Arci Caccia incontra la CIA per parlare del futuro della caccia e promuovere la collaborazione tra cacciatori e agricoltori
- Scritto da Luca Gironi
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Parlare con gli agricoltori… indispensabile per il loro e il nostro futuro
Il giorno 23 luglio, presso la sede della CIA Agricoltori Italiani, nel quadro del confronto con le organizzazioni imprenditoriali agricole, si è svolto un incontro tra la Presidenza della Confederazione, rappresentata da Dino Scanavino, Presidente Nazionale, e Mauro Di Zio Vice Presidente Nazionale, e la Presidenza dell’ARCI Caccia con il Presidente Christian Maffei, il Vice Presidente Giuseppe De Bartolomeo e il Consigliere Luigi Luongo.
L’incontro è stato richiesto dall’ARCI Caccia per presentare i documenti congressuali preparatori dell’Assise che si terrà a Chianciano nei giorni 10 e 11 settembre prossimi.
L’ARCI Caccia ha posto al centro della discussione le preoccupazioni sui temi della salvaguardia del paesaggio rurale e delle specie vegetali e animali, grazie al lavoro dell’impresa agricola che esprime la rappresentanza operativa della cultura e dell’impegno strategico a tutela del patrimonio naturale. L’interesse del bene comune del Paese è una priorità condivisa.
La gestione faunistica è parte integrante del paesaggio rurale. Gli agricoltori, con le colture specializzate non intensive, danno valore aggiunto di alta qualità, la zootecnia, l’uso operoso dei boschi, della laguna, la conservazione delle zone umide e degli allevamenti ittici sono “economia” e “arte” delle nostre campagne.
L’approccio a questi temi della politica e dei media, con ottica a prevalenza urbana, sottovalutando la funzione dell’impresa agricola, arreca danni alla ripresa economica del Paese. Se l’agricoltura sarà sostenuta e messa nelle condizioni normative di svolgere la sua parte, tutto sarà più facile.
La gestione della fauna selvatica non si può ridurre ad una mera visione ricreativa. Occorre l’acquisizione delle priorità indicate dagli imprenditori agricoli da parte degli enti gestori della fauna: ATC, CA, Aree Protette. Necessita trasferire urgentemente risorse dell’amministrazione centrale anche utilizzando parte degli introiti delle tasse di concessione governativa alle Regioni e agli ATC ai fini della prevenzione, e provvisoriamente, di concorso al risarcimento dei danni da fauna selvatica, nei tempi necessari a riportare in equilibrio il sistema come richiesto dagli agricoltori. I provvedimenti normativi già presenti in Parlamento: la proposta dell’on. Avossa e l’ordine del giorno del sen. Taricco, già approvato dal Senato, sono una priorità.
Nei territori c’è l’esigenza di operatori che possono intervenire anche con gli abbattimenti in tempi rapidissimi e certi. Il ruolo dei cacciatori può essere formalizzato con “albi” strutturati territorialmente di selettori e operatori che, quando chiamati, siano nelle condizioni di dover e poter intervenire immediatamente per un’attività, la loro, che va intesa quale servizio di “pubblico soccorso”.
L’ARCI Caccia ringrazia i dirigenti del mondo agricolo che stanno intervenendo ai Congressi territoriali. Sui temi posti, ascolterà le proposte della CIA che ha assicurato il suo intervento a Chianciano, con la presenza del Vice Presidente Mauro Di Zio.