Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Cacciando.com

Cacciando.com

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Fidc Bergamo: Il presidente Bertacchi dalle colonne di bergamonews torna ancora sui cani dei cacciatori

Prosegue la campagna della sezione provinciale di Bergamo della Federazione italiana della Caccia per confutare le false e diffamatorie accuse sollevate dagli animalisti sulla stampa locale e riprese anche a livello nazionale da alcune testate e da personaggi come Edoardo Stoppa, volto di “Striscia la notizia” e paladino dell’animalismo militante.

Il presidente provinciale di Federcaccia risponde così alle accuse, facendo chiarezza su ruolo e attività dei cacciatori, dalle colonne di Bergamonews.

Leggi l’intervista: http://www.bergamonews.it/…/cacciatore-maltratta-ca…/300687/

 

Arci Caccia: Profondo rammarico per il ritiro degli emendamenti in materia di caccia

L’Associazione esprime profondo rammarico per il ritiro degli emendamenti in materia di attività venatoria che la Lega Nord aveva inserito nel disegno di legge semplificazioni. Purtroppo dobbiamo rimarcare la perdita di un’ottima occasione per mettere un po’ d’ordine sulla materia, evitando il proliferare di inutili ricorsi che tengono impegnati i tribunali con futili e pretestuose richieste. L'idea del legislatore era, infatti, quella di chiarire e semplificare la normativa sulle specie invasive e normare in modo semplice diatribe come quella della segnatura dei capi. Ancora una volta hanno prevalso gli integralisti animalisti, che nonostante i numeri esigui riescono a condizionare la politica. Tutto a danno della corretta gestione e con il solo scopo di frustrare le legittime aspirazioni dei cacciatori, non importa se l’ambiente ne risulta danneggiato.

 

Trento: convocato per venerdì il tavolo per l'ordine e la sicurezza pubblica per parlare di orsi e lupi

“Stiamo percorrendo nuove strade rispetto al passato perché la gestione dei grandi carnivori in Trentino presenta ormai degli elementi di estrema criticità”. Così l’assessore Giulia Zanotelli, intervenuta oggi in Consiglio provinciale per rispondere ad un’interrogazione urgente sulla questione. L’assessore all'agricoltura ha confermato l’intenzione della Giunta di difendere la legge provinciale del luglio 2018, in materia di gestione di orsi e lupi, contro la quale il Governo nazionale ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale.

“Al riguardo, nei scorsi giorni – ha ricordato – vi è già stato un confronto tra il presidente Fugatti ed il Ministero all’Ambiente, in funzione di una possibile integrazione e modifica della legge provinciale, diretta a superare il contenzioso in atto. Ma non solo. Il tema era stato discusso anche a dicembre, nel corso di una visita del ministro all’agricoltura, Centinaio, alla quale erano state invitate le rappresentanze sindacali agricole trentine. Inoltre, nelle prossime settimane – ha annunciato l’assessore – vi sarà un incontro in Provincia, organizzato dal presidente Fugatti, con i governatori del Nord Italia. La Giunta – ha poi chiarito Giulia Zanotelli – sta valutando approcci diversi rispetto a quanto fatto dalla precedente amministrazione provinciale. Considerando che i lupi hanno portato attacchi a greggi di pecore nel fondovalle, a pochi metri dai centri abitati, come avvenuto pochi giorni fa ad Ala, abbiamo chiesto la convocazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si riunirà venerdì pomeriggio. Certo – commenta l’assessore – che le critiche ricevute in questi giorni da chi ha gestito il fenomeno nella precedente legislatura ci appaiono alquanto strumentali e singolari, considerato che chi ci ha preceduto non ha mai cercato di affrontare il problema in maniera organica se non approvando un disegno di legge a fine legislatura. Senza contare che, in diverse occasioni, gli esponenti della precedente Giunta, avevano evidenziato come il problema dovesse essere affrontato ricercando una sorta di "quieta convivenza" con i grandi carnivori, cosa che appare del tutto improponibile, visto quanto accaduto negli ultimi tempi".

(fm)

Fidc: ritirati gli emendamenti in materia di caccia dal DL semplificazioni

Per fare leva sulla consueta emotività – e quasi totale mancanza di conoscenza della materia – di cittadini e larga parte della classe politica, li avevano al solito ribattezzati “emendamenti sparatutto”. In realtà si trattava soprattutto di chiarimenti e semplificazioni, appunto, destinati a risolvere motivi di contenzioso in ambito di regolamentazione venatoria.

Così adesso Enpa, Lac, Lav, Lipu e WWF – tutte a buon titolo non più associazioni ambientaliste ma dichiaratamente animaliste – possono esultare per il ritiro degli emendamenti che erano stati presentati al Senato dalla Lega in sede di conversione del decreto-legge “Semplificazioni”.

Cosa ci sia da essere soddisfatti per non aver consentito di chiarire a livello nazionale la ormai annosa questione dell’annotazione sul tesserino dei capi abbattuti o dell’impiego di personale formato sotto il controllo delle pubbliche amministrazioni per le operazioni di contenimento della fauna invasiva – leggi soprattutto cinghiali che continuano a provocare danni all’agricoltura, incidenti e morti – vorremmo essere in grado di capirlo anche noi e ci piacerebbe lo spiegassero ai cittadini, invece di nascondersi dietro trionfalistici comunicati da salvatori della Patria.

Ma ovviamente se ne guardano bene, non avendo argomenti che non siano le solite ragioni emotive e il consueto spauracchio di infrazioni europee mai realizzatisi in campo venatorio, mentre bene altra storia – ma questo se ne guardano bene dal dirlo – si ha in materia ambientale.

E noi – cittadini, prima che cacciatori - intanto continuiamo a pagare il conto di un animalismo senza senso e senza logica.

 

Cabina di Regia: Un grave pericolo…non solo per la caccia

La Cabina di Regia, formata dalle Associazioni Venatorie Riconosciute (Federcaccia Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Arcicaccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Italcaccia, Ente Produttori di Selvaggina) e dal Comitato Nazionale Caccia e Natura, prende le distanze dalle ipotesi di riforma costituzionale del Referendum in discussione alla Camera ed invita i Cacciatori e la società civile tutta ad opporsi ad esse.

Roma, 21 gennaio 2019 - Le Associazioni Venatorie e il Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN), riuniti nella Cabina di Regia Unitaria del Mondo Venatorio, esprimono le più vive preoccupazioni per le ipotesi di riforma costituzionale dell’istituto del REFERENDUM, in discussione presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera. È soprattutto la prevista ipotesi di riduzione del 25% del quorum di validità della consultazione referendaria a suscitare le maggiori riserve perché altera gli equilibri del sistema di democrazia previsto dai Padri costituenti e potrebbe portare a conseguenze gravi per tutti. È vero che il REFERENDUM è la massima espressione della sovranità popolare che l’art. 1 della Carta pone a fondamento della nostra Repubblica democratica, ma la stessa norma subito aggiunge che il popolo “la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Con queste “forme” e questi “limiti” i Costituenti hanno dato contenuto al sistema di democrazia parlamentare del nostro Paese nel quale il potere legislativo, il più importante e complesso dei poteri dello Stato, viene esercitato, in nome del “popolo sovrano”, dai Deputati e Senatori, da questo liberamente eletti, nelle rispettive sedi del Parlamento. I Padri costituenti sono stati particolarmente accorti e sensibili e, con l’istituto del REFERENDUM abrogativo, hanno restituito la “sovranità” al popolo anche dopo che l’iter di formazione delle leggi si è concluso presso le Camere e ha avuto l’imprimatur del Presidente della Repubblica. Lo hanno fatto però entro limiti di materia e a condizioni ben determinate, fissando un quorum partecipativo pari alla maggioranza degli aventi diritto al voto nell’elezione della Camera dei Deputati. Si è voluto così che l’intervento diretto dei cittadini nella funzione legislativa avvenisse in maniera ordinata, su temi in grado di suscitare l’interesse della maggioranza degli elettori, curando nel contempo che non si trasformasse in un mezzo di pressione demagogica al servizio di interessi particolari.

Alterare questo equilibrio, non solo dimezzando la soglia di validità della consultazione ma anche prevedendo, con il REFERENDUM propositivo, uno strumento di produzione attiva della Legislazione, significa minare alle basi il nostro sistema di democrazia parlamentare, che vedrebbe svilito il ruolo delle Camere, cioè dei massimi Organi in cui si esprime la “sovranità del popolo” nel suo complesso ed affiderebbe a minoranze, compatte e ben organizzate, le scelte legislative su ogni materia che si volesse colpire e ciò avverrebbe nei confronti di tutti. Sarebbe il 12,5% + 1 degli aventi diritto a decidere le sorti di tutti i cittadini italiani! È fin troppo ovvio che le Associazioni Venatorie avvertano questa grave preoccupazione con maggiore intensità perché sono consapevoli di doversi confrontare in continuazione non solo con il vasto mondo, ben strutturato ed organizzato, delle Associazioni Ambientaliste e Animaliste e degli Anti-caccia a priori che non conoscono, o non vogliono comprendere, i valori della caccia, le sue tradizioni, la sua utilità sociale e per la tutela dell’ambiente, la sua rilevanza per l’economia e molto altro, ma anche per il disinteresse a tali temi di gran parte della popolazione, soprattutto dei centri urbani, che certamente diserterebbe una più che probabile consultazione referendaria abrogativa della caccia, lasciando la scelta a una minoranza degli aventi diritto. Come però si è già detto, la riforma ipotizzata avrebbe conseguenze di ben più ampia portata su cui occorre riflettere perché tutti, non solo i cacciatori, potrebbero subirne danni. La Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie, mentre chiama a raccolta in un fronte comune tutti i settori che hanno a cuore i valori e la tradizione della caccia e la gestione dell’ambiente affinché si impegnino fin d’ora nel contrastare tali proposte anche solo favorendo la conoscenza dei loro effetti potenziali, invita tutti i settori della società civile ad opporsi ad esse per evitare che anche temi importanti, come quelli attinenti alle libertà civili, alla sanità, alle opere pubbliche, ecc. ecc. siano alla mercé di minoranze faziose, portatrici di interessi di parte, magari nel disinteresse della maggioranza dei cittadini che poi ne subirà le conseguenze. La Cabina di Regia segnala inoltre alle forze politiche più consapevoli ed avvedute l’esigenza di vigilare affinché l’opera accorta e sapiente del Legislatore costituente non venga posta nel nulla con modifiche pericolose, se non distruttive, i cui effetti di sistema non sono, forse, oggi neppure immaginabili.

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura