CACCIA IN DEROGA IN LOMBARDIA. FAVA: ISPRA CONTRADDICE LE LINEE DEL MINISTRO GALLETTI
- Scritto da Luca Gironi
- Dimensione font Riduci dimensione font Aumenta dimensione font
“Ispra ha trasmesso a Regione Lombardia parere negativo alla richiesta di prelievo venatorio in deroga delle specie storno, fringuello e peppola. Invero, il parere non entra nel merito della proposta di Regione Lombardia, ma recita, in maniera lapidaria, che non vi sono le condizioni essenziali, quali l’assenza di soluzioni alternative, per poter attivare la caccia in deroga”.
Lo ha reso noto l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, commentando la decisione assunta dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).
“A questo punto il ministro Galletti ci deve spiegare il senso della sua lettera dello scorso 8 novembre – ha detto l’assessore Fava – in cui affermava che le Regioni sono legittimate ad attivare deroghe; ma ci deve anche spiegare l’utilita’ dei tavoli tecnici convocati a Roma, quelli che, sempre con la nota del giorno 8 novembre, auspicava potessero estendere i lavori alla definizione della piccola quantita’ ai fini del prelievo in deroga”.
Tavoli ai quali “Regione Lombardia ha cercato di portare il proprio contributo e ai quali si e’ seduto anche Ispra, su nostra richiesta. Tutto lavoro buttato – ha commentato con amarezza Fava – dal momento che il parere di Ispra sembra voler escludere del tutto la possibilita’ di prelievo in deroga, a prescindere dai dati e dalle proposte, e ancora una volta senza motivazioni di carattere scientifico”.
Nel parere, Ispra asserisce anche che il concetto di “piccola quantita'” non risulti applicabile alla gran parte delle specie appartenenti all’ordine dei passeriformi, e in particolare a quelle migratrici.
“Anche in questo caso Ispra getta la maschera – ha aggiunto l’assessore lombardo Fava -. Dopo anni di inadempienza rispetto al calcolo della piccola quantita’, ora dice che non si puo’ fare. Ma allora per quale motivo il ministro Galletti, il 19 ottobre scorso, di fronte alle associazioni venatorie si sarebbe impegnato a chiedere a Ispra di fornire i dati necessari per il prelievo in piccola quantita’ dello storno? Un po’ di fumo da vendere ai cacciatori?”.
Sempre nel parere inviato a Regione Lombardia, Ispra torna sul tema dell’infrazione europea sulle minacce della Commissione di proporre sanzioni a carico dell’Italia.
“Questo e’ un passaggio del tutto irrituale – ha osservato Fava -. Ispra deve entrare nel merito tecnico della richiesta di Regione Lombardia, eventualmente confutare dati e numeri, non sostituirsi al Dipartimento per le Politiche europee. Ma del resto non si capisce piu’ chi stia governando politicamente questa partita: se il ministro delle Politiche agricole Martina, che dovrebbe per competenza occuparsi di caccia, o il ministro dell’Ambiente Galletti, che, nella totale inerzia del titolare della materia sembra volergli scippare competenza e visibilita’, o, ancora, lo stesso Ispra, che sembra aver smentito e tacitato il suo stesso ministro, cui dovrebbe rendere conto”. (www.ladeadellacaccia.it)