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ANUU: TERRE COLTIVATE, UN MODELLO DA RIFORMARE?

ANUU: TERRE COLTIVATE, UN MODELLO DA RIFORMARE?

Un serio allarme viene lanciato in questi giorni, in Francia, dal locale Museo Nazionale di Storia Naturale (MNHN) e dal Centro Nazionale di Ricerche Scientifiche (CNRS) sul pericolo – soprattutto dopo la fine della jachère faune sauvage (il set-aside faunistico), imposta dalla politica agricola comune (europea) – di possibile rarefazione, dell’avifauna nidificante legata alle terre coltivate. Questo, a seguito della distruzione degli insetti provocata dalla nuova generazione di insetticidi “neurotoxiques”, neurotossici molto efficaci nonché potenti. Insetticidi e pesticidi ritenuti talvolta indispensabili per garantire le produzioni intensive. Si tratta perciò di un problema di tale modello di agricoltura: se vogliamo preservare la biodiversità nelle nostre campagne, un ripensamento è necessario, cercando contemporaneamente di supportare nelle strategie e risorse il mondo agricolo, perché all’agricoltura il cacciatore è legato – come tutti i cittadini – dagli stessi interessi di benessere e disponibilità di risorse alimentari, ma coniugati a un ambiente salubre e accogliente per ogni forma di vita, fauna selvatica inclusa.

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