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Alessandro Bassignana

Alessandro Bassignana

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Cinofilia venatoria in Toscana

Riceviamo da ARCI Caccia e pubblichiamo:
 
Venerdì 26 Agosto prenderà il via la II edizione di “Effluvi la grande cinofilia in Terra di Toscana”. La importante kermesse cinofila si snoderà tra le province di Siena, Pisa e Livorno facendo tappa a Colle Valdelsa, Lajatico e Bibbona. All’interno dell’evento, che vedrà svolgersi prove su selvaggina naturale per tutte le categorie di fermatori e per la cerca, saranno assegnati il Trofeo Logi al miglior Bracco Italiano e il prestigioso Oscar della cinofilia.
 

Lupi piemontesi: un'altra strage di ovini.

Ennesimo attacco di lupi sulle Alpi Piemontesi, lo riporta il quotidiano La Stampa a firma Gianni Giacomino.
In questo finale d'estate il formidabile predatore continua ad attaccare le greggi sulle Alpi Graie.
Dopo le Valli di Lanzo, dove ci sono stati quattro assalti e una ventina di capi uccisi, e quelli sempre in provincia di Torino in Val Susa a Oulx e Val Pellice a Bobbio, adesso tocca al Canavese. Nei giorni scorsi un branco di lupi ha assalito 15 pecore e tre capre nella zona del Colle della Piccola, passo alpino che mette in comunicazione valle Orco con le valli di Lanzo, sopra Ceresole Reale, a circa 2500 metri di quota. Lassù pascolano circa 1500 animali. 
 
Già nel mese di luglio altri assalti, tre ci raccontano.
«Una in valle Orco e due in Valle Soana dove esiste un branco stanziale che, quest’anno, dovrebbe essersi riprodotto per la quarta volta, anche se non ne siamo sicuri» – dichiara senza reticenze Bruno Bassano, veterinario e, dal 1999, responsabile sanitario del Parco Nazionale Gran Paradiso.
Azzannati una quindicina di ovini ed ora i pastori hanno paura a salire in quota con le greggi.
La questione è su quanti siano i lupi piemontesi, perché secondo pastori e cacciatori la stima di 80/90 lupi in Piemonte (di cui una quarantina sulle montagne del Torinese) sarebbe decisamente errata, sottostimandone di parecchio il numero.
Il dr.Bassano continua: «Attraverso il monitoraggio delle feci riusciamo a ricostruire il dna di questi lupi che, alla fine, sono sempre gli stessi. Poi la gente li vede ovunque anche perché si spostano su un territorio di “competenza” di 300 chilometri quadrati». 
Ma a cacciatori, pastori e comunità rurali si contrappone il mondo di chi il lupo lo difende: «Sulle Alpi Occidentali, come appurato dal progetto Life Wolfalps, girano 23 branchi (di cui 14 in provincia di Cuneo e 7 in provincia di Torino)  e tre sono transfrontalieri, ovvero vanno e vengono dalla Francia – commenta con il giornale La Stampa Luca Giunti, guardaparco all’Orsiera Rocciavrè – Al massimo la presenza potrà arrivare, negli anni, a 120-150 esemplari, non di più. Gli allevatori delle zone alpine si adegueranno con le precauzioni necessarie, recinzioni elettrificate e cani anti-lupo, come è avvenuto in Valle di Susa e nel Cuneese, dove i danni sono più contenuti».
In Piemonte lo scorso anno si sono registrati 164 eventi predatori (61 sono stati respinti) per un totale di 240 capi uccisi; risarciti 103 imprenditori agricoli. Le associazioni agricole stannoprendendoposizione, l'ha fatto Coldiretti con il progetto: "Ami i lupi? Adotta un pastore!" con lo scopo di condividere e sensibilizzare la società civile sulle difficoltà che i pastori affrontano quotidianamente a causa dei lupi. Anche CIA ha emesso un duro comunicato.
Persino la Regione, accusata dal mondo agricolo e da quello venatorio d'aver sottovalutato il problema, prende atto della gravità della situazione. "Forse sarebbe ora di iniziare a pensare come contenere questi predatori formidabili, anche perché non sono più spaventati dalla presenza dell’uomo e la fame li spinge vicino ai centri abitati,"ammette Giorgio Ferrero, il contestato (dal mondo venatorio) assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca di Regione Piemonte."  "L’importante è evitare il fai da te," continua Ferrero, "ovvero disperdere nei boschi i bocconi avvelenati e gli abbattimenti clandestini".
Le perplessità ci sono, e continuando di questo passo, con attacchi che aumentano di giorno in giorno e la politica che non riesce a dare risposte adeguate, il rischio che ciò possa avvenire è alto; proprio per queste ragioni da parecchio tempo Federcaccia Piemonte ha sollevata la questione: " Bisogna sapere quanti davvero sono questi lupi piemontesi", ci dicono i dirigenti della principale associazione venatoria piemontese, "poi capire quale sia il numero compatibile con le attività umane. Il lupo va gestito, come già fanno francesi, spagnoli, svizzeri, norvegesi, finlandesi e svedesi." 
 
