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Fidc Marche: i cacciatori ritrovano l’uomo scomparso a Cagli

È stato un cinghialaio della squadra di caccia n.57 a ritrovare l’anziano di Apecchio (PU) scomparso da giorni. “Un grazie sincero da parte della Federazione – dice il pres. reg. Antonioni – Ancora una volta i cacciatori protagonisti di una storia andata a buon fine”.

Conclusione felice per la vicenda che ha tenuto col fiato sospeso le Marche per giorni. L’uomo di 81 anni scomparso da Apecchio, in provincia di Pesaro e Urbino e per le cui ricerche erano stati mobilitati Forze dell’ordine, vigili del fuoco e perfino un elicottero è stato ritrovato sano e salvo in una zona campestre di Ca’Rio del comune di Cagli, da tutt’altra parte dove si erano concentrate le ricerche. A trovarlo un cacciatore, Paolo Santi, componente della squadra di caccia al cinghiale 57, che si è immediatamente attivato per prestare i primi soccorsi e far trasportare l’uomo al sicuro.

“Ancora una volta grazie a un cacciatore una persona scomparsa è stata ritrovata e una brutta storia che poteva finire in tragedia si è invece conclusa felicemente” dice il presidente regionale di Federcaccia Marche Paolo Antonioni. “A nome mio e della Federazione che rappresento voglio ringraziare il protagonista della vicenda e tutti i cacciatori che a vario titolo sono sempre pronti a prestare il loro aiuto disinteressato quando c’è bisogno di muoversi sul territorio, in specie in zone boscate e normalmente poco battute, sconosciute perfino alle Forze dell’ordine e ai soccorritori. Quando qualcuno si domanda che senso hanno i cacciatori e si lamenta della loro presenza in boschi e campagne farebbe bene a ricordarsi anche di questo aspetto legato alla nostra passione”.

Le munizioni ORIGINAL BRENNEKE: “Ritorno al Futuro”

di Marco Benecchi

 

“Ritorno al Futuro”! Mi sembra lo slogan più appropriato per presentare le nuova linea di munizioni Original Brenneke attualmente importate e distribuite dalla ditta Bignami di Ora. Attualmente il catalogo prevede sei sole tipologie diverse di ogive, oculatamente scelte per soddisfare tutti i cacciatori, dal neofita al più esigente.

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Ovviamente sono state mantenute le tre palle che hanno reso famoso il marchio Brenneke in tutto il mondo, le più mitiche TIG, le TUG e le Teilmantel, alle quali si sono aggiunte le TOG e le atossiche senza piombo le TAG e TUG Nature. Le TIG (Torpedo Ideal Geschoss) sono quanto di meglio si possa desiderare per cacciare la selvaggina di media mole a pelle tenera. Le TUG (Torpedo Universal Geschoss) sono state ideate per insidiare con successo i grossi selvatici a pelle spessa, mentre le T-Mantel sono state per oltre un secolo le palle più diffuse in tutto il Vecchio Continente, perché caratterizzate da un insuperabile rapporto qualità – prezzo, e perché sono sempre state camerate nei calibri più comuni.

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Le TOG invece racchiudono tutta l’innovazione possibile in materia di palle destinate alla caccia alla grossa selvaggina: sono dotate di una punta cava per favorire una rapida espansione; hanno la camiciatura di spessore crescente dall’apice alla coda appuntita classica a Torpedo; possiedono il bordo affilato per favorire la fuoriuscita di sangue; una nervatura interna ne controlla l’espansione; mantengono il classico solco di crimpaggio ed hanno adottato la tecnologia Bonded, con il nucleo saldato alla camicia. Sembra quasi impossibile che un manufatto così piccolo raccolga tante innovazioni. Le ultime nate in casa Brenneke sono le palle TUG Nature e le TAG “Lead Free”, con il corpo realizzato con metalli inerti come lo stagno e il rame puro. Anche in questo caso stiamo parlando dello “stato dell’arte” nella progettazione e nella realizzazione di ogive da caccia, da essere utilizzate nelle zone in cui le attuali legislazioni locali impongono l’uso di munizioni senza piombo.

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Quel che ha sempre caratterizzato tutta la linea di munizioni Original Brenneke è la costante ricerca della precisione e dell’efficienza assoluta. Wilhelm Brenneke, il loro ideatore, era un famoso cacciatore - armaiolo che, oltre ad aver progettato l’omonima, geniale palla calibro 12 da 31,75 grammi e ideato anche una serie di calibri per armi rigate, è stato un uomo che amava moltissimo la caccia, tanto da dedicarle tutta una vita. Wilhelm nacque ad Hannover il 30 marzo del 1865 e morì a Lipsia il 4 novembre dal 1951. Sin da bambino trascorreva ore ed ore vagando per i boschi e per i prati che circondavano la sua città natale, inseguendo qualsiasi animale osasse attraversare la sua strada, armato con rudimentale arco da lui stesso costruito. La sua passione per la caccia era così forte che una volta cresciuto e acquisito i segreti del mestiere d’armaiolo, dapprima come apprendista fabbro, poi come costruttore di casseforti e persino di motori marini con i pochi soldi risparmiati, decise di fondare la "Wilhelm Brenneke - “Fabbrica di fucili e di Munizioni" a Leipzig, una piccola cittadina industriale situata nell’ Est della Germania. Il giorno successivo al suo trentesimo compleanno decise di mettere in pratica la sua idea fissa, la sua ossessione, quella di sviluppare delle ogive da caccia particolarmente prestanti, che dovevano possedere una precisione straordinaria abbinata ad una notevole potenza e che generassero degli abbattimenti istantanei, dal momento che le attuali munizioni presenti sul mercato erano alquanto sottodimensionate e davano luogo ad un’alta percentuale di selvaggina ferita. Nel 1905 Brenneke introdusse la sua prima palla Ideal Standard, quella che rese famose anche le munizioni Vohm Hofe e che in seguito divenne il punto di partenza per lo sviluppo delle geniali Brenneke. Wilhelm prese il vecchio bossolo militare M-88 utilizzato dall’esercito tedesco nei loro Mauser Gewehr K 98 e lo modificò in modo da poter ottenere velocità iniziale ed energia cinetica maggiori. Fu così che nacque l’8 x 64 S, una cartuccia complessivamente più lunga della progenitrice e leggermente più grande come diametro del fondello. Questo consentì al nuovo calibro ideato da Brenneke un aumento della pressione d’esercizio con un notevole incremento di velocità, potenza e radenza. Spronato da quel primo successo,Wilhelm decise di potenziare le prestazioni anche del bel 7 x 57 Mauser e dell’energico 9,3 x 62 Bock, ideando rispettivamente il 7 x 64, il 7 x 65 R e il 9,3 x 64 Brenneke, ancora oggi il calibro 9,3 mm – 366” più potente mai progettato. Forse non tutti sanno che negli anni tra la Prima guerra mondiale e la Seconda, il 7 x 64 Brenneke fu considerato dai cacciatori tedeschi come "la cartuccia del miracolo", quella con cui poter cacciare tutta la selvaggina europea sia di montagna sia di pianura e fu talmente apprezzato anche dai tecnici militari che la Wehrmacht tedesca considerò l’ipotesi di sostituire l’ 8 x 57 JS Mauser con il 7 x 64 per le armi dei loro cecchini. Purtroppo quei tempi non erano certo propensi per ideare armi e calibri da caccia, quando il mondo intero era intento più a farsi la guerra che a girare per i boschi, ma nonostante ciò Brenneke, insieme alle nuove palle, trovò anche il tempo di creare una decina di nuovi calibri come: l’8 x 72 R, l’8 x 64, l’8 x 66,l’8 x 80 e il 9,3 x 65 R. Questo fino al febbraio del 1945, quando Brenneke scampò miracolosamente al bombardamento alleato del suo stabilimento, dove invece perirono suo figlio e suo nipote. Dopo un lungo e rocambolesco viaggio l’inventore riuscì a raggiungere Berlino Ovest dove visse, cacciando cervi e cinghiali col suo fucile preferito, un pregevole basculante misto 16 – 16 – 8 x 72 R (ovviamente Brenneke), fino alla veneranda età di ottantasei anni. Purtroppo molti dei suoi progetti andarono perduti durante il conflitto, ma un appassionato pronipote, l’imprenditore tedesco dottor Peter Mank, riuscì a mantenere viva l’eredità lasciatagli dall’illustre antenato grazie anche alla collaborazione che ne derivò con i marchi storici Rottweil e Dynamit Nobel AG, che si accaparrarono i diritti dei brevetti Brenneke. Come recita lo slogan dell’attuale ditta Original Brenneke, le palle ideate da Wilhelm Brenneke sono state “Spesso copiate, ma mai eguagliate”. In virtù alle loro eccellenti caratteristiche sono state spesso soggette ad imitazioni, ma tuttavia, come accade di solito, la qualità delle imitazioni non è mai paragonabile a quella dell’originale. Infatti è impossibile copiare più di cento anni di esperienza. Attualmente la produzione Original Brenneke di cariche originali e di componenti per la ricarica casalinga, comprende ogive sufficienti per soddisfare ogni esigenza, dal modesto 243 W al potente 375 HH Magnum. Le munizioni vengono offerte in quasi settanta tipi di caricamenti, che in prevalenza comprendono i calibri classici europei, ma troviamo addirittura un caricamento in calibro 280 Remington con palla TIG da 177 grani destinata ai vecchi possessori di carabine della serie 742. Così descritte le munizioni Original Brenneke potrebbero indurre a pensare che abbiano solo molti pregi e nessun difetto, mentre invece un piccolo difetto, se così possiamo chiamarlo, ce l’hanno, ed è il prezzo: alto ma in linea con la qualità del prodotto. Le munizioni Brenneke sono fabbricate con dei materiali sceltissimi e assemblati quasi artigianalmente, quindi la perfezione deve essere riconosciuta e giustamente remunerata.I prodotti ORIGINAL BRENNEKE

Sono importati e distribuiti dalla ditta
BIGNAMI S.p.A
Via Lahn 1 390400 ORA (BZ)
0471803000
www.bignami.it – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

AIW - Sul problema dei cinghiali: le colpe dei cacciatori e degli anticaccia.

Si sta per chiudere la stagione venatoria, ma i cacciatori l'hanno di fatto già chiusa per evitare di uccidere troppe femmine di cinghiali, molte già incinte in dicembre (il che la dice lunga sulla purezza di questi animali!). Può sembrare una scelta etica agli animalisti, ma è un etica molto ma molto pelosa! Non cacciando più si evita di ridurre la possibilità di fare grossi carnieri il prossimo anno! Purtroppo, a scapito dei contadini e di tutti i danni che un eccesso di cinghiali crea anche all'ambiente e ad altre specie di fauna (es. l'orso in centro Italia o le covate di uccelli terricoli) e di flora (es. tante specie di orchidee, anche rarissime). Ma la cosa assurda è il fatto che le associazioni animaliste pur addossando la responsabilità dei troppi cinghiali al fatto che siano stati gli uffici e le organizzazioni venatorie a liberare animali più o meno ibridi e molto prolifici, facendo loro una colpa, poi si rifiutano di far risolvere ai cacciatori il problema che, appunto, loro hanno creato. E l'altro assurdo è che i cacciatori sono ben lieti di questo veto! In pratica, si stanno comportando male entrambe le categorie, una per ingordigia di carniere, l'altra per animalismo estremo. E chi ci rimette sono i contadini e le specie rare di fauna e flora che dal cinghiale ricevono solo danni. Eppure sarebbe semplice risolvere il problema. Autorizzare maggiori abbattimenti, ma anche autorizzare i contadini a farlo in vece dei cacciatori, con o senza permesso di caccia, fino a che il numero dei cinghiali non sia rientrato nella misura stabilita Provincia per Provincia dalle autorità preposte al controllo venatorio. Per fare un esempio, in Provincia di Savona a fine stagione venatoria erano stati abbattuti solo meno della metà dei cinghiali autorizzati: 28.000 previsti. I cacciatori non possono considerare l'ambiente naturale come un loro allevamento di cinghiali per assicurarsi una produzione annuale di carne! La caccia al cinghiale è, o dovrebbe essere, anche uno sport, ed uno sport si misura anche dalla sua qualità etica. E uno dei principi di una caccia etica deve essere la soddisfazione emotiva di chi la pratica e non già la quantità delle prede incarnierate (come purtroppo invece è quasi sempre per la stragrande maggioranza dei cacciatori)! Per concludere, la smettano gli animalisti anticaccia di proporre soluzioni teoriche, costose e spesso inapplicabili o non funzionali per ridurre la presenza dei cinghiali e lascino che siano i cacciatori a risolvere il problema da loro creato. I cacciatori la smettano di pensare solo ad ingrossare il loro carniere, e comincino a pensare ad una caccia etica dove non la quantità delle prede deve essere il successo o il piace di un "uscita", ma il piacere e le emozioni della stessa, e ad una sana e vera gestione del patrimonio faunistico. E le autorità trovino il modo di autorizzare i contadini a difendere i loro prodotti con autorizzazioni speciali ma anche regole da rispettare per far sì che il numero dei cinghiali da abbattere in una Provincia durante la stagione venatoria si possa completare, magari anche con deroghe al periodo di caccia come già si fa per il capriolo, e così per le aree protette (assurdi serbatoi di animali la cui riduzione numerica è necessaria anche nei loro confini, anziché essere considerate off limits ad interventi equilibratrici anche per il bene della Natura in esse protetta).

Murialdo, 13 Gennaio 2019 Franco Zunino
Segretario Generale AIW

 

Arci Caccia: Rieccoli…di nuovo “Referendum” contro la democrazia parlamentare

Il nostro Paese grazie ai padri costituenti, gli indimenticabili e insostituibili combattenti per la libertà, è una solida democrazia parlamentare. Essi, infatti, ci hanno lasciato una situazione di poteri articolati e bilanciati così bene da vaccinare il Paese contro ogni forma di democrazia della “piazza” e contro ogni nostalgia di soppressione delle minoranze.
Parlamento e Referendum sono complementari, fissati costituzionalmente per rappresentare gli interessi del popolo sovrano senza collisioni. Fissare il giusto “quorum” di partecipanti per validare il Referendum, significava – ieri ma anche oggi – dare valore a questo importante strumento di partecipazione, tanto è che solo per questo “voto”, c’è la piena legittimazione al “non voto”. Questo perché consultazioni su temi che i cittadini italiani ritengono marginali e dovrebbero essere affrontati dai parlamentari allo scopo retribuiti, danno agli elettori il sacrosanto diritto di stare a casa.
Abolire o ridurre il “quorum” per favorire il dominio dei pochi è offensivo per la parola libertà.
L’”astensionismo”, numeroso in Italia, è una legittima posizione politica; ma, onorevoli rappresentati del popolo, invece di capirne le ragioni, vogliono sopprimere questo diritto.
Le bugie hanno le gambe corte … e non hanno portato storicamente nelle “urne” consensi elettorali. Non lo diciamo noi, lo hanno detto gli italiani.
Alle esche per le allodole dei “bracconieri di voti”, gli italiani ormai non credono più.

La linea Elite di Cheddite

 

La Cheddite di Livorno, nel suo ampio catalogo, da spazio a munizioni di tutti i tipi. Non possono mancare quindi anche corazzate di grandi qualità. La linea di punta della casa labronica per quanto riguarda questo tipo di munizioni è rappresentata dalle Elite, una serie di cartucce di varie tipologie e grammature in grado di accompagnarci in modo più che adeguato a prelevare dal tordo alla lepre. Infatti, si parte dalle Elite 34, per arrivare alle potenti 42, più che indicate per la caccia all’orecchiona. In questa nostra “prova su strada”, abbiamo preso in considerazione le grammature più adatte per insidiare il principe dei galliformi: il fagiano.

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Quindi la Elite Feltro, una 35 grammi con borra in feltro che abbiamo testato in piombo numero 7, la Elite 36 una cartuccia con contenitore molto performante che avevamo a disposizione in piombo 7 e la Elite 38, che abbiamo testato in piombo 4.
Per accontentare un amico che caccia in calibro 20, la casa del Drago ci ha fornito una assoluta novità, la Elite Feltro 20, una 30 grammi ottima per i tiri a distanza ravvicinata che abbiamo abbinato ad una CH6 20 una 28 gr con borra contenitore che carica la rivoluzionaria polvere CH& di casa Cheddite.

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Partiamo in una mattinata decisamente umida e fredda, di quelle con la brina per terra per intenderci. Le munizioni si comportano bene, niente da dire, con abbattimenti puliti. Col progredire della mattinata e il conseguente aumento della temperatura e dell’umidità, le munizioni si mantengono costanti, quelle con borra di feltro, in particolare, sembrano addirittura migliorare. Il collaudo, quindi, può sicuramente dirsi positivo.

tb 20555Elite Feltro

Elite Feltro

Calibro 12

Altezza fondello (mm.) 16

Altezza bossolo (mm.) 70

Innesco

Borra Feltro/Fibre

Piombo (gr.) 35

Pallini disponibili 5-6-7-8-9-10

Chiusura stellare

Scatola imballo 25/250

 

 tb 31440Elite36

Elite36

Calibro 12

Altezza fondello (mm.) 25

Altezza bossolo (mm.) 70

Innesco

Borra Drago

Piombo (gr.) 36

Pallini disponibili 4-5-6-7-8-9-10

Chiusura stellare

Scatola imballo 25/250

 

 tb 15054Elite38

Elite38

Calibro 12

Altezza fondello (mm.) 25

Altezza bossolo (mm.) 70

Innesco

Borra Drago

Piombo (gr.) 38

Pallini disponibili 2-3-4-5-6-7-8

Chiusura stellare

Scatola imballo 25/250

 tb 22414tb 45043CH45 JK6 cal20

CH6 cal .20

Calibro 20

Altezza fondello (mm.) 16

Altezza bossolo (mm.) 70

Innesco CX1000

Borra Contenitore

Piombo (gr.) 28

Pallini disponibili 5-6-7-8-9-10-11-12

Chiusura Stellare

Scatola imballo 25/250

 

 Per info:

http://www.chedditeitaly.com/

 

 

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura