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Cinomania: Dogtrace d-mute light

Adatto per le razze medie e grandi cani ( Malinois belga , Rhodesian Ridgeback , Irish setter ecc )

I collari anti abbaio dogtrace sono il mezzo sicuro ed efficace per eliminare l'abbaio eccessivo o irragionevole del vostro cane. Il collare viene attivato solo dalle vibrazioni delle corde vocali del cane che lo indossa, evitando così il rischio di un falso innesco causato dall’abbaio di un altro cane. Il livello di stimolazione puo’ essere facilmente impostato attraverso una chiavetta magnetica. Il collare ha un totale di cinque modalità operative; è possibile scegliere tra il segnale acustico, tre livelli di impulsi di stimolazione e la modalità di stimolazione con intensità crescente in cinque gradi. Il collare è molto facile da usare, compatto e impermeabile.

 

FUNZIONAMENTO

 

• Una volta inserita la batteria il collare è in modalità standby, pronto per l’uso ma senza che consumi energia (standby).

• Quando il cane abbaia o ulula (quando muove le corde vocali) il collare va in funzione.

• Durante l'abbaio iniziale, il ricevitore emette un segnale acustico o un segnale acustico con un impulso di stimolazione , che dipende dalla modalità selezionata.

• Se il cane continua ad abbaiare, il dispositivo produrrà nuovamente un segnale acustico o un segnale acustico con un impulso di stimolazione.

• Il collare emettera’ il segnale acustico e la stimolazione per 5 volte e poi si arrestera’ automaticamente.

• Dopo una pausa più lunga in cui il cane non abbaiera’ (10-15 secondi), il sistema ritornera' in modalità standby, cioè l'ulteriore abbaio sarà accompagnato da un segnale acustico o acustico con un impulso di stimolazione.

• Una volta che il cane si abitua alla funzione e smette di abbaiare dopo il segnale acustico, è possibile passare alla Modalità 1 (solo segnale acustico che sara’ sufficiente).

• La quinta modalità con cinque livelli crescenti sostanzialmente copia la funzione di tutte le modalità precedenti. All’abbaio del cane si attiva un impulso sonoro ed un livello basso di stimolazione elettrica, poi il livello piu’ alto, e poi quello piu’ alto ancora.

 

CARATTERISTICHE

Dimensioni : 39 x 37 x 77 millimetri
Peso : 115 g (collare con batteria )
Potenza: batteria al litio CR2 3V
Durata della batteria: 6 mesi in modalità standby
Circonferenza del collo regolabile : da 17 a 75 cm
Impermeabile

CONTENUTO DELLA CONFEZIONE

collare
Elettrodi ( 10, 17 mm)
Batteria al litio CR2 3V
Test neon
Manuale di istruzioni
Magnete
Certificato di garanzia

3 ANNI DI GARANZIA. CINOMANIA CENTRO ASSISTENZA E RIVENDITORE PER L'ITALIA.

CCT: per il ministero dell’ambiente la braccata disturba il lupo!

Da alcuni giorni si è aperta una forte discussione sui contenuti del nuovo Piano Lupo, recentemente elaborato da Ministero dell’ Ambiente e depositato all’attenzione della Conferenza Stato – Regioni. Alla soddisfazione espressa a caldo dagli animalisti e da alcuni esponenti delle Associazioni Ambientaliste Nazionali, non possiamo che rispondere con la nostra netta contrarietà ed insoddisfazione su un provvedimento che continua a perseguire una strada sbagliata. Nonostante il crescente disagio e le forti criticità che si stanno moltiplicando nei territori per la convivenza tra Lupo, Allevamento ed attività umane, il Ministero continua a proseguire su una linea ultra – conservativa per la specie evitando di imboccare la strada della gestione. Ora la parola passa alle Regioni e la discussione, viste le posizioni in campo, non potrà fare a meno di essere condizionata dalla forte contrapposizione registrata all’interno della maggioranza del governo giallo-verde. Non è infatti un mistero lo scontro tra Cinquestelle e Lega, e sarà altrettanto importante capire come nelle Regioni e in Parlamento si muoveranno le forze di opposizione su questa delicata vicenda. La cosa certa è che alcune posizioni emerse in seno al recente Convegno promosso a Roma da Ispra abbiano avuto la meglio rispetto a quella parte del mondo scientifico ed istituzionale che sulla scorta dei dati e delle esperienze maturate anche in altri paesi europei, ponevano l’esigenza di un cambio di passo, introducendo la possibilità di attivare azioni per garantire le attività di gestione e di controllo della specie. I guai però sembra che non finiscano qui!

Dal Ministro dell’ Ambiente sono partiti anche altri strali minacciosi. Questa volta l’obiettivo è puntato sui cacciatori, ed in particolare contro le squadre per la caccia al cinghiale in battuta. Un chiaro attacco alla pratica della caccia in braccata per gli effetti negativi e di disturbo che potrebbe aver sulle popolazioni di Lupo. Il Piano sembra contenere una rigida regolamentazione nella quale, secondo le indicazioni Ispra, nelle aree sensibili come i siti Rete Natura 2000 e le aree contigue adiacenti ai Parchi Nazionali e Regionali entro 24 mesi dall’adozione del Piano.

Per una Regione come la Toscana ciò significherebbe ridurre, o forse addirittura inibire la caccia al Cinghiale in braccata su una estensione di circa 56.800 ettari di aree contigue e oltre 330.000 ettari nei siti Rete Natura 2000 (SIC, SIR e ZPS) oggi solo parzialmente in divieto di caccia. Le ricadute sarebbero devastanti per questa forma di caccia, ma soprattutto per la gestione di una specie problematica come il Cinghiale che oggi, grazie alle squadre ed alla braccata, registra piani di prelievo annuali di circa 70.000 capi abbattuti in media.

Cosa ne pensa la Regione Toscana di tutto questo?

Cosa intende fare l’Assessore Remaschi e la Giunta per difendere una tradizione venatoria ancora oggi praticata da migliaia di appassionati?

Quali sono le valutazioni e le posizioni delle forze politiche e le iniziative che esse prenderanno per impedire un disegno così pericoloso?

La campagna elettorale è nel vivo e ovunque si svolgono incontri e confronti con i candidati e gli schieramenti. Ovunque avremo modo di partecipare la Confederazione Cacciatori Toscani (Federcaccia Toscana, ANUU, ARCT ed EPS) porterà questo ed altri argomenti su cui giudicherà l’operato della politica!

Toscana: è partito il percorso di preparazione della conferenza sulla caccia di giugno

E partito il percorso, con la prima riunione organizzativa ospitata negli uffici dell’assessorato regionale all’agricoltura, che porterà il 28 e 29 giugno prossimi alla Conferenza regionale della caccia in Toscana, a dieci anni esatti dalla precedente edizione.

L’assessore regionale all’agricoltura sottolinea il valore dell’appuntamento, che costituirà un’occasione durante la quale rappresentati istituzionali, del mondo venatorio, delle organizzazioni professionali agricole, della protezione ambientale ed esperti di gestione faunistica si confronteranno cercando di analizzare dai vari punti di vista la situazione attuale dell’ecosistema toscano, con le sue peculiarità ambientali, le opportunità e le criticità emerse negli ultimi anni, cercando di affrontare il tema a 360 gradi e lavorando concordemente, auspica l’assessore, ad un nuovo modello di gestione adatto alle mutate condizioni ambientali e socioeconomiche del nostro territorio.

La conferenza consentirà di affrontare in modo costruttivo e aperto tutte le tematiche, anche le più calde, che coinvolgono il mondo venatorio. Si parlerà del rapporto tra ungulati ed agricoltura, naturalmente, cercando di comprendere, al termine del triennio di validità della legge ungulati approvata nel 2016 e scaduta nel febbraio scorso, quali ne siano stati gli esiti e quali provvedimenti adottare per affrontare al meglio nei prossimi anni le criticità ancora presenti sul territorio toscano.

Si discuterà anche del nuovo piano faunistico regionale, il cui procedimento si avvierà nei prossimi giorni e del futuro calendario venatorio, ma soprattutto su come poter garantire una efficace gestione della fauna e del territorio al fine di recuperare gli equilibri ambientali caratteristici della Toscana, indispensabili non solo per il benessere delle popolazioni di fauna stanziale, ma anche per garantire una migliore sintonia tra natura e attività umane, agricoltura in primis, con la convinzione che la convivenza armoniosa tra cacciatori e agricoltori non solo sia auspicabile, ma in molti casi indispensabile alla sopravvivenza di entrambe.

Per affrontare al meglio la discussione prenderanno a breve il via alcuni gruppi di lavoro tematici, costituiti dai rappresentanti del mondo venatorio, agricolo e di protezione ambientale, al fine di poter inquadrare al meglio le singole questioni e consentire alla Conferenza di poter esprime una serie di proposte, sia relative alle competenze regionali che da sottoporre ai tavoli nazionali – Conferenza delle Regioni e Governo – al fine di adeguare l’impianto normativo in materia di gestione faunistico venatorio, in particolare la legge 157/92 che oggi non pare più rispondere all’esigenza di un corretto e armonioso sviluppo del territorio. (Alessandro Federigi – Toscana Notizie)

Arci Caccia: Martedì a Firenze la prima uscita ufficiale del gruppo dirigente nazionale

E’ previsto per lunedì alle 12 il battesimo del fuoco per il nuovo gruppo dirigente nazionale. Piergiorgio Fassini e parte dell’ufficio di presidenza, incontreranno, infatti, la stampa per presentarsi ed illustrare il programma di lavoro. A fare gli onori di casa sarà Paolo Malquori, vice Presidente Regionale Toscano e Provinciale fiorentino. Nello stesso giorno, Fassini e Malquori presiederanno una delle tante iniziative di confronto con i cacciatori che Arci Caccia Toscana sta portando avanti. Questa volta tocca al Mugello, con un’Assemblea che prenderà il via alle 21 presso il Circolo Arci di Borgo San Lorenzo.

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