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Cacciatori Bellunesi sul piede di guerra

Cacciatori Bellunesi sul piede di guerra

Le Associazioni venatorie della provincia di Belluno, riunite in assemblea il giorno 11 Luglio, alla presenza dei rappresentanti della Provincia e dell'onorevole De menech. Tema della serata la difesa delle buone pratiche di gestione caratteristiche della zona alpi e soprattutto il rigetto della prospettiva di unire territori così particolari, anche solo nella filosofia di gestione, agli atc di pianura e di consentire l'accesso in mobilità a tutti i cacciatori della Regione. Altro nodo da sciogliere la prospettiva di accentramento delle competenze a Venezia, vera spina nel fianco dei cacciatori alpini. Per questo i convenuti hanno incaricato Giuliano Ezzelini Storti, Vice Presidente Nazionale Arci Caccia e Responsabile Zona Alpi, di consegnare un documento ai responsabili regionali con richieste ben precise:
- MANTENERE L‘ATTUALE GESTIONE FAUNISTICA VENATORIA CHE HA AL CENTRO IL SISTEMA DELLE RISERVE ALPINE E IL LEGAME FORTE FRA CACCIATORE/RESIDENTE E IL TERRITORIO.
- DELEGARE IN MANIERA PIENA LA PROVINCIA DI BELLUNO NELLA GESTIONE DELLA MATERIA FAUNISTICA, GARANTENDONE LE RISORSE NECESSARIE.
- NON MODIFICARE LA LEGGE REGIONALE 50/93, IN PARTICOLARE NEGLI ARTICOLI 23-24, CHE DANNO AL SISTEMA DELLE RISERVE ALPINE DI CACCIA IL GIUSTO GRADO DI AUTONOMIA NELLA GESTIONE PROVINCIALE.
- MANTENERE UN NUCLEO OPERATIVO BELLUNESE NEL NUOVO SISTEMA DI VIGILANZA STRUTTURATO A LIVELLO REGIONALE.

 

 

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