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AIW: IN LIGURIA CAMBIA LA POLITICA MA IL VENTO NON CAMBIA

AIW: IN LIGURIA CAMBIA LA POLITICA MA IL VENTO NON CAMBIA

In Liguria business is business sia per la sinistra che per la destra!

C’era al governo il centro-sinistra quando la Regione Liguria decise di “svendere” le proprie proprietà regionali forestali a cooperative e società imprenditrici private della filiera dei boschi, offrendo loro i miseri (per una Regione) 7.000 ettari dei propri boschi pubblici. Ora c’è in Regione il centro-destra, e l’idea è sempre la stessa: sfruttare il più a fondo possibile i boschi per far fare soldi agli imprenditori della filiera dei boschi, ma anche a quella delle mountain bike (per le quali ultime ci sarebbe bisogno di una regolamentazione, ma che ci si guarda bene dall’attuarla, visto che rischierebbe di mettere un freno al business).

Per quanto riguarda i boschi, c’è poi una vera contraddizione in termini nella volontà espressa dall’Assessore competente (Stefano Mai) nel promuovere lo stanziamento dei 27 milioni di euro messi a disposizione: «Sono risorse che intendono imprimere una spinta importante al sistema bosco. Va inteso come sviluppo di una filiera locale molto estesa, che comprende interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico, regimentazione dei torrenti montani, piani di gestione forestali e da parte dei Comuni, realizzazione di infrastrutture a servizio delle attività forestali e di percorsi escursionistici nell’entroterra». Ovvero, da una parte si vuole dare il via ad uno sfruttamento intensivo dei boschi per finalità economiche (“6,5 milioni di Euro a favore di nuove tecnologie per trasformazione, movimentazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste”), e dall’altro si parla invece di conservazione della biodiversità (“nuove specie vegetali e conservazione della biodiversità”). Sembra la fotocopia di quanto a suo tempo già decise il centro-sinistra. Un potpourri di iniziative che tra loro sono inconciliabili, ma che mirano soprattutto a far girare soldi pubblici per favorire i privati.

L’unica speranza è che almeno qualche Comune di propria iniziativa (come hanno fatto finora Murialdo e Rialto, nel savonese) pensi a auto-preservarsi qualche angola di Natura per il suo valore di biodiversità (si sa, nella vita i saggi ed altruisti sono pochi!). E sperare altresì che la grande massa di questi soldi sia poi spesa nell’agricoltura (che ne ha bisogno) e non già nello sviluppare lo sfruttamento delle foreste, che in Liguria, più che altrove in Italia, hanno bisogno di trasformarsi al più presto in foreste d’alto fusto se vorranno veramente far cresce il loro valore in capitale per il futuro ed in biodiversità (e per farlo meno si taglia meglio è).

In quanto alle mountain bike, è un vero peccato che una proposta di legge che la Lega aveva intenzione di presentare quando era all’opposizione, non sia oggi riesumata visto che sta al potere. A meno che… non si tema che magari possa anche essere approvata; si sa, un conto è stare all’opposizione un conto stare al potere!

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