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L’appello di Coldiretti per Earth Day: la terra è difesa quando viene coltivata!

FIRENZE - Secondo i dati dell’ultimo Censimento agricolo in Toscana, su una superficie agricola totale di 1milione e 300mila ettari, sono 8oomila gli ettari di superficie agricola utilizzata con seminativi, coltivazioni legnose agrarie, prati permanenti, terreni destinati al pascolo, vivai e castagneti da frutto. Quindi sono circa 500mila gli ettari di superficie agricola non utilizzata e in stato di abbandono, mezzo milione di ettari sui quali la coltivazione potrebbe facilmente riprendere con pratiche agricole ordinarie, che con il tempo andrebbero ad incrementare il già nutrito patrimonio di boschi che a livello regionale conta 1milione e 200mila ettari. In occasione dell’Earth Day, la Giornata Mondiale della terra celebrata lo scorso 22 aprile in tutto il mondo, Coldiretti Toscana ha messo in luce lo stato dell’uso del suolo nella nostra regione. “Nella nostra regione assistiamo ad un progressivo decremento delle superficie agricole utilizzate che vengono abbandonate e subiscono un processo di rimboschimento – dice Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana -Molte le cause tra le quali sottolineiamo gli attacchi degli animali selvatici agli allevamenti, la concorrenza sleale di carne e formaggi stranieri spacciati per nazionali e il massiccio consumo di suolo che in Italia ha ridotto drasticamente gli spazi verdi e i tradizionali percorsi lungo i fiumi fino ai pascoli di altura storicamente usati anche per la transumanza delle greggi”. L’abbandono delle terre rende il territorio più fragile sul quale incidono in modo pesante i cambiamenti climatici con i periodi siccitosi che si alternano a piogge più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Il risultato è che in Toscana il 100% dei Comuni è a rischio frane e alluvioni, secondo elaborazioni i dati Ispra.

 

Arci Caccia per il clima con i Fridays for Future

Roma, 18 aprile 2019

 

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in particolare quanti di loro non hanno ancora l’età per votare.

Sono un padre che pensa convintamente che per il bene delle sue figlie e di sua nipote farebbe qualunque cosa.

Conoscere l’impegno del vostro movimento per il clima ha portato me e la comunità che rappresento e che vivo, l’Associazione ARCI Caccia, a riflettere sulle nostre responsabilità di cittadini e cacciatori per non esserci fatti sentire se non poco o niente in questa battaglia. Qualche eccezione c’è stata come Mauro Corona che ha dedicato la sua esperienza alla conservazione di un patrimonio mondiale: i suoi boschi.

Abbiamo letto delle vostre manifestazioni che si svolgono senza bandiere politiche e di associazioni. E’ comprensibile per le divisioni che possono alimentare le “bandiere” ma credo, che nell’emergenza che stiamo vivendo, la casa di tutti vada difesa anche con un lavoro di squadra.

C’è bisogno di ritrovarsi, di avere luoghi di vita comune da quelli più moderni, la rete, ma senza dimenticare quelli più antichi ove donne e uomini, giovani e anziani, si ritrovino guardandosi negli occhi e prendano maggiore consapevolezza del pericolo climatico e del cosa ciascuno di noi deve fare per cambiare il proprio stile di vita. Così come nei ricordi della mia giovinezza riaffiorano le persone, le famiglie che nella campagna veneta si aiutavano l’un l’altra con l’unico spirito della reciprocità per i lavori della trebbiatura, della vendemmia e della costruzione della propria casa, così noi dobbiamo essere al vostro fianco per aiutarvi a costruire la solida casa del domani.

Non è mia volontà fare paternali ma esprimere il pensiero di un popolo – quello venatorio – in parte anziano, che ha responsabilità nei “mali” che distruggono il pianeta: clima, inquinamento, plastiche che hanno bisogno di essere contrastati in maniera radicale mentre occorre energia pulita, agricoltura a chilometri zero, biologica e ecosostenibile. Abbiamo il dovere di imparare a cambiare, pur se in età più avanzata della vostra. E’ un nostro dovere. Queste poche righe per comunicare perché vogliamo, noi dell’ARCI Caccia, indipendentemente dal nostro interesse particolare, metterci dalla parte del futuro ritenendo che possiamo essere utili.

Sosteniamo il cambiamento senza porci il problema delle vostre idee in materia di caccia perché siamo convinti che siete post ideologici e che la nostra funzione di sentinelle dell’ambiente è e sarà necessaria e riconosciuta in un mondo che è complesso. Se il “panico” che deriva dalle modificazioni climatiche potrà, non per le chiacchiere ma per i fatti, essere sostituito dalla speranza non irrazionale ma confortata da ragioni, sarà solo perché si sono avviati percorsi che, giorno dopo giorno, spengono il pericolo di incendio della casa comune.

Questa lettera è scritta anche con l’egoismo di chi pensa alle proprie figlie e ai figli di tanti altri.

Mia figlia che forse, anche perché frequenta insieme a me e al suo cane da caccia, le campagne che amiamo, è stata la prima interessata alla lettura del libro di Greta.

Le mie figlie mi hanno spronato a cercare di essere un padre migliore. I “venerdì” di quanti si ritrovano idealmente e fisicamente a lottare contro il cambiamento climatico meritano una crociata mondiale.

Guardiamo ai cittadini del mondo, pensiamo alla disumanizzazione dei rapporti, alla salute, all’alimentazione, alla qualità della vita, diritto di ciascun popolo, sopra le ideologie: affermiamo che sprecare è criminale.

Parliamo di più di questi drammi perché ciascuno valuti le proprie responsabilità per correggerle singolarmente e cambiare le strategie delle Associazioni e dei Movimenti e con esse la Società tutta .

A margine di «Fridays for future» ci sentiamo nuovi ma anche antichi protagonisti dell’ecologia che vogliono tornare in campo per l’interesse generale.

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Arci Caccia Veneto: mancano i dissuasori, strage di uccelli sulla Pedemontana

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Abbiamo appreso dalla rete, di questa “strage” di volatili che si compie giornalmente lungo l’autostrada Pedemontana. Possibile che durante le valutazioni di impatto ambientale di un’opera così recente nessuno abbia pensato a risolvere questo problema? Arci Caccia scriverà al più presto alla Regione Veneto, sollecitando l’Assessore competente ad intervenire su questa faccenda, ennesima riprova che, se gli uccelli calano di numero, non è colpa della caccia.

https://www.altovicentinonline.it/attualita-2/sotto-la-lente/la-pedemontana-e-la-strage-di-uccelli-le-foto-approdano-in-regione/?fbclid=IwAR3w85J1wXaDTjiEQeZddwqBvAHYsd1lrzIehaPaL5W3CM1J23diH4IwuTw

 

Toscana: calendario venatorio 2019-2020: valutazioni e proposte della CCT

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A seguito dell’incontro svolto presso l’assessorato della Regione Toscana lo scorso 10 Aprile, si è di fatto aperta una fase di consultazione e confronto sui principali contenuti del Calendario Venatorio Regionale Toscano 2019/2020.

Fermo restando il principio fondamentale di garantire la massima certezza del diritto ai cacciatori Toscani dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato e del TAR Toscano su alcuni aspetti del Calendario che andranno attentamente valutati, la Confederazione Cacciatori Toscani per mezzo delle associazioni confederate (Federcaccia Toscana, ANUU, ARCT ed EPS), intende esprimere alcune valutazioni e orientamenti che prossimamente saranno posti all’attenzione degli uffici competenti.

Nel merito si intende evidenziare quanto segue:

– Per quanto concerne la cosiddetta pre-apertura, nella eventualità che la regione intenda riproporre tale opportunità, appare evidente come in attesa di un pronunciamento del Consiglio di Stato su ricorso presentato da Federcaccia e CCT, sia doveroso proporre lo svolgimento della eventuale pre-apertura nelle date 1 e 8 settembre alla specie Tortora (Streptopelia turtur), Storno (Sturnus vulgaris) e Corvidi (Cornacchia Grigia, Gazza, Ghiandaia). Sempre per le stesse date, si propone la possibilità di valutare anche l’inserimento del prelievo della tortora dal collare e piccione in rispondenza anche alle necessità di limitare i danni alle produzioni agricole e per ragioni igienico sanitarie.

– Fermo restando l’apertura generale della caccia alla terza domenica di settembre, pare necessario rilevare come per la specie Colombaccio (Columba palumbus)occorra garantire la massima certezza del diritto per il prelievo nel rispetto dell’arco temporale previsto dalle linee guida. In particolare si propone il periodo di caccia alla specie con apertura alla terza domenica di settembre e termine al 31 gennaio, così come proposto dalla Regione. Tale periodo consente infatti di esercitare un prelievo compatibile con la biologia della popolazione ed evitare possibili danni al contingente svernante in caso di eventuale prolungamento del periodo di prelievo.

– Per la caccia al Cinghiale nella forma del prelievo in braccata nelle zone vocate, si propone di mantenere ferma l’impostazione ormai applicata da anni in Toscana. Apertura dal 1 Novembre al 31 Gennaio con possibilità, nel rispetto dell’arco temporale massimo, di eventuali aperture differenziate in alcune province toscane.

– Per quanto riguarda il prelievo della specie Allodola, vogliamo nuovamente richiamare quanto già evidenziato lo scorso anno in una nota inviata all’ assessore Remaschi. In riferimento al punto 3 della delibera n° 767 del 09.07.2018 relativa al Calendario venatorio si precisa che il Piano di Gestione Nazionale dell’ Allodola al comma 4 del punto 6.2.2 “Sostenibilità del prelievo venatorio” prevede: Adozione di carnieri (giornaliero e massimo) differenziati tra i cacciatori di allodole specialisti o occasionali. Le Regioni interessate possono promuovere la specializzazione del cacciatore e la differenziazione dei carnieri (fino ad un massimo di 20 allodole giornaliere e 100 annuali per cacciatori specialisti. Considerato che la Regione dispone di tutti i dati richiesti da Ispra, si ritiene opportuno che la Regione secondo quanto indicato da Ispra approvi un nuovo atto individuando i cacciatori di Allodole Specialisti, sulla base delle Allodole da richiamo legalmente detenute o titolari di appostamenti fissi alla minuta selvaggina in zone vocate alla specie in oggetto; in tal caso, tali cacciatori potranno prelevare i 20 capi giornalieri e 100 annuali.

Altra criticità su cui esprimere un orientamento riguarda il prelievo della Beccaccia alla luce di quanto verificato nella passata stagione venatoria a seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato e successivamente ribadito dal TAR Toscano.

Nel merito, vogliamo nuovamente evidenziare come la Regione possa avvalorare dal punto di vista tecnico scientifico, la possibilità di un prelievo della specie oltre la data del 10 gennaio. Una posizione che si ricollega alla stragrande maggioranza dei Calendari Venatori Regionali e ampiamente legata ai principi di conservazione della specie. Per tale ragione appare condivisibile la proposta della Regione dove viene indicata la data del 31 gennaio per il prelievo della specie. Tale indicazione dovrà essere supportata dagli studi e dai dati scientifici in possesso della Regione Toscana.

Nei prossimi giorni, avremo modo di poter meglio fornire ulteriori utili valutazioni nelle sedi e nei tavoli di confronto aperti a livello istituzionale su questi ed altri contenuti del nuovo Calendario Venatorio Regionale.

Infine, vogliamo con forza esprimere una posizione netta sulla proposta avanzata dagli uffici regionali di rendere obbligatorio l’uso della App Toscaccia e del Tesserino Venatorio digitale in sostituzione di quello cartaceo per i cacciatori nati successivamente alla data del 1.1. 1960

Pur comprendendo i vantaggi e l’importanza della raccolta dati e fermo restando il nostro impegno, passato e futuro, nella sensibilizzazione dei cacciatori per l’uso del tesserino venatorio elettronico, non possiamo che esprimere una netta contrarietà alla possibilità di rendere obbligatoria tale scelta ai cacciatori.

Un disagio e un aggravio potenziale di costi (data la tipologia di smart phone compatibile) che non può essere scaricata sui cacciatori in ragione di presunti risparmi sulla stampa del documento cartaceo. Una cultura ed un uso consapevole della tecnologia può e deve essere creata e promossa con intelligenza e supporto, ma non certamente imposta!

 

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