LE GUARDIE ZOOFILE NON POSSONO VIGILARE SULLA CACCIA
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Le guardie zoofile non potranno “vigilare” sulla caccia, né reprimere reati legati alla protezione di animali. Fatta eccezione per i cosiddetti animali domestici. A deciderlo è stato il Consiglio di Stato che ha rigettato l’appello proposto dalla Lega Anti Vivisezione contro l’ordinanza del Tar del Piemonte. I magistrati della suprema corte hanno stabilito che “le guardie giurate non sono agenti di pubblica sicurezza” e quindi “non possono avviare operazioni di vigilanza autonoma, a esclusione dei reati che coinvolgano gli animali domestici”. Per effettuare dei controlli, fatta eccezione appunto per i cosiddetti animali d’affezione - dovranno quindi avvalersi della collaborazione di agenti che abbiano deleghe di polizia giudiziaria. A impugnare l’ordinanza era stata anche la Lac, la Lega per l’abolizione della caccia. Il nodo della questione erano in particolare i decreti con i quali il Prefetto di Torino, nel rinnovare le nomine di questi ultimi a guardia volontaria zoofila, ne aveva limitato l’applicazione alla vigilanza sui soli animali d’affezione. Potranno
quindi partecipare a programmi gestiti da enti pubblici, ma non svolgere un’attività autonoma di vigilanza. Il Consiglio di Stato, nel respingere l'appello, ha compensato integralmente le spese del giudizio “in ragione della parziale novità delle questioni trattate”. (La Repubblica)