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CCT: PER L'EMERGENZA CARNIERI, RIPARTIRE DALLA GESTIONE

CCT: PER L'EMERGENZA CARNIERI, RIPARTIRE DALLA GESTIONE

 


Sarà a lungo ricordata questa stagione venatoria e, stando alle notizie che giungono quotidianamente dal territorio, non certo per le buone nuove.

I mesi che hanno preceduto l’apertura sono stati caratterizzati da più d’un evento nefasto per la fauna e la caccia ed è davvero difficile stabilire primati. Certo il tempo, decisamente anomalo e caratterizzato dalla gran siccità, ha fatto la sua parte. Poi ci sono stati gli incendi, con numeri drammatici e mai così tanti ettari devastati. Ma come negare un posto di rilievo alla Regione Toscana che, senza false modestie, c’ha messo del suo?

Si pensi alla famigerata legge obiettivo per la gestione degli ungulati ed ai risultati risibili conseguiti nel controllo del cinghiale, che non danneggiano solo gli agricoltori, in questi tempi particolarmente e legittimamente irritati da questa situazione ma non sempre lucidi nell’individuare responsabilità e rimedi. La biodiversità a rischio non è solo uno slogan ma sta diventando una realtà e la presenza abnorme di ungulati determina una obiettiva difficoltà di incentivare la presenza della piccola selvaggina stanziale.

Ma poi, in ordine di apparizione, c’è stato e c’è il clima di grande incertezza attorno all’insediamento ed alle competenze assegnate agli ATC che ha impedito una corretta ed efficace programmazione degli investimenti destinati alla gestione faunistica. Organismi questi chiamati a svolgere un ruolo decisivo a partire dalle Zone di Ripopolamento e Cattura. Per queste ultime, complici anche gli schiamazzi di certo ambientalismo becero, non si è riusciti a garantire provvedimenti adeguati di controllo dei predatori, volpe in primis, decisivi per la produzione di piccola selvaggina.

Sarebbero divertenti se non fossero decisamente fuori tema e fuori tempo massimo, i bla bla sulla necessità di miglioramenti ambientali, ascoltati in un recente “convegno”; dove i colleghi di alcune associazioni venatorie, hanno steso il red carpet all’Assessore Remaschi accolto in veste di special guest ed hanno rinunciato ad una pur minima critica all’operato della Regione glissando sulle numerose emergenze esistenti.

La Confederazione Cacciatori Toscani è convinta che dalla buona gestione si debba ripartire: con il tempo ed i suoi capricci certo è difficile discutere ma la Regione può e deve sostenere lo sforzo del mondo venatorio; per la caccia ma anche nell’interesse dell’ambiente, della biodiversità, della sicurezza e della tutela dei redditi agricoli.

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