 

Calendario Marche: ricorso di Wwf e Lac

Wwf e Lac (Lega per l’abolizione della caccia) delle Marche hanno presentato un ricorso al Tar contro il calendario venatorio 2016-2017 approvato dalla Regione.  
”Nessuna delle 15 proposte di modifica presentate dalle associazioni ambientaliste – sostengono le due associazioni ambientaliste – è stata accolta”, e il calendario di caccia è ”in contrasto con le norme nazionali e in palese difformità dal parere dell’Ispra, l’unico organo scientifico autorizzato a fornire indicazioni per una corretta gestione dell’attività venatoria: di fatto, un ‘regalo’ alle frange più estremiste dei cacciatori”.
Nel mirino di Lac e Wwf ”l’apertura anticipata della stagione a settembre, la caccia a specie in declino, l’utilizzo delle munizioni al piombo, la mancata individuazione delle rotte migratorie, la caccia in deroga alla Tortora dal collare, forme di caccia e molti altri aspetti per cui la Regione Marche, al pari di altre, ha rischiato una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea”. 
Lo riferisce l'ANSA.

TIRATORI ITALIANI NELL'OLIMPO: ROSSETTI E' ORO NELLO SKEET

Sempre più in alto il tiro a volo tricolore a Rio 2016, Olimpiade che verrà certo ricordata per gli straordinari successi dei nostri atleti.
Gabriele Rossetti è medaglia d’oro nello skeet maschile, completando così il successo delle donne che, con Bacosi e Cainero, solo ieri si sono aggiudicate i due gradini più alti del podio.
 
Toscano, 21 anni, Rossetti è figlio d’arte, migliorando il padre Bruno che a Barcellona 1992, quando lui non era ancora nato, vinse la medaglia di bronzo sempre nel tiro a volo. Il tiratore italiano nella finale ha battuto 16-15 lo svedese Marcus Svensson, medaglia d’argento senza sbagliare un piattello. È la quinta medaglia d’oro per l’Italia.
 
Il tiratore fiorentino delle Fiamme oro ha regalato la 16esima medaglia all'Italia, la quinta dal tiro a volo, a questi Giochi brasiliani. Il bronzo è andato all’atleta del Kuwait Alrashidi Abdullah
 
Euforico il presidente del Coni Giovanni Malagò: “A questi ragazzi del tiro a volo bisogna fare un monumento”.
Un successo per l'Italia sportiva, ma anche per l'industria, perchè la gran parte delle medaglie di Rio de Janeiro sono state vinte sparando con fucili Made in Italy, costruiti, guarda caso, a Gardone Val Trompia.
 
 
     Foto Reuters

ATTACCO DEI LUPI: SALVI PER UN PELO

Alla fine ci sono volute tre ore, ma Dimitri, un romeno di 41 anni è riuscito a difendere la mandria di bovini del suo padrone dall’attacco di un branco di lupi. È accaduto l’altra notte, sopra Limone Piemonte, sulle Alpi Marittime, al confine tra Piemonte e Liguria.
I 230 bovini di razza piemontese sono di Tiziano Aiassa, 34 anni, allevatore di Casalgrasso che in estate li trasferisce all’Alpe "Perla Formosa", 1.800 metri di quota nel vallone di San Giovanni, proprio sopra Limone.  
"Erano in tre a 10 metri", dichiara Aiassa al giornalista de La Stampa.
"Il mio dipendente ha telefonato alle 2,30 della notte, terrorizzato - continua -. Tre lupi si aggiravano attorno al recinto dei bovini. Un cane è fuggito, l’altro è rimasto con lui, che ha cercato di allontanare i lupi con una pistola scacciacani e urlando. Tutto inutile: i predatori sono rimasti a una decina di metri di distanza fino alle 5 e mezza, prima di sparire nel bosco". Gli animali sono salvi, ma altre volte è andata peggio, quest'anno comunque non è la prima visita dei lupi
"In questa stagione ho subìto altri due attacchi - prosegue Aiassa -. Un toro è stato morso sulla schiena, una mucca per lo spavento ha abortito il vitellino. E non dimentico cosa è accaduto negli anni scorsi".
Aiassa segnala anche quanto accaduto nel 2015, quando perse tre mucche prossime al parto e una vitella di 5 mesi. "Denunciai il fatto e chiesi l’intervento di un veterinario. La diagnosi mi lasciò sbalordito: non escluse, ma neanche ammise un attacco predatorio. Addirittura ipotizzò che una mucca fosse morta per una caduta. Il vallone è impervio, ma non ci sono precipizi. E anche per quest’ultimo episodio, il veterinario non ha parlato di lupi. Assurdo".
La conclusione è amara: "Impossibile lavorare in queste condizioni, e siamo solo a metà stagione...porterò un generatore in alpeggio con alcune luci potenti per illuminare la mandria. Ho paura per gli animali e inizio ad averla anche per noi, perché il lupo non scappa di fronte all’uomo. Serve un incidente grave prima che qualcuno intervenga?".  
Sulla questione lupo revcentemente sono scese in campo anche le associazioni agricole, con l'iniziativa "Adotta un pastore" presentata da Coldiretti alcuni giorni fa in Alta Val Pellice, al Rifugio Barbara, in una delle zone più colpite dagli attacchi dei lupi, e un comunicato molto duro di Confagricoltura, che Cacciando.com ha riportato integralmente. Anche il mondo venatorio ha più volte fatto sentire la sua voce, con durissime prese di posizione specialmente da parte di Federcaccia Piemonte.
All'appello manca solo la politica, ma questa non è certo una novità.
 
 
Lupo fotografato alcuni giorni fa, in pieno pomeriggio, ai margini di una trafficata strada a Ronco Canavese (TO). Esiste anche il filmato, dove pare chiaro come il predatore sia piuttsoto tranquillo, per nulla spaventato e...a pancia piena!

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