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Arci Caccia Abruzzo: Quando la caccia è conoscenza, allora è futuro…..

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I° Corso per Selecontrollori Caccia al Cinghiale organizzato a Pereto (AQ) dall’Arci Caccia Nazionale e Ispra Regione Abruzzo.

Organizzato a Pereto (AQ) dal presidente del Circolo Arci Caccia Giancarlo Ippoliti, il primo corso per il selecontrollo della caccia al cinghiale che ha visto partecipare numerosi cacciatori della Piana del Cavaliere (AQ), della Valle dell’ Aniene (RM) e Valle del Turano (RI).

Le giornate di studio per tutti i numerosi partecipanti, hanno riguardato lo studio e l’ approfondimento di tutte quelle tematiche legate alla caccia ed in particolare alla gestione corretta ed oculata del cinghiale sia nella zona marsicana che nelle zone limitrofe, confinanti e ricordiamolo, con due noti Parchi Regionali come quelli dei Monti Simbruini e Lucreteli, ed a ridosso dei Parchi Nazionali Velino Sirente e Lazio, Abruzzo e Molise, dalle cui aree protette gli ungulati numerosi, spesso fuoriescono per cercare il cibo fra i campi coltivati, con grave danno agli agricoltori.

Relatori del corso sono stati : dott. Marco Franolich di Merano (BZ) nel seminario “ Etologia del Cinghiale”; dott. Simone Angelucci, del Parco Nazionale la Maiella che ha parlato “dell’ aspetto veterinario e sanitario”; dott. Vittorio Giani di Brescia che si è soffermato “sul corretto utilizzo delle armi e sull’ aspetto balistico”; Avv. Giacomo Nicolucci di Lanciano (CH) che ha affrontato“ l’aspetto giuridico e normativo delle legge venatorie”.

Soddisfatto dell’evento il Presidente del circolo di Pereto, Ippoliti Giancarlo che, non ha perso l’occasione per ringraziare tutti i relatori, i partecipanti, nonché l’ARCI Caccia provinciale, regionale e Nazionale per la vicinanza ed impegno mostrati per l’ottima riuscita del corso resosi dichiarando: “necessario ed improrogabile al fine di avere una caccia al cinghiale sempre più al passo con i tempi ed in linea con il rispetto delle normative Europee vigenti in materia, per una corretta salvaguardia dell’ intero ecosistema faunistico,”.

Arci Caccia Veneto: Un successo il Corso di Abilitazione alla Caccia Collettiva del Cinghiale

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Si è appena concluso il Corso di Abilitazione alla Caccia Collettiva e all’Eradicamento del Cinghiale organizzato da Arci Caccia Veneto con il Patrocinio della Provincia di Treviso. Gli interessati hanno seguito un corso di ben 35 ore, a frequenza obbligatoria, tenuto da docenti abilitati da Ispra. Dei 26 iscritti, 25 hanno poi effettivamente frequentato, e in ben 22 hanno superato l’esame finale. Un grande risultato di formazione per Arci Caccia Veneto che ringrazia la Provincia di Treviso per la preziosa collaborazione.

Fauna selvatica: verso tavoli di lavoro promossi da Cia e ARCI Caccia

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La decisione nell’incontro su “Il Paese che Vogliamo”, tra i presidenti Scanavino e Fassini

Roma, 20 set – Attenzione condivisa tra Cia-Agricoltori Italiani e ARCI Caccia sul tema della gestione della fauna selvatica. Tavoli di lavoro per affrontare seriamente la questione e sollecitare il giusto intervento istituzionale, l’iniziativa concordata nel corso di un incontro tra i rispettivi presidenti nazionali Dino Scanavino e Piergiorgio Fassini.
La presentazione del progetto Cia “Il Paese che Vogliamo” che vede al centro anche la gestione attiva della fauna selvatica e la proposta di riforma della legge 157/92, è stata l’occasione di scambio tra Cia e ARCI Caccia.
D’accordo Scanavino e Fassini sulla necessità di individuare forme adeguate al contenimento e di tutela delle colture, come sull’importanza di aprire tavoli ad hoc tra parti coinvolte, istituzioni, enti e associazioni per ragionare sulle soluzioni e valutare tutte le azioni possibili da intraprendere sia a livello regionale, nazionale che europeo.
“Il confronto rinnovato con l’ARCI Caccia rientra pienamente tra gli intenti che Cia sta concretizzando attraverso ‘Il Paese che Vogliamo’ e il suo roadshow da Nord a Sud Italia -ha commentato il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino. Solo così possiamo costruire un dossier valido da presentare al governo che ponga tra gli altri temi, quello della gestione della fauna selvatica nella giusta rilevanza a salvaguardia dell’agricoltura e degli agricoltori, come -ha concluso Scanavino- di tutti i cittadini dalle aree interne ai centri urbani”.
“Nella consolidata storia di azione comune -ricorda il presidente di ARCI Caccia Piergiorgio Fassini- il dialogo con Cia può avere un significativo sviluppo, avendo a riferimento il valore della gestione sociale del patrimonio faunistico con i cacciatori tra i protagonisti nella governance del territorio che mai -conclude Fassini- deve entrare in contrasto con l’interesse dell’agricoltura”.

Arci Caccia Puglia: al Tar vincono le buone ragioni dei cacciatori

“L’Avv. Giuseppe De Bartolomeo Presidente Regionale ARCI Caccia Puglia esprime profonda soddisfazione per il risultato conseguito presso il TAR Bari, che aveva visto l’ARCI Caccia, unitamente alle altre associazioni venatorie, costituirsi al fianco della Regione Puglia, per difendere i diritti dei cacciatori contro la richiesta di sospensiva del calendario venatorio con il ricorso promosso dall’Associazione ambientalista VAS.

Dopo quasi due giorni e una lunga camera di consiglio, il Tribunale Amministrativo accoglie in pieno le difese della Regione e dei cacciatori respingendo in toto le argomentazioni della VAS che avrebbe voluto la sospensione dell’attività venatoria in tutta la Puglia.
il Tribunale ha reputato insussistente la richiesta di sospensione della caccia evidenziando nel corpo dell’ordinanza “che nessuno dei motivi di ricorso appare utilmente poter intaccare la legittimità dei provvedimenti impugnati” di fatto respingendo il ricorso.
Il calendario venatorio, rimane quindi intatto e valido in ogni sua parte.
Questa pagina triste contro la caccia in Puglia si è conclusa con un lieto fine e con l’auspicio che la certezza del diritto possa essere un corollario di cui ogni cacciatore debba godere, contro gli attacchi indiscriminati posti in essere contro la caccia e contro i diritti dei cacciatori che non mancheranno unitariamente, anche nel futuro, di difendere con ogni mezzo i propri diritti senza se e senza ma, e con maggiore consapevolezza della propria forza anche alla luce delle recenti pronunce dei TAR.
È tempo che quanti “infiltrati” nel mondo della caccia per interessi personali e che promuovono odio verso i meravigliosi cacciatori pugliesi vengano cacciati dal Tempio”.

Il Presidente Regionale
Avv. Giuseppe De Bartolomeo

Lecce, 20 settembre 2019

Toscana: per Arci Caccia inconcepibile il ricorso sul calendario venatorio

Nella giornata di ieri, i soliti animalisti di casa nostra hanno presentato un ricorso nei confronti del Calendario Venatorio Regionale. Nel mirino le preaperture, il prelievo di moriglione e pavoncella e i tempi di caccia per la Regina del Bosco. Nel constatare la pretestuosità dell’iniziativa, frutto di un odio verso il mondo venatorio che niente ha a che fare con la gestione faunistica o le indicazioni del mondo scientifico, Arci Caccia ribadisce la propria fiducia nel lavoro dei tecnici regionali, che hanno prodotto un Calendario equilibrato e ineccepibile dal punto di vista legale, adesso attendiamo fiduciosi il lavoro degli avvocati e la decisione del tribunale, sicuri che i diritti di cittadini onesti, come i cacciatori, saranno in ogni caso tutelati. Arci Caccia Toscana, comunque, ha messo in allerta il proprio staff legale, riservandosi di valutare l’opportunità di coadiuvare la Regione nella difesa del Calendario Venatorio.

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