Riportiamo integralmente un articolo apparso ieri sull'edizione cuneese de "La Stampa", per fare alcune riflessioni:
"Il 14 ottobre 2016 sul sito web della Stampa Cuneo, in un articolo intitolato “Operazione antibracconaggio nel Saluzzese” si scriveva dell’attività del servizio di Vigilanza faunistico ambientale della Provincia di Cuneo. In particolare l’articolo riportava di un controllo a Sanfront in cui le guardie hanno identificato due cacciatori che, secondo le accuse, “sparavano di notte a un capriolo lungo la strada comunale Comba Albetta” vicino ad alcune case. Siccome la legge impone ai cacciatori di tenere una distanza di sicurezza dai centri abitati ai due sono state comminate sanzioni amministrative per 2500 euro. Nel pezzo, però, erroneamente i cacciatori venivano definiti “bracconieri”, termine errato e per il cui uso la redazione si scusa con gli interessati e i lettori. Bracconieri sono coloro che esercitano l’attività di caccia senza autorizzazione mentre i cacciatori in questione sono titolari della necessaria licenza. "
A tutti noi non può che far piacere che i così detti "media", e tal senso La Stampa è uno dei più accreditati ed influenti del nostro Paese, prendano finalmente atto della differenza esistente tra le due categorie (cacciatori e bracconieri), e di questo ringraziamo, anche se questa volta, al contrario di altre e un po'...stranamente, sembra si voglia precisare come nel caso descritto si tratti di...cacciatori in senso stretto!
Ci sta ed giusto, ma ci s'interroga sul perché tale distinzione non venga mai fatta in moltissimi altri casi, e chi legge i giornali sa bene come questa sia regola, quando invece l'azione odiosa di bracconaggio viene perpetrata da soggetti che nulla hanno a che vedere con l'attività venatoria o il mondo dei cacciatori.
Non sarà che anche questa volta avevano ragione i latini quando sostenevano: "excusatio non petita, accusatio manifesta (scusa non richiesta, accusa manifesta)", e che questo artifizio serva solo per tornare sulla questione ed accostare nuovamente cacciatori e bracconieri?
Infatti se si va a leggere l'articolo che ora si vorrebbe "rettificare" appare evidente come già il 14 ottobre chi redasse il pezzo avesse ben chiara la situazione.
Potrebbe anche essere, e in fin dei conti tutti ci siamo ormai abituati all'informazione un po'...partigiana e poco obiettiva, ma sarà anche per questo motivo che la gente legge sempre meno legge i giornali!