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ARCI Caccia Veneto: Incontro regionale 8 maggio 2017 su PVR e Calendario Venatorio 2017/2018.

ARCI Caccia Veneto: Incontro regionale 8 maggio 2017 su PVR e Calendario Venatorio 2017/2018.

A seguito dell’incontro tecnico convocato dall’assessore Pan e tenutosi lo scorso 8 maggio al Palazzo del Gazzettino di Mestre, dove abbiamo potuto prendere visione dei lavori che l’amministrazione regionale sta portando avanti in ambito strettamente venatorio su Calendario stagione 2017/2018 e PFRV, ci permettiamo di fare alcune considerazioni.

La bozza del calendario venatorio regionale per la stagione 2017/18 su cui si è discusso rispecchia quello dello scorso anno, con alcune lievi modifiche che sono frutto di mediazioni dovute a pareri Ispra. Ad esempio, il carniere giornaliero e stagionale per l’allodola rimarrà invariato (20 al giorno per 100 complessive anno), ma a condizione che sia posticipata l’apertura al 1° ottobre. Altrimenti si sarebbe dovuto ridurre il carniere sia giornaliero che annuo: tutte le AA.VV. hanno espresso, compresa la nostra, opinione favorevole.

Per quanto riguarda la preapertura al colombaccio, invece, nonostante l’esplicita richiesta di Arcicaccia, Fidc, ANUU e Liberacaccia dello scorso anno, la regione ha manifestato la propria irremovibile contrarietà; da parte di Acv – CONFAVI ed Enalcaccia è giunta un’immotivata soddisfazione per questa decisione. L’Assessore ha poi proposto il posticipo della caccia, sempre al colombaccio, la prima settimana di febbraio: richiesta supportata da tutte le associazioni venatorie con l’astensione dell’ ARCI Caccia.

I lavori sono poi proseguiti con l’assessore che ha esibito la richiesta per un parere ad Ispra riguardo l’abbattimento in deroga di 7 specie di avifauna. Pare si tratti della solita melina (sostenuta da tutte le associazioni presenti tranne la nostra) che si protrae da anni, frutto di chi deve continuamente dispensare illusioni al mondo della caccia. Noi, piuttosto, crediamo che l’aver invocato l’Istituto in questa maniera, speculare alle precedenti e priva di fondamento tecnico-scientifico aggiornato, porterà ad altrettante poche novità e a deludere le aspettative dei cacciatori: forse era ed è meglio valutare altre strategie? L’abbiamo chiesto, ma la risposta è stata negativa. Speriamo questa costanza produca risultati, anche se abbiamo qualche dubbio, quindi non ci siamo espressi contrari: ai posteri ardua sentenza!

La Regione ha fatto altresì sapere che i propri tecnici stanno lavorando alla stesura del nuovo Piano Faunistico-Venatorio, permettendo quindi all’ARCI Caccia di rammentare all’amministrazione stessa di tener conto durante la stesura dei testi di tutti quei recenti pronunciamenti della Corte Costituzionale e del Tar che ci riguardano da vicino: annunciando che, se non saranno rispettati, ci troveremo difronte ad una serie di ricorsi in tribunale alla quale l’associazione non rinuncerà di fare la propria parte a tutela dei cacciatori e della democrazia rappresentativa. Ci siamo riferiti, in particolar modo, alla nomina piuttosto che all’elezione dei rappresentati dei Comprensori Alpini, Riserve Alpine e ATC e al fatto che un’associazione regionale, peraltro non riconosciuta a livello nazionale, possa inserire i propri componenti all’interno dei comitati direttivi. Si è ricordato inoltre di individuare un criterio di costruzione del piano, soprattutto per le aree di particolare pregio come la zone alpi, il territorio deltizio e la laguna di Venezia che tenga conto delle autonomie locali e delle tradizioni, compresa quella di Belluno. I Tecnici della Regione hanno dichiarato che terranno conto dei pronunciamenti della magistratura conosciuti e futuri, non saranno sottovalutate ma considerate le proposte che vengono dalle provincie.

ARCI Caccia, in chiusura di riunione, ha fatto alcune proposte verso un calendario venatorio sostenibile e scientificamente difendibile, ma esprimendo anche preoccupazione nei confronti di chi si ostina (FIDC – Liberacaccia – ACV Confavi – EPS – ENALCACCIA) a porsi degli obiettivi irraggiungibili che rischiano di far saltare, per questioni di principio senza un vero interesse dei cacciatori della nostra regione sui tempi di caccia di alcune specie, l’intero calendario venatorio, come più volte sostenuto dai tecnici della stessa regione. Abbiamo quindi espresso, in coerenza con questo concetto, parere favorevole al mantenimento della caccia alla Cesena e al Tordo Sassello fino al 31 Gennaio, ma contrarietà all’allungamento del prelievo di Tordo Bottaccio e Beccaccia dal 20 Gennaio al 31 come invece proporrà l’Assessore su indicazione di tutte le altre AA.VV. presenti. In ultima istanza abbiamo proposto di cacciare, rispetto all’anno scorso, la selvaggina stanziale nel mese di settembre per tre giorni fissi a settimana, in maniera tale da ridurre la pressione venatoria a queste specie e preservare il più a lungo possibile il reale patrimonio faunistico, lasciando liberi i giorni da ottobre in poi: proposta bocciata da tutte le AA.VV. presenti e quindi cassata dall’Assessore Regionale Pan. (Team ARCI Caccia Veneto)

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