Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

Luca Gironi

Luca Gironi

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

LOMBARDIA: ROSSI E NAVA, APERTA LA CACCIA AL CINGHIALE NELLA PROVINCIA DI LECCO

  • Pubblicato in Notizie

“Sul nostro territorio da tempo si vive una vera e propria emergenza dovuta all’altissima presenza di cinghiali. L’apertura della caccia agli ungulati decisa oggi rientra negli interventi utili al contenimento numerico della specie ed era una misura da tempo attesa dal territorio”.

Antonio Rossi assessore regionale allo Sport e alle Politiche per i giovani e Daniele Nava sottosegretario alle Riforme Istituzionali, Enti Locali, Sedi territoriali e Programmazione, commentano con soddisfazione l’approvazione in Giunta regionale della Delibera sulle ‘Determinazioni in ordine al prelievo venatorio del cinghiale nel territorio provinciale di Lecco’.

“Dobbiamo ringraziare l’assessore all’Agricoltura Giovanni Fava e il consigliere regionale Antonello Formenti, che presento’ la mozione poi approvata a luglio – aggiungono i due esponenti della Giunta lombarda -, per avere offerto una pronta risposta alla situazione di emergenza venutasi a creare negli ultimi anni a livello regionale, in particolare nel Lecchese, a causa della proliferazione delle popolazioni di cinghiale con incremento dei danni alle aziende agricole, ma pure con pregiudizio per la biodiversità, la pubblica incolumità e la sicurezza dei trasporti”.

“Purtroppo in questi ultimi anni – affermano l’assessore e il sottosegretario – sono state numerose le segnalazioni di presenza nonche’ l’aumento delle richieste di indennizzo di danni provocati da questa specie sul territorio della provincia di Lecco. Sino a oggi – continuano – il controllo numerico del cinghiale su questo territorio è stato attuato quasi esclusivamente tramite contenimento riduttivo. Era quindi necessario prevedere la possibilità di esercitare il prelievo venatorio per limitare la crescita esponenziale di questo problema, che negli ultimi anni e’ aumentato sino a raggiungere gli attuali livelli di guardia”. “Per questo, e ancora una volta, Regione Lombardia – concludono Rossi e Nava – si mostra sensibile alle richieste che arrivano dai cittadini e dagli enti locali, e attenta alle necessita’ e ai bisogni di un territorio in continua evoluzione”.

(www.ladeadellacaccia.it)

XXXVIII CAMPIONATO DEL MONDO DI CACCIA PRATICA E S.UBERTO

  • Pubblicato in Notizie

Si è appena concluso in Danimarca, che lo ha ospitato sui terreni dello Jutland settentrionale attorno alle città di Dronninglund e Aalborg, il 38° Campionato del Mondo per Cani da Ferma e il Campionato del Mondo S. Uberto.

È stata la pioggia a caratterizzare questa edizione sin dal giorno dell’inaugurazione, il pomeriggio di venerdì 21 ottobre, cadendo in modo pressoché continuo per tutta la durata del campionato e concedendo un po’ di tregua solo l’ultimo giorno, accompagnata da vento e basse temperature. Un meteo che ha condizionato senza dubbio le prestazioni di conduttori e ausiliari delle 18 nazioni partecipanti.

L’Italia si è presentata con una nutrita schiera di concorrenti, selezionati nelle diverse specialità dai giudici Berlingozzi, Bovicelli e Ceccanti per la Caccia pratica e da Colucci, Ottaviani e Pulcinelli per il S. Uberto, con la collaborazione di Luigi Chiappetta.

La Caccia pratica continentali vedeva schierati Gianni Calcinai, Vittorio Cosentino, Mauro Pezzulli e Domenico Riverso. La Caccia pratica Inglesi Alessandro Borgnoli, Mirko Caramanti, Marco Mori e Stefano Pianigiani.

Nel S. Uberto sono scesi in campo Fabrizio Muccioli e Gregorio D’Ambrosio per gli Uomini, Elisa Mambelli e Elena Villa per le Donne.

Ad accompagnare i nostri portacolori, il presidente nazionale della Federcaccia Gian Luca Dall’Olio con il vicepresidente delegato alle attività sportive Antonio D’Angelo. Presente anche il segretario del Comitato Organizzatore, Domenico Coradeschi.

