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FIDC Sardegna, CPA E UCS sul comitato regionale faunistico

CONIGLIO

Ieri [21 giugno, n.d.r.] si è tenuta la riunione di comitato regionale faunistico che ha esitato in questa prima fase il calendario venatorio. Dopo il parere dell’Ispra, seguirà definitiva decisione del comitato. Preliminarmente ci teniamo a sottolineare che le tre associazioni più rappresentative dei cacciatori sardi hanno lavorato unite e sullo stesso fronte nella vera e propria battaglia che si è scatenata soprattutto nella parte mattutina della riunione.

In quella fase abbiamo subito il voto contrario alla preapertura del colombaccio proposto insieme alla tortora, alla cornacchia e alla ghiandaia. Purtroppo ieri mattina erano assenti tre componenti del comitato regionale faunistico. Ci riproveremo non appena possibile, anche perché abbiamo rappresentato con determinazione e studi alla mano, che quella specie non ha alcun problema e gode di ottima salute e presenza sull’intero territorio nazionale e che per tale ragione viene cacciata in preapertura da tantissime regioni italiane.
Abbiamo chiesto con forza di prevedere l’apertura generale al 15 di settembre come per legge ma anche in quel caso siamo andati sotto nella conta. Si è ottenuta la data del 22 settembre, apertura generale domenica e da subito anche il giovedì fino al 30 gennaio. La discussione accesissima si è scatenata al momento di decidere sulla nobile stanziale. Si è discusso di una proposta tesa a trovare una soluzione al problema, chiedendo all’ispra (questo lo farà da subito l’assessore regionale) di condividere un percorso iniziato in questi anni, che ha visto aumentare i censimenti realizzati, che consenta per quest’anno di procedere al prelievo venatorio puntuale sulla base di quanto emergerà dai censimenti estivi. Si sono previste le giornate intere del 6 e del 20 ottobre per aver il tempo di elaborare i dati del censito e successivamente i dati degli abbattimenti dopo la prima giornata.

Non possiamo, con grande rammarico, non rimarcare l’assoluta ostilità, non solo dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste, ma anche e soprattutto dei rappresentanti delle Province, dirigenti che, nella quasi totalità dei casi, hanno votato contro le proposte dell’assessore, esprimendo pareri personali privi di dati scientifici a supporto!

I detti rappresentanti, non hanno inteso concedere alcuna apertura ad una nostra richiesta di maggiore collaborazione, chiedendo incessantemente che la caccia alla nobile rimanesse chiusa. Abbiamo rimarcato, depositando agli atti una relazione del tecnico Dott. Fabio Secci che ringraziamo, l’assoluta incongruenza di prevedere quale densità minima della lepre sarda, parametri utilizzati per la lepre europea. Parametri manco a dirlo che escluderebbero il prelievo possibile, in tante zone censite, che presentano invece una buona densità di lepre sarda.
Grazie agli studi in nostro possesso (ringraziamo il Dott. Michele Sorrenti per il supporto tecnico scientifico) abbiamo ottenuto la reintroduzione di tre specie di anatidi che da anni erano chiuse (codone, moriglione e marzaiola) e lo slittamento della chiusura della beccaccia al 26 gennaio. Per il resto, la previsione per il cinghiale e per le giornate a febbraio sono rimaste immutate rispetto agli scorsi anni.

Un plauso va ai rappresentanti delle associazioni degli agricoltori che hanno condiviso con noi una posizione crediamo di grande serietà ed equilibrio mostrando a tutti un chiaro fronte comune da parte di chi in campagna ci vive quotidianamente per lavoro o la frequenta assiduamente per passione.

Intendiamo ringraziare sentitamente l’assessore Gianni Lampis per il lavoro di grande attenzione e mediazione utile, svolto con capacità e intelligenza all’interno del comitato, nel ruolo di Presidente. Ora lo attende una sfida importante da giocarsi a Roma con Ispra, per addivenire con lo stesso istituto, ad un percorso condiviso che ponga il calendario a riparo da pareri assolutamente contrari e dai conseguenti ricorsi.

Concludiamo auspicando che la politica regionale (Giunta e Consiglio) dia corso quanto prima al confronto costruttivo (iniziato positivamente con l’Assessore) con le associazioni venatorie, al fine di prendere quelle decisioni non più rinviabili rispetto ad un quadro normativo che ci vede costantemente esposti all’attacco dei soliti noti. Forza Paris.24

Federcaccia Sardegna – CPA – UCS

Fidc: anche i cacciatori protagonisti della giornata mondiale per la lotta alla desertificazione

Roma, 17 giugno 2019 - Oggi, 17 giugno, è la Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione indetta dalle Nazioni Unite per ricordare l’adozione della Convenzione internazionale di cui ricorre quest’anno il venticinquesimo anniversario. 

La Giornata è l’occasione per analizzare le azioni promosse nell’ambito della Convenzione e valorizzare i progressi raggiunti dai 197 paesi che l’hanno ratificata nel campo della gestione sostenibile del territorio e del suolo, guardando ai prossimi 25 anni e all’obiettivo del raggiungimento della neutralità del degrado del territorio.
Questo è un impegno che deve interessarci tutti, perché un territorio e un suolo in buona salute sono essenziali per garantire cibo e acqua, contribuire alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, ospitare specie animali e arboree in equilibrio e prospere, e nelle aree più disagiate del pianeta sono cruciali per andare verso la riduzione della povertà.
Per incredibile che possa sembrare l’Italia è un Paese affetto da desertificazione.
Il ruolo dei cacciatori è ancora una volta essenziale nella salvaguardia degli habitat naturali, nella tutela delle aree boscate e umide e nel ripristino e mantenimento di quelle zone marginali più facilmente soggette ad abbandono e successivo degrado del suolo.
Un impegno che ci ha visti protagonisti anche a livello internazionale. Federcaccia infatti, nel 2017 ha aderito alla campagna dei Cittadini Europei “People4Soil”, insieme ad altre 500 organizzazioni venatorie, agricole, ambientaliste e di altra natura, di tutta Europa, contribuendo alla raccolta di firme per sollecitare la Comunità europea a fermare il consumo di suolo sviluppando un quadro legislativo vincolante per gli Stati Membri, volto a riconoscere al suolo lo status di “bene comune” proprio come l’aria e l’acqua.
Una responsabilità di cui ci sentiamo partecipi e un impegno di cui andiamo orgogliosi e che rinnoviamo ogni giorno, a tutela di quell’ambiente di cui ci consideriamo utili e preziosi custodi.


Ufficio stampa Federazione Italiana della Caccia

FIDC: Ancora risultati dallo studio sul beccaccino

Beccaccino

Continuano i risultati del Progetto Beccaccino & Frullino intrapreso dall’Ufficio Avifauna Migratoria FIdC. Il progetto di ricerca attraverso l’utilizzo dei diari di caccia sui due piccoli scolopacidi è giunto alla nona stagione di attività ampliando i risultati utili per la conoscenza e la gestione delle due specie. La Newsletter del Woodcock and Snipe Specialist Group (WSSG), ha infatti pubblicato il lavoro sulla raccolta delle ali e delle timoniere del beccaccino e del frullino in Italia, intitolato “2017-2018 Italian snipe plumage collection “, degli Autori Daniel Tramontana & Michele Sorrenti. Lo scopo di questa iniziativa avviata in via sperimentale durante la stagione venatoria 2017-2018 e ulteriormente implementata attraverso la “Rete dei Beccaccini” costituita da FIdC, ACMA e Club del Beccaccino, è quella di conoscere la struttura in termini di classi di sesso ed età delle popolazioni di beccaccino e frullino che vengono cacciate in Italia. Analizzando l’age ratio per il beccaccino si è notato come i giovani siano risultati più numerosi degli adulti con una proporzione pari al 61% (age ratio=1.5) mentre per il frullino la proporzione di giovani, stimata attraverso l’esame delle timoniere, è stata del 69,2 %. Per quanto riguarda la sex ratio, per il Beccaccino non è stato possibile definire il sesso, a causa della mancanza delle timoniere nel campione analizzato; mentre per il frullino la proporzione dei maschi all’interno del campione analizzato è stata pari al 23%. Questi primi risultati sulla struttura di popolazione dei due scolopacidi troveranno ulteriore conferma nell’analisi delle circa 160 ali e timoniere raccolte fino ad oggi relative alla stagione 2018-2019. Dopo la partecipazione dell’Ufficio Avifauna Migratoria all’ 8th Woodcock and Snipe Workshop, tenutosi a Pico Island in Portogallo nel 2017, di cui a breve saranno pubblicati gli atti, questi ulteriori risultati accrescono le conoscenze del mondo venatorio italiano sui due scolopacidi in migrazione e svernanti in Italia.

