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Alessandro Bassignana

Alessandro Bassignana

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PESCARE & CACCIARE, SUL CANALE 808

  • Pubblicato in Eventi
Annunciato nel giugno scorso il nuovo Canale televisivo satellitare PESCARE & CACCIARE, che sarà il primo ed unico canale tematico GRATUITO dedicato alla caccia e alla pesca, dal 1 novembre 2016 sarà visibile in CHIARO agli abbonati di Sky Italia e a tutti i possessori di un decoder di ultima generazione DVB-S2.  
E così tanto la caccia che la pesca potranno entrare nella case di milioni di persone in tutta Europa e Nord Africa, offrendo loro la possibilità di vivere comodamente la propria passione.
PESCARE & CACCIARE sarà visibile sul CANALE 808 della Piattaforma SKY  Italia e free to air per tutti i possessori di parabola e decoder satellitare.
Per 24 ore al giorno, il palinsesto vedrà un’alternanza continua di programmi dedicati alla caccia e alla pesca, con alti contenuti tecnici firmati da giornalisti affermati del settore, cura delle immagini e della fotografia in ogni dettaglio per far vivere un’esperienza completa ed emozionante a tutti i telespettatori.
Sia per la caccia, che per la pesca sono stati studiati format e rubriche innovative curate direttamente dalla redazione o da produttori esterni di grande professionalità,  per un progetto cross mediale innovativo ed unico.
Il portale CACCIANDO.COM collabora all'iniziativa, e presto verranno sviluppate interessanti sinergie operative. 
PESCARE & CACCIARE nasce dall'accordo con Giglio Group, Network televisivo e multimediale globale quotato al Mercato AIM di Borsa Italiana attraverso la sua controllata M-Three SatCom S.p.A. (M-Three), società italiana che opera nella fornitura di servizi e soluzioni di massimo livello per il settore broadcast radio televisivo. L’accordo siglato da M-Three è triennale e prevede la gestione del segnale via fibra e via satellite su Hot Bird/Eutelsat, di cui M-Three è partner e distributore ufficiale, e il servizio di Playout (messa in onda) da Teleporto.
 

LUPO MORTO NEL GIARDINO, PAURA TRA I RESIDENTI

Lo riporta la Gazzetta di Parma: un lupo è stato trovato morto nel giardino di una casa di Ramiola. Il predatore presentava sul corpo numerose ferite, forse frutto di un combattimento con qualche altro animale che l'ha azzannato: si pensa ad un altro lupo rivale. Ora i residenti della zona hanno paura.

CINGHIALI IN CITTA': FEDERCACCIA PIEMONTE SCRIVE A LA STAMPA

Spett. La Stampa,
Federcaccia Piemonte chiede rettifica dell'articolo titolato "Cinghiali in città: fuggono dai cacciatori", apparso sul vostro quotidiano il 5 ottobre 2016 e contenente una serie di inesattezze tali da offrire un'immagine molto distorta del mondo venatorio torinese.
Non è vero infatti che gli animali selvatici..."spaventati dai cacciatori" fuggano e cerchino nella città "zone più sicure", anche perché tutto attorno l'attività venatoria è inibita, con la fascia collinare trasformata in parco; semmai lì si opera con azioni di "contenimento", dei veri e propri "piani di controllo" attuati a seguito di segnalazioni  e richieste da parte dei sindaci locali. Questa però, occorre precisarlo, è attività ben diversa dalla "caccia" comunemente intesa, e si può sviluppare tutto l'anno. 
Si tenga infine presente come a coordinare il tutto siano proprio gli agenti del "Servizio di Tutela Flora e Fauna della Città Metropolitana", chiedendo aiuto e collaborazione a selecontrollori autorizzati ed istruiti appositamente, tutti scelti tra i cacciatori locali.
Quanto all'erratismo della specie, i cinghiali, così come altri selvatici ungulati, scendono sempre più da montagne e colline verso le pianure e i centri urbani per la pressione esercitata dai lupi, che li predano, e non certo per l'attività venatoria.
Falso poi che i cacciatori abbiano introdotto "incroci" tra il cinghiale maremmano e varietà più imponenti di questa allo scopo di "...avere a disposizione prede più prestigiose".
E dunque nessuna "colpa dei cacciatori", come sostenuto nell'articolo, anche perché l'immissioni di tali specie selvatiche è proibita dalle leggi, e se gli agenti dell'ex Polizia Provinciale avessero davvero notizie del genere dovrebbero provvedere ad individuare e colpire celermente i responsabili, piuttosto che a lanciare i loro proclami d'effetto sugli organi di stampa.
Vogliate cortesemente prendere atto di tutto ciò, pubblicando questa nostra replica; per il futuro, servisse ancora, siamo a disposizione, anche ad evitare si scriva ancora di caccia o cacciatori piemontesi senza esserne debitamente informati. 
Certi vorrete prendere nota di queste nostre osservazioni, inviamo cordiali saluti. 
Federcaccia Regione Piemonte 
leggi l'articolo de La Stampa, scaricando l'allegato pdf

SARDEGNA: SI SPOSTI QUELLA DATA!

In Sardegna  l'Assessorato all'Ambiente programma una riunione per la Valutazione ambientale strategica (Vas), in riferimento al nuovo Piano faunistico regionale, ed il mondo venatorio lamenta il fatto di non essere stato preventivamente avvisato.
La data scelta coincide con un giorno di caccia molto particolare per gli appassionati sardi, essendo la prima giornata di caccia infrasettimanale.
Il capogruppo regionale dell'Udc, Gianluigi Rubiu, non usa mezzi temini: "Una discriminazione insensata  Con la decisione di non inviare informazione ai componenti del Comitato regionale faunistico, composto in gran parte dalle associazioni venatorie, è chiaro l’intento di escludere dal processo decisionale il mondo delle doppiette. Non è un caso se le associazioni sono state dimenticate. Nel corso dell’ultima riunione tenuta a Sassari, i relatori del disegno hanno abbandonato i lavori a seguito di un confronto acceso sui contenuti del piano faunistico. Sinora sono rimaste inascoltate le richieste dei cacciatori, apertamente contrari agli ambiti territoriali di caccia e a gran parte dei documenti all’interno del programma faunistico. E’ necessario che si torni alla normalità con un processo democratico che coinvolga la galassia venatoria della Sardegna”.
 
Voci di dissenso anche dalla maggioranza di centrosinistra, che segnala la necessità di aggiornare una legge ormai troppo datata, riconoscendo le specificità del territorio sardo anche attraverso un coinvolgimento della categoria cacciatori che non deve essere penalizzata.  "La caccia in Sardegna- ha dichiarato il consigliere di Sel, Eugenio Lai- non può essere considerata solo un hobby ma è un’attività più articolata che assicura una costante presenza sul territorio in tutte le aree dell’Isola, molto utile alle Istituzioni nella campagna antincendi”.
Anche per Fratelli d'Italia la riunione andrebbe spostata per consentire la massima partecipazione da parte dei soggetti interessati; va infine ricordato come  Forza Italia abbia presentato un progetto di legge dal quale, sostengono gli azzurri, bisognerebbe partire per uscire "...da una quadro di incertezza, dal solito balletto delle date, che penalizzano un settore, un’attività ed una categoria che fanno parte delle tradizioni della nostra terra."  
 

AMBIENTALISMO VENATORIO

 
Ci andranno a caccia, con tutti i loro diritti di cacciatori che pagano una tassa allo Stato per farlo, ma i boschi che l’Associazione Italiana per la Wilderness ha recentemente comprato grazie ai contributi offerti dalla Federazione Italiana della Caccia nelle sue varie componenti (Federcaccia nazionale, Federcaccia Liguria, Federcaccia Frosinone e Settoriale A.C.M.A.), per un totale di 6.500 Euro, resteranno per sempre protetti come Zone di Tutela Ambientale nell’ambito dell’Area Wilderness Burrone di Lodisio, in Comune di Piana Crixia (Savona). 
E’ questo l’ambientalismo che può trasformare il volto del mondo della caccia agli occhi di chi a caccia non va, ma che ama e vuole difendere i valori della Natura e che ne vuole godere emotivamente ed anche fisicamente nella certezza che quei luoghi resteranno per sempre come li vede oggi, e come li troveranno i posteri. Future «foreste vergini per domani», come in Germania definirono queste situazioni e questi atti di tutela realizzati mediante l’acquisto da parte di organismi pubblici o privati volti alla conservazione perpetua di aree boschive: le vere cose che tanti vorrebbero veder sempre più spesso fare dai cacciatori. Come quando il compianto Marchese Mario Incisa della Rocchetta, poi tra i fondatori del WWF Italia e suo primo Presidente, fece, da convinto cacciatore, vincolando in tal modo un suo tratto di Maremma toscana (la famosa Oasi di Bolgheri), o quando donò all’Università di Camerino la sua proprietà in centro Appennino affinché divenisse una Riserva Naturale (Torricchio). 
Di questo “ambientalismo venatorio” i cacciatori se ne facciano un vanto, un fiore all’occhiello da esibire davanti a tanti animalisti che contestano la caccia ed i cacciatori solo perché praticano il più ancestrale diritto che il Dio della vita ha concepito a sostentamento dell’uomo e della sua famiglia, e che oggi lo concepisce la Società anche per mettere fine a quegli squilibri ambientali che l’uomo stesso ha creato inquinando ma anche sviluppando ed urbanizzando il pianeta Terra («guai a voi che aggiungerete casa a casa e podere a podere: finirete per distruggere la Terra» disse il profeta ISAIA: e non si riferiva ai cacciatori, ma all’essere umano tutto, animalisti compresi!). 
Ubicati nell’ambito di una delle più vecchie Riserve di Caccia liguri (da anni poi Azienda Faunistico Venatoria) essi, i cacciatori, potranno orgogliosamente dirsi compartecipi tutori dell’ambiente in cui vanno a praticare il loro sport. Sarà un “lavarsi la coscienza” dirà qualcuno, per i tanti danni che la categoria ha fatto in passato: ma ne facessero di fatti simili se serviranno a dare un volto diverso alla caccia ed ai cacciatori, in cambio dei quali, in fondo, essi non chiedono altro che il rispetto dei loro diritti; come avviene in tante altre parti del mondo!
L’aiuto che la Federcaccia ha nuovamente voluto dare all’AIW per portare avanti la salvaguardia dello splendido e selvaggio “Burrone di Lodisio” pur assicurando ai cacciatori il loro antico diritto rurale (è terra di “langa”, terra di contadini, terra di cacciatori!) si è oggi nuovamente concretizzato attraverso l’acquisto di 43.750 metri quadrati di terreni boscati che andranno ad aggiungersi ad altri 31.300 mq che già in passato furono comprati e “protetti” grazie ai soldi dei cacciatori di Federcaccia, e trasformati in “Boschi Commemorativi” a perenne onore di quest’associazione che, almeno di fatto, rappresenta tutti i cacciatori. 
I nuovi acquisti, boschi già avviati all’alto fusto, formati da querce, aceri, carpini neri e bianchi, tigli, ciliegi e pini silvestri ed altre piante, sono infatti stati nuovamente moralmente assegnati alla succitata associazione venatoria sotto le seguenti etichette denominative: “Bosco Commemorativo Mario Rigoni Stern” (di 34.250 metri quadrati) e “Bosco Commemorativo Lucrezio Scianca” (di 9.500 metri quadrati), in memoria di stimati cacciatori ambientalisti che hanno lasciato profondi ricordi in chi li ha avuti come compagni di caccia apprezzandoli anche per le loro qualità umane. Lo scrittore Mario Rigoni Stern, tra l’altro, è stato anche uno dei primi sostenitori del nascente movimento Wilderness italiano.
Quindi, onore al merito! E che molti se ne ricordino, pensando magari un poco meno ad avere tanti (spesso troppi!) animali sul territorio e un poco di più al benessere dello stesso (e dell’ambiente), degli spazi selvaggi e della wilderness che è la loro casa; e che oggi più degli animali è a rischio “estinzione”.
Murialdo, 3 Ottobre 2016                                                            
 
Franco Zunino
Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness 

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