Cacciatori Bellunesi sul piede di guerra
- Scritto da Luca Gironi
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Le Associazioni venatorie della provincia di Belluno, riunite in assemblea il giorno 11 Luglio, alla presenza dei rappresentanti della Provincia e dell'onorevole De menech. Tema della serata la difesa delle buone pratiche di gestione caratteristiche della zona alpi e soprattutto il rigetto della prospettiva di unire territori così particolari, anche solo nella filosofia di gestione, agli atc di pianura e di consentire l'accesso in mobilità a tutti i cacciatori della Regione. Altro nodo da sciogliere la prospettiva di accentramento delle competenze a Venezia, vera spina nel fianco dei cacciatori alpini. Per questo i convenuti hanno incaricato Giuliano Ezzelini Storti, Vice Presidente Nazionale Arci Caccia e Responsabile Zona Alpi, di consegnare un documento ai responsabili regionali con richieste ben precise:
- MANTENERE L‘ATTUALE GESTIONE FAUNISTICA VENATORIA CHE HA AL CENTRO IL SISTEMA DELLE RISERVE ALPINE E IL LEGAME FORTE FRA CACCIATORE/RESIDENTE E IL TERRITORIO.
- DELEGARE IN MANIERA PIENA LA PROVINCIA DI BELLUNO NELLA GESTIONE DELLA MATERIA FAUNISTICA, GARANTENDONE LE RISORSE NECESSARIE.
- NON MODIFICARE LA LEGGE REGIONALE 50/93, IN PARTICOLARE NEGLI ARTICOLI 23-24, CHE DANNO AL SISTEMA DELLE RISERVE ALPINE DI CACCIA IL GIUSTO GRADO DI AUTONOMIA NELLA GESTIONE PROVINCIALE.
- MANTENERE UN NUCLEO OPERATIVO BELLUNESE NEL NUOVO SISTEMA DI VIGILANZA STRUTTURATO A LIVELLO REGIONALE.