“Prendiamo atto della volontà di alcune sigle venatorie di manifestare domani [27 settembre, n.d.r.] al Pirelli contro Regione Lombardia per le solite questioni relative a deroghe e impianti di cattura”. Lo dice l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava.
“Negli ultimi mesi si sono create aspettative sulla riapertura degli impianti a seguito di una nota del ministero dell’Ambiente – precisa -; comunicazione che, tuttavia, non può modificare di una virgola la legge comunitaria che il Parlamento, su iniziativa del Governo, ha approvato lo scorso anno. Tantomeno l’intervento ministeriale può cambiare i pareri di Ispra che hanno attestato la sussistenza di soluzioni alternative”.
“Il problema è che il quadro delle regole, oggi, non consente di muoversi con certezza – spiega Fava -. Per questo abbiamo chiesto l’istituzione del tavolo tecnico presso la Conferenza delle Regioni, in modo che una volta per tutte si possa definire con chiarezza cosa sia consentito fare alle Regioni e cosa no, ed eventualmente, con il coinvolgimento dei dicasteri competenti, comprendere come e cosa modificare della normativa nazionale per conciliare le esigenze del territorio con le direttive europee”.
“In tutto questo – afferma l’assessore – c’è chi preferisce manifestare contro Regione Lombardia, anziché contro il Governo. Evidentemente le informazioni non circolano come dovrebbero, o qualcuno non è uso informarsi a dovere. A costoro gioverebbe sapere che il Governo sta redigendo un piano d’azione cosiddetto antibracconaggio, che è nei fatti una dichiarazione di guerra alla caccia, e criminalizza in particolare le Prealpi lombarde”.
Sul tema, sottolinea ancora Fava, “Regione Lombardia è stata tra i pochissimi soggetti istituzionali a muovere rilievi contro quel piano. Ma in tutto questo si preferisce manifestare contro di me e contro la Regione”. “Le associazioni venatorie, con cui mi confronto praticamente ogni giorno – dice Fava – sono use farsi avanti con proposte ed argomenti. Evidentemente chi non ha né proposte né argomenti, pensa di poter strappare loro qualche tessera, semplicemente urlando più forte. Non è così che la caccia può ottenere qualcosa”.
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