Chiariamo subito una cosa…, che secondo me lo zaino del cacciatore di Selezione che si dedica al prelievo del SOLO capriolo dovrebbe essere totalmente vuoto, con la sola eccezione di un bel paio di robuste buste di nylon per rifiuti ingombranti e qualche metro di ottima corda. Stop, basta. Non occorrerebbe altro, perché tutto il resto potrebbe stare comodamente nelle nostre tasche, come un coltello, una giberna con poche cartucce e una piccola torcia elettrica, anche se oggi è surclassata dalla potenza dei led di alcuni telefonini. Perché lo zaino servirebbe, o almeno dovrebbe servire, principalmente per il recupero del capo abbattuto. Quando invece ho viste dei video (ma anche dei colleghi cacciatori), cacciare con sulle spalle zaini da 60 – 80 litri stracolmi di cose semi-inutili e poi trascinare il capo abbattuto per decine di metri se non addirittura per centinaia. Se fossimo onesti con noi stessi, dovremmo ammettere che le attrezzature e gli accessori veramente indispensabili per una battuta di caccia in Selezione mattutina o serale non sono poi molti: la carabina, l’ottica e le munizioni, il bipiede, il binocolo (meglio con telemetro incorporato) e un buon coltello. Chi pratica la caccia seriamente, con impegno, conosce bene quanta importanza possa avere uno buon zaino da caccia (specifico da caccia perché quelli da turismo o da trecking che hanno delle caratteristiche ben diverse!), riconoscendogli tutti i suoi molteplici pregi e praticamente nessun difetto. Fino ad alcuni anni fa, il mercato nazionale offriva ben poco, oggi per fortuna, anche in funzione alla costante richiesta, le cose sono cambiate, tanto che moltissimi fabbricanti (industriali o artigiani) di accessori per lo sport, per il tempo libero e per la caccia, hanno in catalogo diversi modelli in grado di soddisfare ogni esigenza. Per citare solo alcune delle marche più famose: Ravelli, Green Sport, Bailo, Suomi Riserva, Selvatico, Red Rock serie “camoscio”, Invicta modello Tiroler, tutto il nutrito campionario offerto da Big Hunter, dalla Kettner e dalla Franconia e la superba produzione dell’insuperabile artigiano Albino Odorizzi. Tutti i moderni zaini in commercio vantano un elevato standard qualitativo, messo al servizio di ogni clientela, compresi appunto i cacciatori.
I modelli che ci interessano in particolare sono quelli che permettono di trasportare comodamente tutte le nostre attrezzature, e che all’occorrenza abbiano la capienza necessaria a contenere la spoglia intera di un selvatico della mole di un capriolo o di un camoscio adulto, anche se ho visto trasportare negli zaini anche grossi mufloni. Lo zaino deve avere una capacità di almeno 45 – 50 litri, per arrivare ad un massimo di 65 – 80. Zaini più piccoli o più grandi non sono certo l’ideale per il cacciatore di selezione e/o di montagna. Stesso discorso vale per gli accessori “Optional”. Una tasca interna va bene, due esterne sono ancora ammesse, ma tutte quelle cinghiette, lacci, occhielli, porta piccozze, porta racchette, porta sci ecc, oltre a non servirci ci appesantiscono e sono fonte d’intralcio durante gli spostamenti (specialmente in ambiente boschivo) e in fase di preparazione al tiro. Un buon zaino da caccia deve essere in nylon e/o in Cordura antistrappo idrorepellente (quelli in cotone e in loden sono bellissimi, ma non fanno al caso nostro, per i motivi che vedremo in seguito). I fabbricanti seri hanno curato in modo particolare i materiali che meglio si adattano alle particolari condizioni d’impiego.
La continua ricerca di nuove soluzioni tecniche risponde a requisiti che tengono conto del lavoro e dell’usura protratti nel tempo Lo zaino deve avere una bocca di carico ampia, delle cuciture resistenti (meglio se doppie sul fondo), delle fibbie in resina robustissime, degli schienali comodi, anatomici, indeformabili e con rinforzi di acciaio armonico in stecche di ottima qualità e degli spallacci sagomati ed imbottiti completi di asola poggia mento e di maniglie per le mani. Il tutto in meno di due chili di peso. Un mio carissimo amico ha comperato uno zaino dal buon Albino Odorizzi: non ha badato a spese ed ha scelto l’ultimo modello: il “Rucsaak Sloveno”, iperaccessoriato con finiture in corno e pellami pregiati. Quando me lo ha mostrato gli ho detto. “Dove ci vai con quello, tra gli spini e le marruche di Capalbio o nelle macchie dell’Argentario?”. Un zaino del genere e senz’altro uno degli accessori più belli che potresti regalare o regalarti, ma è effettivamente troppo ben fatto per poterlo utilizzare e “strapazzare” a dovere, oppure per vederlo imbrattato di fango, di sangue o di altri liquidi di natura organica! Il mio amico poteva tranquillamente acquistarne uno simile, ma in nylon e Cordura antistrappo, meno rifinito, con meno tasche e con meno accessori. Sarebbe stato l’ideale per la caccia di selezione ed Albino non se la sarebbe presa più di tanto. E per piacere non venite a dirmi che più un’attrezzatura è usurata, stropicciata e mal tenuta e più bravo è il cacciatore che la porta! Io tutte le volte che rientro da una battuta, dedico le stesse cure sia agli scarponi che al fucile. Per non parlare poi degli ausiliari. Non faccio certamente come Jones, il guardacaccia sloveno che conosco ed ammiro da molti anni, che nel suo zaino ha ancora il sangue dell’ultimo camoscio che ha abbattuto insieme al Maresciallo Tito!! Se v’interessa saperlo posso confidarvi tranquillamente le mie scelte. Possiedo diversi zaini, tutti modelli semplici e funzionali; quelli che non lo erano con poco lavoro li ho modificati a mio piacimento e secondo le mie esigenze. Ho un ”Presanella” da 50 litri della Ravelli, un “Camoscio” medio della Red Rock e un “Odorizzi caccia”. Tutti e tre possono essere facilmente lavati e spazzolati e si asciugano in brevissimo tempo. Sono comodi, capienti, robusti e “Spartani”. Li ho usati per trasportarci di tutto, dal materiale per costruire o ristrutturare le altane, al sale e al foraggio per gli ungulati. Mi sono serviti sia come appoggi per tirare con la carabina sia come cuscini per riposare dopo estenuanti battute di caccia. Lo zaino, più che un’indispensabile attrezzatura è un amico fidato, a cui puoi chiedere di tutto, sicuro che non ti deluderà mai.
Marco Benecchi