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Toscana: La Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie chiede alla Regione di approvare il Calendario Venatorio

cabina di regia toscana logoIn questi tempi difficili, in cui ormai le certezze sono molto poche a causa di questo tremendo nemico invisibile, le associazioni aderenti alla Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Toscane, chiedono alla Regione di fornire ai cacciatori almeno un punto fermo: il Calendario Venatorio.

Al fine di facilitare il lavoro dell’Amministrazione in questi giorni, in cui la caccia purtroppo non può rientrare tra le priorità, e non esporre i cacciatori al rischio di ricorsi in un momento in cui, tutto deve filare più liscio possibile, chiediamo all’amministrazione di riproporre il calendario approvato lo scorso anno, già passato dalle forche caudine di Ispra e TAR. Si ricorda, tra l’altro, che nell’ultimo incontro svoltosi a Firenze tra la Regione e le Associazioni, c’era stato unanime accordo su questa ipotesi, e dubitiamo che qualcuno possa aver cambiato idea.

Alessandro Fulcheris ANLC, Sirio Bussolotti Arci Caccia, Eugenio Contemori Enalcaccia, Niccolò Brandini Marcolini EPS, Italcaccia Toscana

Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Toscane: Ci ha lasciato Roberto Parenti, Presidente Regionale di Italcaccia

cabina di regia toscana logoAbbiamo appreso, nella giornata di oggi, che Roberto Parenti ci ha lasciato, Le Associazioni aderenti alla Cabina di Regia delle Associazioni Venatorie Toscane, porgono le loro condoglianze alla famiglia e a tutta l’Italcaccia per una perdita che ci priva di un amico, di un cacciatore e di un grande dirigente venatorio. Proprio in questi giorni, nonostante le restrizioni imposte dalla quarantena, stavamo lavorando alla stesura di importanti documenti, per completare i quali dovremo, purtroppo, fare a meno del consiglio e dell’apporto di Roberto, uno dei più convinti sostenitori del processo unitario che ha portato anche in Toscana alla nascita della Cabina di Regia.
Buon viaggio Roberto, che la terra ti sia lieve.

L'angolo dell'armaiolo: il 10,3x60R

Proponiamo la lettera di Marco Benecchi che risponde alla domanda di Massimiliano che chiede un'opinone sul calibro

Gent.mo Sig. Marco,
Potrei avere l'occasione di avere un'arma nel calibro svizzero 10,3x60 R; può aver senso un'arma del genere in Italia e nel resto del mondo o la ritiene una spesa inutile.
Grazie mille e cordiali saluti.
Massimiliano

Buongiorno Massimiliano,
Da quel che ho capito "qualcuno" ti ha proposto e/o ti vorrebbe regalare una carabina in calibro 10.3 x 60 R...
OK, se è in regalo prendila e mettila in rastrelliera, in collezione ma per carità non pensarci di andarci a caccia..
Poi.. di che cosa? Che selvatico ci vorresti cacciare con un calibro molto simile ad un 444 marlin?

IO non ho mai capito che possa comperare un arma nuova in questo calibro obsoleto, con esclusione degli svizzeri ovviamente!
E' un po come gli svedesi che ancora oggi (ma sono molto meno, fidati!) vogliono cacciare le grosse alci con il 6,5 x 55 per.. Tradizione, perché è stato il loro calibro di ordinanza!
Ripeto, per passione collezionistica oppure per il semplice gusto del possesso prendila l'arma, sicuramente sarà anche belle, ma per andare a caccia (di cosa poi ce lo dirai in seguito!) acquista un arma camerata in un calibri più comune e prestante. Magari la Bergara B 14 di un mio recente articolo. Tantissima qualità con poco prezzo.

Un cordiale saluto
Marco

CABINA DI REGIA DEL MONDO VENATORIO su finanziamenti e donazioni: dagli animalisti solo polemiche e dati falsi

cabina di regiaIn un momento in cui servirebbe unità e coesione, da chi è contrario alla caccia si cerca solo di indirizzare la società con informazioni volutamente non corrispondenti al vero Roma, 7 Aprile 2020 – Ancora una volta chi non è in grado o non ha la volontà di fare non trova niente di meglio che criticare e cercare di screditare quanto fanno gli altri. È il caso di alcune frange e di piccoli gruppi locali dell’associazionismo animalista che evidentemente “indignati” da quanto fatto dal mondo venatorio in queste difficili settimane, diffondono false notizie in merito allo sforzo che i cacciatori hanno messo in campo per aiutare la Nazione nella lotta al Covid-19 sotto forma di donazioni in denaro, apparecchiature sanitarie e volontariato, supporto alla protezione civile, servizio alle comunità, aiuto alle famiglie bisognose, ecc.
Non è il tempo delle polemiche e in questo momento è al Paese e ai suoi bisogni che rivolgiamo la nostra attenzione. Le associazioni venatorie riconosciute e il CNCN, riuniti nella Cabina di regia, ritengono che certe falsità e calunnie vadano però stroncate sul nascere.
La più grossa fra le tante è che le donazioni dei cacciatori siano state fatte con i soldi dello Stato, quindi dei cittadini e che in buona sostanza ci si faccia belli senza sforzo. Allora è bene precisare – considerazioni morali a parte su chi in questo momento pensa che ci si possa fare belli sulla sofferenza e i lutti – che il mondo venatorio italiano non riceve dallo Stato alcun finanziamento diretto: in realtà si tratta di un parziale ristorno di una quota
addizionale alle concessioni statali e regionali che ogni singolo cacciatore paga ogni anno perché venga ripartita fra le associazioni venatorie in cambio di quanto svolto in termini di gestione faunistico ambientale.
Quanto dato dalle Associazioni quindi – la cifra “irrisoria” a loro detta di circa 1 milione e 600mila euro – è denaro proveniente dai cacciatori, non dallo Stato, al quale in più si sono sommate le offerte fatte da ogni singolo cittadino cacciatore, i suoi familiari e da quanti sono vicini alla caccia.
Quindi, detto in modo forse un po’ brutale affinché perfino le associazioni animaliste estremiste e i loro soci lo possano capire, ogni singolo euro donato dai cacciatori viene dalle tasche dei cacciatori!
Loro possono dire lo stesso di come sovvenzionano e di quali sono le loro iniziative? E non parliamo di quelle benefiche, in cui ognuno agisce solo secondo coscienza, e quasi con pudore. Invece, le risorse che i cacciatori mettono a disposizione della collettività attraverso le loro licenze e permessi ogni anno (che prudenzialmente quantifichiamo in oltre 200 milioni di Euro) sono soldi impiegati dallo Stato e dalle Regioni in molti capitoli di spesa a favore dei cittadini, uno per tutti proprio la sanità.
E non citiamo quanto fatto in termini di servizi alla collettività sotto forma di ore di lavoro volontarie (leggi gratuite) per operazioni gestionali in favore alla Pubblica amministrazione. Il fatto poi che, a queste accuse siano di contorno il solito panegirico fatto di cinghiali che aumenterebbero a causa della caccia – andatelo a dire agli agricoltori, soprattutto ora che gli interventi di controllo sono sospesi –la dice lunga sulla pretestuosità di certe argomentazioni, il cui scopo è sempre e solo uno: attaccare la caccia e i cacciatori.
Ancora una volta, invece, i cacciatori si dimostrano attori di piccoli e grandi gesti di responsabilità che risulta fuori luogo mettere in discussione, dati in risposta ad una emergenza che oggi più che mai chiede di fare sacrifici e pone di fronte a difficoltà nuove che possono essere superate solamente attraverso unità e collaborazione. Con buona pace di chi vuole solo dividere!
Componenti della cabina di regia del mondo venatorio:
Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Arcicaccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Italcaccia, Ente Produttori Selvaggina, CNCN (Comitato Nazionale Caccia Natura).

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