Veneto: la Cabina di Regia scrive ai Consiglieri Regionali riguardo alle prove per i cani da seguita
- Scritto da Luca Gironi
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In risposta ad un’interrogazione presentata da un Consigliere Regionale il mondo venatorio veneto scrive all’intero Consiglio per spiegare e chiarire lo svolgimento delle Prove Cinofile su Lepre:
In riferimento all’interrogazione del Consigliere Zanoni finalizzata a fermare una gara di segugi al fine di evitare una presunta strage di cuccioli di lepre, come associazioni venatorie del Veneto facenti parte della Cabina di Regia, ci preme evidenziare con assoluta chiarezza che gli argomenti utilizzati sono del tutto scorretti, privi di fondamento tecnico-scientifico e palesano inoltre una completa ignoranza dell’argomento trattato e un pervicace quanto irrazionale pregiudizio ideologico verso il mondo venatorio nell’insieme delle sue molteplici espressioni.
Ciò premesso, si fa presente quanto segue.
1.
Centinaia sono le Prove di lavoro con segugi organizzate ogni anno in Italia, in tutte le Regioni e dal dopoguerra ad oggi si possono contare in diverse migliaia con il controllo e la supervisione delle Associazioni cinofile specializzate, dell’ENCI, delle Polizie provinciali, dei Dipartimenti caccia di Province e Regioni. Dunque possiamo disporre di una grande massa di dati oggettivi non opinabili, che ci consentono di affermare con sicurezza che la paventata predazione a carico di leprotti e lepri adulte è pressoché inesistente e in casi rarissimi riguarda qualche soggetto con patologie in atto che ne compromettono i normali comportamenti difensivi.
2.
Le prove non consistono nella liberazione simultanea di centinaia di cani che rincorrono con accanimento lepri e ogni altro animale presente in zona. Le Prove seguono un ben definito protocollo tecnico. I concorrenti vengono suddivisi in batterie con relativo accompagnatore e giudice. Ad ogni batteria viene assegnata una zona di competenza. I concorrenti liberano i cani (singolo, coppia, muta) uno alla volta. I turni di gara durano mediamente circa 45 minuti, in caso di squalifica anche molto meno. Il lavoro dei segugi segue una ben codificata metodologia: ricerca della passata notturna della lepre, accostamento, scovo e inseguimento. Spesso queste quattro fasi non vengono svolte perché viene a mancare lo scovo e l’inseguimento, pertanto in ogni batteria le lepri “mosse” sono mediamente molto poche e diversi concorrenti chiudono il loro turno senza alcuno scovo. Per i “fortunati” che scovano, i cani devono seguire solo quella lepre, se passano ad altra il turno viene chiuso immediatamente. Nelle Prove su lepre, i cani non possono “attaccare” l’usta di nessun altro animale, diversamente il turno viene chiuso e i cani squalificati.
Nel caso di un’eventuale presenza di leprotti, la loro ridottissima mobilità notturna, la scarsissima emanazione e la marcata immobilità al covo rendono altamente improbabile l’incontro con i cani.
3.
Come ebbe a dire un illustre Maestro della cinofilia segugistica italiana, “il segugio è il cane più ingenuo per la caccia più bella”. Certamente opinabile la seconda affermazione, ma certamente vera la prima: dando voce sulla pista dell’animale accostato o inseguito fa sempre sentire la sua presenza e il suo avvicinarsi e pertanto permette alla lepre di tenerlo a debita distanza e di mettere in atto tutte le strategie difensive di cui è dotata. Ben diverso è il comportamento dei predatori “muti” – lupi, volpi, rapaci diurni e notturni – causa di continuo stress e pericolo per tutti gli animali predati.
4.
Le Prove di lavoro per i cani da caccia costituiscono anche delle indispensabili verifiche zootecniche per il miglioramento genetico delle diverse razze e rappresentano un utile strumento per monitorare la presenza e la densità della specie target della prova. Inoltre, le prove di lavoro e la gare cinofile rappresentano un momento di ulteriore formazione e verifica sul campo sul comportamento dell’ausiliario, al fine di prevenire ed evitare eventuali impatti negativi e criticità, e quindi per rendere ulteriore evidenza che l’attività di gestione faunistica che comprende anche il prelievo venatorio con o senza l’uso del cane (e quindi il suo addestramento), è attività prevista da normative comunitarie, nazionali e regionali venatoria e che ha superato positivamente tutte le valutazioni ambientali previste – VAS – Valutazione Ambientale Strategica e VIncA – Valutazione di Incidenza Ambientale.
5.
Le attività di addestramento cani, le zone di addestramento cani e le gare cinofile si svolgono su autorizzazione regionale, sulla base di normativa e provvedimenti amministrativi specifici e recentemente riformulati ed adeguati rispetto alle previsioni del Piano Faunistico Venatorio regionale, sotto il controllo delle Polizie Provinciali. Come tali sono svolte dai soggetti organizzatori nel pieno e scrupoloso rispetto delle direttive nazionali e regionali e dei risultati della VAS e della VIncA del Piano Faunistico Venatorio regionale.
6.
In diverse Zone Addestramento Cani per segugi si riscontrano più che buone densità di lepri che a volte consentono l’effettuazione di operazioni di cattura come in una qualsiasi Zona di Ripopolamento e Cattura a dimostrazione di un impatto del tutto trascurabile dell’attività cinofila.
In conclusione, sulla base delle considerazioni svolte e rilevato che le Prove in oggetto si svolgono con una durata di pochi giorni durante l’anno, non è ipotizzabile alcun impatto negativo sulle lepre e sulle altre specie presenti. La cinofilia venatoria rappresenta inoltre un importante fattore culturale, sociale ed economico che affonda le sue radici in antichissime e nobili tradizioni e contribuisce a imbirbire la selvaggina e a renderla più astuta nei confronti dei molti e sempre più numerosi predatori.
Venezia 10/03/2025
f.to
Presidente A.N.L.C. Veneto Fabio Frigo
Presidente Enalcaccia Veneto Ravagnan Franco
Presidente Arcicaccia Veneto Dal Bianco Ruggero
Presidente ANUU Migratoristi Veneto Persona Giovanni
Presidente E.P.S. Veneto Presidente Giuseppe Ederle
Presidente Caccia, Pesca e Ambiente Veneto De Toni Marco
Presidente Cacciatori Italiani Veneto Massimo Rodighiero
Presidente FIDC Veneto Emiliano Galvanetto