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Abruzzo: la Corte Costituzionale boccia il contenimento della volpe

Brutta tegola per la gestione faunistica in Abruzzo. Infatti, come era già successo in Liguria, la legge regionale è stata impallinata nella parte che prevede la partecipazione dei cacciatori ai contenimenti della volpe. La Corte ha stabilito che la normativa regionale collide con la 157/92  che prevede che siano abilitati a ridurre ilnumero di questo animale siano solo polizia provinciale, forestale, ecc... coadiuvati dai cacciatori solo se questi sono proprietari dei terreni in cui si svolge il contenimento. Questa sentenza creerà sicuramente problemi alle operazioni gestione della volpe e di conseguenza di lepri e fasianidi.

Calabria: soddisfazione delle AAVV calabresi per le modifiche del regolamento di caccia al cinghiale

Il Coordinamento delle Associazioni Venatorie Calabresi (Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia, Arci Caccia, ANUUMigratoristi, Italcaccia ed Eps), in relazione all’approvazione delle modifiche al regolamento per la Gestione Venatoria della Specie Cinghiale, esprime «soddisfazione, per l’accoglimento delle proposte formulate dal mondo venatorio, sebbene questo sia avvenuto con oltre un anno di ritardo. È necessario puntualizzare infatti che le modifiche apportate al Disciplinare in questione, sono frutto delle incessanti battaglie delle associazioni calabresi sui temi gestionali e per quanto riguarda quest’ultimo risultato, dal proficuo confronto svoltosi nelle ultime settimane in sede di Consulta Faunistico-Venatoria. Finalmente la Giunta Regionale, a seguito della articolata attività della Consulta, del Dipartimento Agricoltura e dell’Ufficio Caccia, raccogliendo le pressanti istanze del mondo venatorio, ha posto rimedio a una serie di punti che senza migliorare la gestione della specie in questione andavano a ledere i più elementari diritti individuali dei cacciatori, arrecando pesanti e immotivate limitazioni all’attività venatoria delle squadre di caccia, con la sospensione per le squadre che non realizzavano 10 abbattimenti durante la stagione e cancellazione dalle squadre per i cacciatori che si assentassero per più di 3 volte senza giustificato motivo».
Secondo le associazioni venatorie «quel che più conta, però, sono le modifiche e le integrazioni volte a rendere più incisiva l’azione su una specie sempre più invasiva e impattante sulle altre specie animali, sulle attività agricole e sulla stessa sicurezza dei cittadini. Fra i punti nodali previsti dal nuovo Disciplinare, la possibilità di gemellaggi tra squadre senza limiti di battuta (in precedenza previsti solo per 3 volte l’anno); la “sburocratizzazione” delle procedure amministrative, con una migliore articolazione delle scadenze e una semplificazione sia per le squadre che per gli AATTCC con risparmio di tempi e di costi sia per i cittadini che per la pubblica amministrazione; l’introduzione in forma sperimentale, della caccia a singolo come metodo di contenimento della specie per mitigare i danni alla colture, al di fuori dalle aree vocate e assegnate alle squadre, quest’ultima da esercitarsi solo previa comunicazione del cacciatore all’ATC di appartenenza ed all’Ufficio Caccia della Regione, che a loro volta consegneranno agli interessati un vademecum con le disposizioni da osservare».
Per il futuro si chiede «un approccio più attuale, ma soprattutto funzionale, alle tematiche faunistico gestionali» che «richiede una pianificazione basata su solide e aggiornate conoscenze tecnico-scientifico venatorie; un monitoraggio costante e la sempre aggiornata conoscenza della composizione delle popolazioni selvatiche ottenuta attraverso censimenti su tutto il territorio regionale; la creazione di un ”Sistema informativo” con la mappatura delle aree con maggiore incidenza dei danni alle colture e il puntuale censimento delle aree e dei casi di TBC. Il tutto volto alla messa in atto della necessaria governance che veda protagonisti oltre alla Regione e agli AATTCC, tutte le altre componenti interessate alla questione».

Acma: Radiotelemetria satellitare applicata al beccaccino

Dalla collaborazione tra Ufficio Avifauna Migratoria FIdC, ACMA, Confederazione Cacciatori Toscani e Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, nasce questo interessante progetto volto ad identificare le aree di riproduzione e studiare la fenologia della migrazione dei beccaccini svernanti in Italia. Le attività di cattura hanno preso il via nella prima decade del mese di novembre mediante l’apposizione di tag GPS/Argos su 5 beccaccini e il progetto mostra già risultati incoraggianti che fanno ben sperare per il prosieguo delle attività di ricerca sul piccolo scolopacide.

Nonostante le condizioni metereologiche avverse che hanno flagellato tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre quasi tutta la penisola, il 6 novembre nel sito di inanellamento a scopo scientifico del Padule di Fucecchio “Porto allo Stillo” (FI), sono stati catturati 8 beccaccini. A cinque di questi, dopo aver rilevato le misure biometriche, le condizioni fisiche, l’età, il sesso e il peso (tutti superiori ai 100 grammi), sono stati applicati attraverso un’apposita imbracatura sul dorso le tags del peso di 4.5 grammi, che trasmettono dati ad intervalli regolari grazie al GPS e al sistema Argos. Attraverso un’apposita piattaforma internet sarà quindi possibile recuperare le posizioni degli animali durante la fase dello svernamento e della migrazione prenuziale. La fase sperimentale dello studio proseguirà nel 2019 al fine di ottenere dati per trarre le prime conclusioni sull’origine geografica e sulla fenologia della migrazione dei Beccaccini catturati in Italia.
Queste ricerche consentono di identificare le aree riproduttive della specie e di conoscere i movimenti degli animali, sia in migrazione sia durante gli spostamenti locali.
Il coinvolgimento del mondo venatorio nella ricerca sugli uccelli migratori è un’esigenza ormai irrinunciabile per la conservazione delle tradizioni di caccia.
Il beccaccino (Gallinago gallinago) è una specie inserita nel piano d’azione su 8 specie di limicoli in uscita a brevissimo da parte della Commissione Europea. Questo lavoro si inserisce in questo progetto che ha l’obiettivo di tutelare le aree riproduttive dei limicoli legati alle praterie umide.
Per tale motivo, progetti come questo, rappresentano un punto di forza per il mondo venatorio in quanto raccogliere ed avere a disposizione dati scientificamente inconfutabili diventa l’unico strumento per difendere i calendari venatori, contrastando l’attacco mediatico e legale che ormai quotidianamente viene reiterato dal mondo animalista nei nostri confronti.
In caso di abbattimento di uno dei soggetti marcati, si invita a contattare Alfonso Lenzoni, presidente ACMA-FIDC, all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure la Confederazione Cacciatori Toscani al 055/2657446 o tramite email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il vestiario per la beccaccia

logo righeschi

L’azienda fiorentina Righeschi Country, ci propone le sue soluzioni per la caccia alla beccaccia, abbiamo chiesto a Franco Righeschi, patron dell’azienda, quali dei suoi capi è solito utilizzare per insidiare la regina del bosco. Per insidiare la beccaccia occorre muoversi nel fitto del bosco, in situazioni a volte disagevoli, sempre a contatto con rovi, ginestre, eriche. In questi frangenti, occorre indossare indumenti comodi, che non impediscano i movimenti e al contempo proteggano dalle spine, che a volte possono essere davvero un problema. Per ottenere questo risultato, servono capi da specialisti, progettati appositamente. Per ottenere capi indistruttibili, possiamo usare polimeri sintetici come il kevlar oppure il naturalissimo cotone canvas, ottimo per realizzare “raddoppi” di tessuto nei punti più soggetti ad usurarsi o a “incontrare”, ad esempio, rovi di ogni tipo e dimensione.

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Casacca con antispina
Casacca in tessuto canvas verde con rinforzi antispina in canvas oliato nelle maniche e nella schiena, capo leggero e molto pratico adatto nella caccia con il cane da ferma, e in tutte le occasioni in cui serve protezione dai rovi (recupero con cane da traccia, ricerca di tartufi ecc ...) Produzione e tessuti strettamente Made in Italy. Prezzo produttore consumatore € 45.00

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Pantaloni in canvas antispina
Pantaloni confezionati in robusto cotone canvas antispina con raddoppio impermeabile del gambule sul davanti, anche questo capo fa parte della nostra produzione artigianale di abbigliamento, indispensabile per la caccia con i cani nel fitto del bosco ,resistenti a ogni tipo di spine aiuta il cacciatore a raggiungere i propri ausiliari senza rovinarsi le gambe, silenziosi e prodotti con tessuti in puro cotone non scaldano la gamba, possono essere indossati per intere giornate di caccia con notevoli vantaggi rispetto a coperture arrangiate e non qualificate. Prezzo produttore consumatore € 60.00

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Gambali antispina art A 50
Gambali antispina confezionati con tessuto canvas antistrappo ceratura rigida, raddoppiati in cordura e trattati a mano con grasso per barbour, impermeabili e assolutamente resistenti a tutte le tipologie di rovi, solo il metallo (filo spinato e simili) possono con difficolta inciderli, ma non strapparli, prodotti in tre diverse lunghezze, per dare a tutti la giusta misura, risultano indispensabili per la caccia nel fitto del bosco, prezzo produttore consumatore € 75.00

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Gilet tessuto oliato
Gilet tessuto oliato foderato in lana cotta, colletto di morbido velluto, capo versatile di infinita utilità caldo e resistente a qualsiasi abrasione, migliora con l’utilizzo, questo tessuto, strettamente made in Italy, è trattato con una oliatura ad alta temperatura, che con l’utilizzo (effetto barbour) si compatta e non permette ai rovi di scalfire il tessuto. Dotato di quattro tasche anteriori due basse con soffietto e due in alto oblique chiuse con cerniera. Il carniere posteriore è dotato di cerniera che permettere una chiusura sicura e impedisce che si riempia di frammenti vegetali. Colore unico marrone bruciato. Tg S. M. L. XL .XXL. XXXL. Prezzo produttore consumatore € 85.00

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Cappello in canvas rigido, cerato con grasso barbour
Cappello in cotone rigido cerato e trattato a mano con grasso per barbour, impermeabile e di facile manutenzione (basta dargli una mano, a seconda dell'utilizzo massimo una volta all’anno di un qualsiasi grasso neutro) si rivela indispensabile nella caccia alla beccaccia e in tutte quelle situazioni in cui serve un cappello impermeabile e resistente alle molteplici abrasioni della vegetazione. Anche se prodotto in canvas rigido, il trattamento manuale che facciamo con grasso per barbour lo rende tascabile, e di facile trasporto (si può arrotolare e inserire in tasca o nel carniere) TG S.55 -56/ M.57-58/ L.59-60/ XL. 61. Prezzo produttore consumatore € 40.00, per ordinare la taglia del cappello è sufficiente misurare la circonferenza della testa, i cm risultanti sono la misura da comunicare.

Per info:
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Tel: 333 2788741 - 335 6822327
www.righeschicountry.it

 

Nobel Sport: NSI SPEED 34g

  • Pubblicato in Le Armi

Cosa offre il panorama del caricamento commerciale al cacciatore italiano? Molto ci sembrerebbe il caso di dire, visto che le aziende di munizionamento italiane sono le migliori del mondo. In casa Nobel vogliamo presentarvi la NSI SPEED 34g, una storica cartuccia da caccia che da sempre rappresenta uno dei pilastri della tradizione di caricamento Nobel Sport. Realizzata in calibro 12, questa tipo 3 ha un bel bossolo verde traslucido da 70 mm caricato con 34gr di pallini di piombo disponibili in un ampio ventaglio di possibilità dal 3/0 al 12, per soddisfare le infinite esigenze di caccia nel mondo.

Caricata con prestigiosa polvere NOBEL SPORT VECTAN gamma C7 e la esclusiva borra 2 pezzi NSI raggiunge una ragguardevole V0 di 410 m/s. Particolarmente consigliata ed apprezzata per Allodola, Anatra, Beccaccia, Colombo, Coturnice, Fagiano, Lepre, Quaglia, Starna, Storno, Tordo, Tortora.


NOBEL SPORT ITALIA srl
SP5 della Valle Benedetta, 101
57124 Livorno

https://www.nobelsport.it

Tel: +39 0586 875622
Fax: +39 0586 875660

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