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Alessandro Bassignana

Alessandro Bassignana

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Norvegia: abbattete il 70% dei lupi

In Norvegia si potranno abbattere il 70% dei lupi presenti sul territorio, questo perché l'ha deciso il governo reale.
I cacciatori autorizzati avranno la possibilità di uccidere sino a 47 esemplari su una popolazione globale di 68 lupi, oltre ad altri 25 nelle regioni al confine con la Svezia, e questo dopo le vibranti proteste di pastori e allevatori per le continue stragi di pecore.
Il problema dev'essere molto sentito se la Norvegia, pacifica ed ecologista, ha assunto una decisione così drastica, tanto da far insorgere animalisti ed ambientalisti di mezzo mondo.
L'esecutivo consentirà dunque ai cacciatori autorizzati di abbattere i due terzi del totale di lupi; voci critiche fanno osservare come sia dal 1911 che non viene concesso un numero così alto di autorizzazioni all'abbattimento. Nel giugno scorso il parlamento norvegese aveva deciso di limitare il numero dei cuccioli nati annualmente ad un numero compreso tra 4 e 6, di cui 3 per la popolazione nazionale, e gli altri per i branchi che attraversano il confine con la Svezia. 
La caccia è molto praticata e popolare in Norvegia, e lo scorso anno sono stati 11.000 i cacciatori che hanno chiesto licenza per abbattere uno dei 16 lupi concessi.
Verdi e animalisti protestano, sostenendo che in questo modo si rischia la sopravvivenza della specie, facendo osservare come 24 lupi su 47 vivono in una zona di protezione, una riserva naturale dedicata a loro.
 
 

Piemonte: il Tar dispone, la Regione disfa.

Nel mese di luglio il Tar Piemontese aveva emesso un'ordinanza, la n. 280, imponendo a Regione Piemonte di modificare il calendario venatorio 2016/17, ed inserendo 11 nuove specie cacciabili; era stata anche fissata una nuova udienza per il 15 settembre.
Il mondo venatorio, rappresentato da 5 Associazioni Venatorie (FIDC, ANLC, Enalcaccia, ANUU ed EPS) e alcuni ATC e CA aveva chiesto venisse sospesa l'efficacia della deliberazione della Giunta regionale 11.4.2016 n. 21-3140, con cui si approvava il calendario venatorio per la stagione 2016/2017 e delle relative Istruzioni operative supplementari" e dei connessi allegati, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 15 del 14.4.2016, nelle parti in cui: 1) vieta la caccia alla pernice bianca, alla allodola ed alla lepre variabile; 2) definisce il periodo di caccia per le specie tortora, quaglia, beccaccia, cesena, tordo bottaccio, tordo sassello e cervo; 3) restringe il carniere giornaliero rispetto alla previsione della "Guida per la stesura dei calendari venatori" ISPRA in relazione alle specie tortora, quaglia, beccaccia; 4) vieta la caccia alle specie fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, moretta e combattente.
Il Tar aveva dato ragione ai ricorrenti al punto 4, accogliendo in parte l’istanza cautelare proposta dai ricorrenti così disponendo: “sospende l’efficacia del calendario venatorio approvato con deliberazione della Giunta regionale 11 aprile 2016 n. 21-3140, limitatamente alla mancata inclusione delle specie fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, moretta e combattente, ordinando alla Regione Piemonte di provvedere alla relativa regolamentazione entro il termine di venti giorni dalla comunicazione della presente ordinanza”.
Ai primi d'agosto era uscito il nuovo calendario 2016/17 che recepiva l'ordinanza Tar, anche se le nuove specie inserite furono solo 9 e non 11, escludendo combattente e moretta per le quale v'era un parere sfavorevole di ISPRA.
 
Ieri il Tar ha ritenuto che Regione Piemonte abbia ottemperato, ritenendo quindi che l’istanza cautelare proposta con il ricorso sia divenuta in parte per sopravvenuta carenza di interesse; mentre resta confermato, per le restanti parti del calendario venatorio impugnato, il mancato accoglimento dell’istanza in questione, già disposto dalla citata ordinanza n. 280/2016.
Resta ancora aperta la questione relativa a pernice bianca, lepre variabile ed allodola, per le quali il Tar dovrà esprimersi sul merito, decidendo quindi se rimettere la questione alla Corte Costituzionale, così come richiesto dai ricorrenti che sostengono come la Regione non potesse vietarne la caccia con legge (l.r. n. 26 del 22/12/2015), essendo la disciplina della materie ambiente di esclusiva competenza dello Stato e dunque sottratta alla potestà legislativa regionale, che può intervenire sul calendario solo a mezzo di atti amministrativi (impugnabili), e non di legge.
 
La partita però non sembra ancora chiusa, e l'assessore Giorgio Ferrero l'aveva anticipato già subito dopo l'uscita dell'ordinanza n.280, perché l'8 agosto è stato presentato un disegno di legge, il n.269, con cui si vuole nuovamente impedire la caccia alle 11 specie, tutte anatidi e migratori; il tutto da approvare con urgenza ad evitare che il 2 ottobre i cacciatori piemontesi possano esercitare il diritto sancito dal Tar. 
Insomma, un'altra operazione ardita, dopo che sulla pernice bianca Regione Piemonte aveva già ignorato ben tre sentenze del Tar favorevoli ai cacciatori, arrivando a votare una legge regionale (l.r. n.26 del 22/12/2015) che ne vieta la caccia. Il mondo venatorio non ci sta, e le 5 Associazioni Venatorie hanno fatto sapere che qualora ciò avvenisse sarebbe il quinto ricorso in due anni.
Un bel record per un assessore che rifiuta la patente di "anticaccia".
 
Scarica e leggi l'ordinanza allegata... 

Da Leica il nuovo Noctivid

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Leica Camera AG presenta il nuovo binocolo Noctivid frutto di 115 anni di esperienza e introduce una nuova era in cui si va oltre i dati tecnici da catalogo. Un’era certamente frutto di tecnologia estrema che può essere dominata soltanto da chi è in grado di contare su basi di eccellenza ed esperienza davvero eccezionali.

Il nuovo Noctivid regala immediatamente una sensazione di brillantezza, assenza totale di aberrazione cromatica, straordinaria naturalezza e vivacità dei colori e un' incredibile perfezione dell’immagine fino ai bordi del campo visivo.Grazie a tecnologie avanzate è stato possibile eliminare totalmente ogni riflesso interno ed avere contrasti scolpiti mai visti prima in uno strumento ottico.

La novità assoluta è il rivoluzionario disegno ottico a 12 elementi che regala una sensazione di tridimensionalità mai vista in un binocolo a prismi a tetto. La trasmissione di luce altissima -grazie ai vetri Schott HT ™- è perfettamente equilibrata sull’intero campo delle lunghezze d’onda del visibile per effetto di un innovativo procedimento di deposito ad alta temperatura al plasma dei rivestimenti sulle lenti. Modificando i raggi di curvatura delle lenti è stato possibile ottenere la perfezione assoluta della nitidezza fino ai bordi estremi del campo visivo, per la prima volta senza alcun effetto “palla rotolante” nemmeno se si osserva in movimento.
 

L’integrazione completa della regolazione diottrica con la messa a fuoco più robusta e precisa al mondo, la forma a ponte aperto, le dimensioni più compatte della categoria e il baricentro perfetto garantiscono la migliore ergonomia possibile e la ormai leggendaria meccanica robustissima Leica è un invito a far uso del Noctivid senza risparmiarlo.
 
Il nuovo Noctivid  è destinato a chi sa apprezzare un’esperienza di osservazione superiore e vuole il solo il meglio.  

Leggi il comunicato stampa allegato...

 

Piombo e munizioni, ANPAM: anche dall’IUCN nessun divieto, ma semplici raccomandazioni

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COMUNICATO STAMPA
 
 
Roma, 16 settembre 2016 – Nessun divieto, ma semplici e quindi non vincolanti raccomandazioni, per il testo della proposta di risoluzione “Motion 090 - Phasing out the use of lead ammunitioned” approvato dal World Conservation Congress IUCN, in materia di utilizzo del piombo nelle munizioni da caccia e sportive. Il testo di fatto ricalca quanto già stabilito dalle risoluzioni CMS di Quito del 2012 e ripreso nel 2015 dall’AEWA di Bonn, rappresentando quindi un piccolo ma significativo successo per l’industria armiera. 
Nel corso del World Conservation Congress dall’IUCN (International Union for Conservation and Nature) che si è tenuto dall’1 al 10 settembre alle Hawaii, alcune ONG hanno sollevato criticità inerenti il settore armiero sportivo e civile: per citarne una tra le più insidiose, vi era la proposta di vietare l’utilizzo del piombo nelle munizioni con addirittura il divieto di impiego nelle prossime Olimpiadi del 2020. 
Il Direttore dell’ANPAM Mauro Silvis ha ribadito come da diversi anni sia in corso un forte attacco al comparto sull’utilizzo del piombo: tuttavia, grazie al coordinamento tra le più importanti federazioni di settore in Europa e negli Stati Uniti e alle recenti evidenze scientifiche, nascono continuamente iniziative ed interventi a livello governativo utili ad analizzare la problematica dal punto di vista scientifico, evitando così inutili strumentalizzazioni e gravi ripercussioni sul settore. 
A conferma dell’importanza della presa di posizione dell’IUCN, che nulla vieta a proposito dell’uso del piombo nelle munizioni civili e sportive, va ricordato la stessa ONG è ritenuta la più autorevole istituzione scientifica internazionale per la conservazione della natura. Con sede in Svizzera ma presente in 62 Paesi con un segretariato di circa 1.000 persone, ha la finalità di supportare la comunità internazionale in materia ambientale e svolge un ruolo di coordinamento e di scambio di informazioni fra le organizzazioni, avvalendosi di oltre 7.000 esperti che volontariamente operano nelle sei commissioni tecniche e scientifiche attive nel mondo.

In Svizzera non è più...tempo da lupi!

Il Consiglio nazionale ha dato seguito ad un'iniziativa del canton Vallese che chiede di togliere al lupo lo status di specie protetta, di cui gode da anni.
I continui avvistamenti, e le predazioni a lui attribuite, crescono di continuo, e così le autorità elvtiche stanno adottando provvedimenti ed ora il lupo potrebbe essere cacciato tutto l'anno.
Il Consiglio degli Stati, che in precedenza l'aveva respinta, è ora nuovamente chiamato a pronunciarsi.
101 voti contro 83, e dunque il Nazionale si è allineato alla sua commissione dell'ambiente, che proponeva l'approvazione dell''iniziativa denominata "La festa è finita".
Si chiede anche venga rinegoziata la Convenzione di Berna, escludendo la protezione del lupo in Svizzera.
A nome della commissione, Yannick Buttet (PPD/VS) ha così spiegato come leattuali  misure di prevenzione e protezione non bastino più; la stessa protezione delle greggi rischia di compromettere lo sviluppo del turismo, mentre l'elevata densità di popolazione rende molto difficile la coabitazione uomo-lupo.
Il Consiglio federale sta lavorando su una revisione della legge sulla caccia, che consenta di facilitare l'abbattimento dei lupi.
Analoga iniziativa era stata respinta nel mese di marzo.
 

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Ambiente

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