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Luca Gironi

Luca Gironi

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FEDERCACCIA GROSSETO: “IBIS, SMASCHERARE IL COLPEVOLE”

Ancora un bracconiere, imbecille e disonesto, abbatte un Ibis Eremita discreditando così tutta la categoria dei cacciatori, che con paziente lavoro e dedizione cercano di valorizzare la Maremma e tutto quello che la rende unica al mondo, anche attraverso l’attività venatoria, che certo non sopporta tali e deprecabili gesti. Noi di Federcaccia partecipiamo con orgoglio al progetto di reintroduzione dell’Ibis, per questo due anni fa abbiamo anche adottato un’ ibis e lo abbiamo chiamato Dante. Pertanto ci sentiamo ancora più colpiti e offesi da gesti di tale natura che meritano solo impegno da parte di tutti per scoprire i colpevoli, condannando con forza gesti scellerati e privi di alcun senso e giustificazione.

Chiediamo a chiunque sappia qualcosa di fornire quante più informazioni possibili per stanare il colpevole, e nel frattempo restiamo a completa disposizione degli inquirenti per contribuire a smascherare i responsabili di tali reati, sperando di individuare prima possibile i colpevoli e radiarli, se vi appartengono, dal mondo venatorio. Non siamo assolutamente d’accordo con chi definisce il cacciatore uomo senza scrupoli e disposto a sparare a tutto quello che si presenta nel raggio d’azione. Chiamiamoli con il loro nome, bracconieri, purtroppo mele marce sono presenti in tutte le categorie, in continua evoluzione, incoraggiati da una società che premia sempre di più il furbetto del quartierino e assolve con troppa facilità chi aggira norme e regole.

La caccia nella nostra terra rappresenta ancora un momento di aggregazione e rispetto per l’ambiente e la natura, siamo impegnati nella gestione del territorio e nella salvaguardia della biodiversità, impegnando risorse uomini e mezzi. Riteniamo quindi inutile se non dannosa la proposta con cui si richiederebbe la sospensione temporanea della caccia; in questo modo non soltanto non si risolverebbero i problemi legati al bracconaggio ed agli inutili abbattimenti degli ibis, ma anzi, si darebbe un immagine di sovrapposizione tra la figura del bracconiere e quella del cacciatore, l’unico invece in grado di combattere il bracconaggio.

Detto questo rinnoviamo la nostra disponibilità e collaborazione al Waldrapp team impegnandosi per portare il progetto della reintroduzione dell’ibis al compimento, in collaborazione con il mondo scientifico e i volontari, che da anni partecipano dimostrando così che tali gesti mettono in difficoltà solo chi li pratica, se si sentono uomini appartenenti ad una società civile. (Il presidente Provinciale Luciano Monaci)

(www.ladeadellacaccia.it)

Controllo dei cinghiali in Trentino: i Cinquestelle contro i cacciatori

I cinghiali sono sempre più numerosi in Trentino, causando gravi danni all'agricoltura e pericolo per la viabilità. Per questo alcuni cacciatori, autorizzati dalla provincia, si occupano insieme agli agenti di vigilanza del loro controllo. In cambio, questi volontari che svolgono un lavoro così prezioso ricevono una parte della carne dei capi abbattuti. La cosa non è sfuggita all'occhio del Consigliere Provinciale Grillino Degasperi che in un'interrogazione all'assessore Dallapiccola ha sottolineato che essendo la selvaggina patrimonio indisponibile dello stato la distribuzione delle carcasse rappresenterebbe una sottrazione e un danno erariale. A niente è valsa la replica dell'assessore che ha garantito che la carne dei capi distribuita ai volontari come incentivo, non solo è stata sottoposta a controlli veterinari, ma può essere destinata soltanto all'autoconsumo.

 

http://www.ildolomiti.it/ambiente/cinghiali-i-cacciatori-trentini-si-tengono-i-capi-abbattuti-lm5s-%E2%80%9Ce-contro-le-leggi-dello

LESSINIA: ASSESSORE PAN PRESENTA INTERVENTI PROGETTO WOLFALPS PER CONVIVENZA POSSIBILE TRA BESTIAME E LUPI

Una convivenza difficile ma possibile, quella tra lupi, bestiame e allevatori. Anche in una zona di pascoli e di malghe come l’altopiano veronese della Lessinia, popolata da circa 7000 capi di bestiame, tra bovini e ovini. Questo il messaggio lanciato dall’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan, dal commissario del parco regionale della Lessinia Stefano Sisto, dal biologo Renato Semenzato incaricato dalla Regione di gestire la presenza del branco predatore sulle montagne veronesi, nel corso del secondo confronto con allevatori e amministratori della Lessinia. L’incontro si è svolto ieri, nella sede dell’ente parco, a Bosco Chiesanuova, per discutere i primi risultati del progetto Life Wolfalps.

“I primi esiti sono positivi, la strategia dissuasoria mette in sicurezza i pascoli protetti”, ha affermato Pan, incrociando date e localizzazioni degli ultimi due anni di assalti e predazioni condotte dal branco che da quattro anni ha preso dimora nell’altopiano veronese. Quest’anno i lupi hanno attaccato 57 volte le greggi e gli armenti delle malghe della montagna veronese, uccidendo 64 capi, tra bovini e pecore. L’attività predatoria appare in aumento: lo scorso anno il branco aveva attaccato 43 volte, causando la morte di 45 capi e il ferimento di 3. “Ma, dallo scorso agosto, là dove sono stati collocati i recinti elettrificati non si sono più verificati attacchi al bestiame, compresi quegli allevamenti che in passato erano stati oggetti di assalti plurimi”, hanno fatto notare assessore e biologo replicando alle perplessità di allevatori vittime degli assalti del lupo e del sindaco di Erbezzo, Lucio Campedelli.
Obiettivo del progetto europeo Life Wolfalps – ha ricordato l’assessore – è preservare la presenza del lupo nell’arco alpino limitandone i danni e difendendo l’equilibrio dell’ecosistema, con opportune strategie di prevenzione e difesa. “Il progetto rappresenta una opportunità di intervento a breve e medio termine che la Regione offre gratuitamente agli allevatori per mettere in sicurezza la prosecuzione della loro attività – ha chiarito Pan – I primi risultati sono confortanti e ci incoraggiano a proseguire, disponibili a continuare il confronto e a ricercare nuove strategie di contenimento”.

La Lessinia è una delle 7 aree dell’arco alpino destinatarie del programma europeo Life Wolfalps. Pensato e approvato nel 2013 e messo in opera da quest’anno, il progetto per la Lessinia prevede la posa di dissuasori acustici e di recinzioni elettrificate, alimentate ad energia solare, per proteggere mandrie e greggi e scoraggiare gli attacchi predatori del branco. Da agosto ad oggi sono stati realizzati dieci recinti, per circa 30 chilometri lineari di filo elettrificato, con la posa di 3500 paletti in fibra di vetro e 105 pali di legno: con 450 ore di lavoro e 34 mila euro di spesa sono stati messi in protezione circa 25 ettari di pascolo. Altri 5 recinzioni sono in fase di realizzazione. Il budget complessivo del progetto, che proseguirà fino al 2018, è di 560 mila euro, di cui 430 mila finanziati dall’Unione europea e 130 mila di cofinanziamento regionale. “Un investimento sostenibile, di minimo impatto ambientale e visivo, e inferiore a quanto la Regione spende per indennizzare gli allevatori dei capi predati”, ha sottolineato l’assessore.
Nel 2016 la Regione Veneto ha già stanziato oltre 38 mila euro di indennizzi per ristorare gli allevatori delle perdite di bestiame subite a causa degli attacchi del lupo. “Con la delibera di prossima approvazione la Regione provvederà a saldare gli indennizzi per tutti i danni sinora subiti dagli allevatori – ha promesso Pan – e l’impegno è di rendere sempre più veloci le procedure di liquidazione. Ma la nostra strategia va oltre il mero rimborso: vogliamo prevenire e contenere gli attacchi del lupo e dirottarlo verso altre prede”.
Le prossime tappe del progetto Wolfalps in Lessinia sono il raddoppio del numero di recinzioni elettrificate e l’introduzione di cani da guardanìa, il controllo delle azioni di bracconaggio, oltre alla prosecuzione delle attività di formazione degli allevatori e di sensibilizzazione della popolazione, per superare paure e ataviche diffidenze. Oltre al coinvolgimento di stagisti dell’Università di Padova, tecnici e forestali puntano al sostegno di allevatori e volontari.
“La presenza del lupo, se ricondotto al suo habitat boschivo, può diventare una componente dell’ecosistema della Lessinia, funzionale all’equilibrio della fauna selvatica – ha concluso l’assessore Pan – Questo intervento fa della Lessinia un caso-pilota per una corretta gestione faunistica, dal quale si potranno ricavare esperienze per gestire anche altre emergenze, in altre aree della Regione, come la comparsa del lupo anche sull’altopiano di Asiago o il dilagare degli ungulati in collina e in pianura”.

(www.ladeadellacaccia.it)

LE AAVV DAL MINISTRO GALLETTI CON LE EUROPARLAMENTARI COMI E BRIANO

Oggi il ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti ha incontrato i rappresentanti delle associazioni venatorie. L’incontro è stato promosso da due europarlamentari: Renata Briano e Lara Comi. La prima del PD e la seconda di Forza Italia. Una ha parlato anche a nome dei colleghi Paolo De Castro e Damiano Zoffoli; l’altra a nome dei colleghi Salvatore Cicu e Remo Sernagiotto. Centrosinistra e centrodestra insieme per affrontare problematiche legate alla caccia, in particolare quelle riguardanti lo storno e i calendari venatori. Il Ministro si è impegnato a chiedere a Ispra di fornire i dati necessari per il prelievo in piccola quantità dello storno, tenuto conto che Ispra stessa ha già scientificamente constatato il buono stato di salute della specie e avendo presente i danni causati all’agricoltura e ai monumenti storici delle città. Per quanto riguarda i calendari venatori è stato richiesto di accelerare il processo di revisione e di aggiornamento dei Key Concepts. Dall’incontro inoltre è emersa la necessità di accrescere la sinergia a tutti i livelli istituzionali, mantenendo un dialogo con le associazioni venatorie, per superare quelle incongruenze che danneggiano i cacciatori e più in generale l’ambiente. All’incontro erano presenti Gian Luca Dall’Olio, presidente nazionale Federcaccia, Lamberto Cardia, presidente nazionale Enalcaccia, Paolo Sparvoli, presidente nazionale Libera Caccia, Sergio Sorrentino, presidente nazionale Arcicaccia, Gianni Corsetti, presidente nazionale Italcaccia, Galdino Cartoni, presidente nazionale EPS, Massimo Zanardelli, consigliere nazionale ANUU, Alessandro Fiumani, presidente CPA Lombardia, e Carlo Bravo, presidente ACL Lombardia.

(www.ladeadellacaccia.it)

Fidc Pistoia: Comunicazione rivolta a tutti i cacciatori che praticano la caccia agli ungulati

Siamo stati avvisati dai Centri di Lavorazione Carni che potranno essere ritirati in futuro ungulati selvatici abbattuti esclusivamente con palle monolitiche e atossiche. Tale provvedimento vale sia per gli ungulati abbattuti in azioni di caccia che per quelli provenienti da piani di controllo (art.37 ecc..).
Mentre rimaniamo ancora in attesa di ulteriori aggiornamenti sull’uso delle palle con piombo, si prega di divulgare al massimo la notizia di cui sopra.

Federcaccia Toscana – Sez. Prov. Pistoia

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