Nel S. Uberto sono state proprio le donne a riportare l’unico successo in una specialità che ci vede da sempre protagonisti, con un meritato Oro di Squadra frutto delle prestazioni personali delle due concorrenti. Un bel turno con due incontri purtroppo non conclusi dall’abbattimento per la Villa e due abbattimenti con riporto per quello della Mambelli.

Alle spalle di quella italiana, si sono piazzate le squadre della Svezia, seconda, e dell’Inghilterra.

Per il campionato S. Uberto Donne Individuale vittoria dopo il Barrage per la svizzera Simone Meili, che incontra e abbatte il selvatico salendo così sul gradino più alto davanti alla svedese Janice Lundstrom, che aveva chiuso il turno con un selvatico abboccato dal cane, e all’inglese Sara Chichester.

Diversa la situazione nella S. Uberto Uomini dove la bella prova del giovane Gregorio D’Ambrosio non è purtroppo stata sufficiente a portarci una medaglia. Gregorio infatti, primo della sua batteria con due abbattimenti e due riporti perfetti, ha visto ribaltarsi la situazione all’ultimo turno, venendo superato dalla prova del San Marinese Giancarlo De Luigi, che al successivo Barrage ha regolato anche gli altri concorrenti disegnando una classifica che lo ha visto Campione del mondo davanti ai croati Zoran Postic e Elvis Gospic.

Turno sfortunato per l’altro nostro portacolori, Fabrizio Muccioli, che si presentava in Danimarca come campione in carica S. Uberto. Fabrizio purtroppo non è riuscito a portare a casa un risultato all’altezza del suo impegno e della sua esperienza.

Niente di fatto anche nella classifica a Squadre Uomini, che ha visto al primo posto la Croazia, seguita dalla Germania e dalla Norvegia.

Una nota la merita ancora D’Ambrosio, che con la sua prestazione e con la sportività dimostrata dentro e fuori dal campo di gara ha confermato la bontà della scelta della Federcaccia di riservare un posto ai mondiali a un atleta Under 30, convinta della necessità di affiancare all’esperienza la forza e l’entusiasmo della gioventù.

A causa delle disposizioni legislative sugli animali in vigore in Danimarca, relative al taglio delle code, non era prevista quest’anno la S. Uberto Spaniel, altra categoria solitamente appannaggio dei nostri atleti.

E veniamo al Mondiale Cani da Ferma. Nella classifica individuale Inglesi, al primo posto si piazza la tedesca Nina Paul-Wollmann, col setter inglese Solid Gold’s Yoga. Vicecampione del mondo è il nostro bravo Mirko Caramanti col setter inglese Atos e terza di nuovo la svizzera Meili con il pointer Isis.

La classifica individuale Continentali vede al primo posto il concorrente della Repubblica Ceca Petr Zoubek, con il kurzhaar Arko. Ancora vicecampione del mondo un italiano, Mauro Pezzulli con il kurzhaar Zemur, che al Barrage ha battuto lo spagnolo Emiliano Rodiguez Garcia, che si piazza così terzo col breton Goku.

Nella classifica a Squadre si laureano campioni del mondo nella categoria Inglesi gli svizzeri. Vicecampione del mondo l’Italia e terza la Spagna.

Altra medaglia d’argento per la nostra squadra anche nella categoria Continentali, dove ci piazziamo dietro la Repubblica Ceca e davanti alla Germania

Anche questa edizione ha portato belle soddisfazioni dunque al nostro Paese. Resta un po’ di amaro per alcune occasioni sfuggite, ma siamo certi che i risultati, accettati – così come deve essere – sportivamente da tutti, saranno di sprone per il prossimo Mondiale.

La squadra italiana vestiva le comode ed eleganti divise messe a disposizione anche quest’anno per i nostri atleti dalla Kalibro, che ringraziamo per il supporto in questa importante manifestazione internazionale.

Così come un ringraziamento va da parte della Federazione agli organizzatori, ai giudici – a partire dai nostri connazionali Chiappetta, Marelli, Ottaviani e Passini – e ovviamente a tutti i concorrenti che con la loro presenza hanno reso possibile questo 38° campionato del mondo. Per tutti appuntamento al 2017.

Federazione Italiana della Caccia

CINGHIALI: GIUNTA DEL VENETO PRESENTA DISEGNO DI LEGGE

Piani triennali di controllo dei cinghiali, abbattimenti selettivi nelle aree parco e nelle riserve naturali, indennizzi per i danni causati a coltivazioni e pascoli, sanzioni per chi immette o foraggia i temuti suinidi e, infine, centri di lavorazione della carne dei capi abbattuti o ceduti dai cacciatori. Questi i capisaldi del disegno di legge “Norme in materia di gestione della popolazione di cinghiale (Sus scrofa) nel territori regionale” che la Giunta regionale ha approvato e che ora viene trasmesso all’esame del Consiglio regionale.

“Di fronte alla proliferazione incontrollata della specie e ai tanti danni causati alle attività umane – dichiara l’assessore Pan – abbiamo predisposto uno strumento normativo organico, in linea con le norme vigenti per la fauna selvatica e il prelievo venatorio. La Giunta potrà così elaborare piani triennali di contenimento, validati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Nelle aree a caccia programmata si tratterà di piani di controllo numerico. Nei parchi e nelle riserve naturali regionali saranno possibili piani di abbattimento selettivo, così come già sperimentato in Lessinia. Non autorizziamo la caccia al cinghiale, perché il regime venatorio si è dimostrato essere una soluzione non efficace se non controproducente, ma attività di controllo mirate e regolamentate”.

Il disegno di legge della Giunta conferma l’indennizzo dei danni causati agli agricoltori (pur nei limiti delle disponibilità di bilancio) e la valorizzazione delle carni: ogni ambito di caccia o comprensorio alpino dovrà avere centri di sosta e di lavorazione dei capi abbattuti o prelevati. La Regione promuoverà iniziative di valorizzazione delle carni lavorate e favorirà accordi per destinarne una quota alla solidarietà e alla beneficenza alimentare.

Infine, l’iniziativa legislativa proposta dalla Giunta dà la facoltà ai cacciatori che applicano la tecnica della ‘girata’, facendo ricorso ai cani da traccia, di poter recuperare i cinghiali feriti anche fuori dagli orari e dai giorni previsti dal calendario venatorio e di poterne gestire le spoglie.

Chi verrà sorpreso a foraggiare o allevare cinghiali o loro incroci senza autorizzazione verrà multato con sanzioni fino a 950 euro e relativa confisca dell’animale.

(www.ladeadellacaccia.it)

CCT:RIDEFINIZIONE ATC TOSCANI TAMPONARE L’EMERGENZA NON BASTA

Tamponare l’emergenza dettata da una improvvida sentenza della Corte Costituzionale ma mettere anche e subito in cantiere una Conferenza della caccia, proposta avanzata oltre un anno fa, per rispondere in modo organico alla necessità “di adeguare strategie e programmi a fronte di una fase di grandi modificazioni istituzionali, che implicano problematiche non riducibili al mero ridisegno dei confini degli ATC”. E’ questo lo spirito che sottende il documento presentato dalle associazioni aderenti alla Confederazione Cacciatori Toscani, – Arcicaccia, Federcaccia e Anuu toscane – alla Regione. Un documento, quello inviato al Tavolo di Coordinamento recentemente istituito dalla Regione, che raccoglie le indicazioni emerse da un ampio confronto sul territorio e da una valutazione dettata da criteri di sostenibilità economica e di salvaguardia di risultati e consuetudini consolidate in venti e più anni di gestione faunistica. Un lavoro non facile, considerati anche i tempi ristrettissimi e i cui limiti rafforzano la necessità di un momento programmatico che raccolga tutti gli attori presenti sul territorio, cacciatori, agricoltori e istituzioni. Giudizio netto delle associazioni della CCT anche su tutta la vicenda della sentenza della Corte, considerata arretrata e giunta del tutto inattesa, stante, ricorda la Confederazione “l’assenza di qualsiasi allarme da parte dei partecipanti – la Regione con i suoi rappresentanti legali – al procedimento presso la Corte: ciò ha impedito di lavorare per tempo a soluzioni compiute. Si è proceduto anzi mentre la Corte decideva, ad introdurre innovazioni normative e regolamentari sulla base della legge regionale poi dichiarata incostituzionale”.

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura