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ULTIME DAL PIEMONTE: CACCIA SOSPESA CAUSA INCENDI

ULTIME DAL PIEMONTE: CACCIA SOSPESA CAUSA INCENDI
Proprio mentre sembra che in Piemonte la situazione stia gradualmente migliorando sul fronte del fuoco, l'assessore Ferrero ha convocato urgentemente i presidenti degli ATC e dei CA torinesi e cuneesi interessati dal fenomeno incendi per comunicare la decisione di sospendere tutta la caccia, e dunque programmata, selezione, tipica e cinghiale, su sollecitazione della Città Metropolitana, e certamente dietro la forte spinta dei movimenti animalisti ed ambientalisti. Sembra che forti pressioni siano state da fatte proprio dall'ex Provincia di Torino dove, giova ricordarlo, dal 2016 governa il Movimento 5 Stelle.
Alcuni CA, come il CATO3 (Bassa Val di Susa e Val Sangone) erano già intervenuti autonomamente, e nel CATO1 ad emettere Ordinanze di chiusura erano stati i sindaci di diversi comuni.
Il divieto diventerà operativo solo dopo la pubblicazione della delibera sul BURP (Bollettino Ufficiale di Regione Piemonte), prevista per venerdì, e  riguarderà in provincia di Torino CATO1, CATO3, CATO5 in cui non si potrà sparare dal 4 al 30 novembre; mentre per il CATO2 e CATO4, non investiti direttamente dai roghi dei giorni passati, il divieto sarà operativo dal 4 novembre sino al 10 novembre.  Anche alcuni ATC torinesi sono stati colpiti dal provvedimento restrittivo: si tratta dell'ATC TO1 e del TO2 e TO3 in cui la caccia resta sospesa dal 4 al 10 novembre.
In provincia di Cuneo resteranno chiuse negli armadietti doppiette e carabine dal 4 al 30 novembre nel CACN2 e nel CACN4.
Si attendono ora durissime reazioni da parte del mondo venatorio piemontese, sempre più penalizzato dalle scelte folli ed incomprensibili della politica.
 
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