Puglia: Sergio Sorrentino Presidente Nazionale Arci Caccia scrive all’Assessore alla caccia Leonardo Di Gioia
- Scritto da Luca Gironi
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In seguito alle richieste di alcune associazioni ambientaliste di posticipare l’avvio della stagione venatoria in Puglia a causa del pericolo di incendi, Sergio Sorrentino presidente Nazionale di Arci Caccia scrive all’Assessore Regionale alla Caccia Leonardo Di Gioia
Assessore Leonardo Di Gioia
Agricoltura – Risorse agroalimentari – Alimentazione,
Riforma fondiaria, Caccia e pesca, Foreste
Regione Puglia
Coordinatore attività venatoria
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Gentile Assessore,
il disastro ambientale conseguente agli incendi che stanno aggredendo tutto il Paese ci accomuna alla preoccupazione e alla sofferenza di tutti gli italiani. Siamo grati al lavoro della Protezione Civile dello Stato centrale, delle Istituzioni regionali e degli Enti Locali, a tutto il personale e ai volontari di cui ci sentiamo parte, per quanto stanno facendo per il Paese.
Di fronte alla gravità della situazione che ci richiama a maggiore responsabilità nella salvaguardia e nell’attività di gestione del territorio, dobbiamo porci il problema di una maggiore, fattiva collaborazione del volontariato con gli organi dello Stato per i presidi, gli avvistamenti, la prevenzione e per un’efficace azione di repressione dei responsabili degli incendi dolosi.
Spetta agli uomini la cura del sottobosco e individuare soluzioni tecniche idonee (viali tagliafuoco, cesse, ecc…) utili a presidiare meglio i nostri boschi. Le pregiudiziali ideologiche e le mummificazioni di certe aree giocano a favore del divulgarsi delle fiamme non solo nella straordinaria, eccezionale siccità di questi giorni, ma anche nella ordinarietà, causa la carenza di interventi dell’uomo a salvaguardia del territorio.
La questione della caccia in questo contesto vede, purtroppo, un approccio che non fa onore ad alcune Associazioni, ancorchè ambientaliste, per come la propongono e neppure a quella comunicazione che asseconda richieste propagandistiche. Strumentalizzare la situazione che il Paese sta vivendo dimostra scarso rispetto e del grave danno che il Paese stesso subisce e del dolore delle comunità e dei luoghi colpiti. Purtroppo, come in altre occasioni, il tema delle restrizioni venatorie viene regolarmente e maldestramente riproposto quale terapia miracolosa per tutti i mali.
Di contro, statisticamente, quando la presenza dell’uomo nelle campagne è rappresentata anche dal cacciatore diminuiscono i numeri degli incendi. Le indagini e i dati raccolti per gli incendi, nel passato, dal Corpo Forestale non riconducono a responsabilità dei cacciatori ma confermano, a nostro avviso, che la loro presenza può costituire un utile deterrente.
Respingiamo quindi coerentemente con il pensiero espresso, gli approcci spettacolari che portino a qualsivoglia intervento su calendari venatori 2017 o qualsiasi altra azione si potrà prospettare contro l’attività venatoria. Riteniamo di proporre alla Regione suo tramite una verifica delle condizioni climatiche che si registreranno alla fine del mese di agosto per capire se e quali interventi potrebbero essere necessari.
Auspichiamo che Ella vorrà farsi promotore di un incontro tra le Regioni e con il coinvolgimento dei più significativi portatori d’interesse.
Le problematiche riguardanti la fauna selvatica, in particolare l’avifauna migratoria, possano trovare risposte più incisive con valutazioni riguardanti Regioni limitrofe e grandi aree omogenee.
Ringrazio per l’attenzione, cordiali saluti
Sergio Sorrentino