Campania: approvato il calendario venatorio e federcaccia regionale esprime il suo dissenso

Federcaccia Campania reputa doveroso evidenziare che le scelte operate dall’organo regionale in ordine ai tempi ed alle specie cacciabili previsti nel calendario venatorio approvato l’11 giugno u.s. dalla Giunta regionale della Campania vanno, ancora una volta, a limitare e a penalizzare ingiustamente tutti i cacciatori campani.

Tali scelte, infatti, oltre ad non conformarsi con i periodi di caccia delle singole specie secondo quanto previsto dalla legge 157/92, nonché dai Key concepts e dalle Direttive comunitarie, sono state assunte in modo approssimativo e non su basi tecniche e scientifiche. In tal senso appare paradossale la scelta di escludere il colombaccio in pre-apertura nonostante si tratti di una specie in buono stato di conservazione e ben presente numericamente sul territorio regionale. A tal riguardo, bisogna sottolineare, al fine di fugare ogni mendace ricostruzione dei fatti, che la FIdC ha sempre sostenuto con forza la richiesta di cacciare il colombaccio nei giorni di pre-apertura. Quest’ultima associazione, infatti, nella seduta del Comitato Tecnico Faunistico Regionale del febbraio 2019 unitamente ad alcune altre associazioni ha specificatamente richiesto la caccia al colombaccio nei giorni 1,5 e 8 settembre mentre altre associazioni, che ora addossano infondate e fantomatiche responsabilità su FIdC, avevano richiesto l’apertura del colombaccio solo al 02 ottobre ritenendone non consono il prelievo in pre-apertura.

Orbene la Regione Campania nonostante la formale istanza avanzata dalla FIdC Campania ha ritenuto con un comportamento a dir poco contraddittorio dapprima sottoporre all’ISPRA un calendario venatorio che non contemplasse il colombaccio in pre-apertura per poi riproporlo nella bozza non definitiva sottoposta al CTFVR nella seduta del 28.05.2019.

Pertanto il rilievo operato in tal senso da parte della FIDC era finalizzato unicamente a che la regione Campania non avendo consentito all’Istituto di ricerca di esprimersi sul prelievo di tale specie in pre-apertura e considerato che il suo parere è sicuramente “obbligatorio”, sottoponesse all’I.S.P.R.A. una nuova bozza di calendario venatorio che prevedesse la pre-apertura al colombaccio. Tale richiesta era unicamente finalizzata a tutelare gli interessi dei cacciatori campani dando loro la certezza di poter cacciare sicuramente nei giorni 1,5 e 8 ed evitare eventuali ricorsi proposti innanzi alla competente Autorità Amministrativa considerato che il calendario così come elaborato offriva il fianco per essere impugnato. Invece la Regione noncurante degli interessi e delle aspettative dei cacciatori ha ritenuto di risolvere tale problematica togliendo il colombaccio dalla pre-apertura!.

Inoltre non è neppure condivisibile la scelta operata di aprire la caccia agli anatidi, trampolieri etc. al 02 ottobre anziché alla terza domenica di settembre così come previsto dalla legge nazionale e così come avviene in quasi tutte le Regioni.

Al pari priva di condivisibili motivazioni tecniche e scientifiche è la scelta di ridurre al 20 gennaio il prelievo del beccaccino e del frullino dato che tali specie ben potevano essere cacciate fino al 30 gennaio.

Si auspica, pertanto, che le future decisioni regionali in materia venatoria siano improntate più che su mere scelte burocratiche difficilmente condivisibili, sui dettami della normativa vigente regionale, nazionale ed europea e sulla reale conoscenza dello status delle singole specie oggetto di prelievo.

FIDC Piemonte saluta il nuovo assessore regionale alla caccia

Il presidente della Regione Alberto Cirio, ha firmato oggi 14 giugno il decreto di nomina degli assessori che comporranno la nuova Giunta regionale ed ha attribuito loro le funzioni di cui dovranno occuparsi.

Marco Protopapa (Lega) avrà delega di Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca.
54 anni, alessandrino, libero professionista, Consigliere comunale di Acqui Terme (AL). Consulente tecnico della pubblica amministrazione in materia di finanziamenti rurali e perizie per il mondo agricolo e vitivinicolo e per le piccole e medie imprese.

A Lui spetterà il compito quindi di guidare il settore CACCIA.

Federazione della Caccia Piemonte nel salutare e congratularsi per questa Sua nomina, gli augura buon lavoro nell’interesse sia dei Cacciatori che dell’intera comunità Piemontese.

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