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FEDERCACCIA LOMBARDIA: Precisazione sugli emendamenti presentati per la modifica alla legge sulla caccia

federcacciaOggi 30 aprile in Commissione Agricoltura saranno discussi gli emendamenti alla prossima legge di semplificazione, tra cui alcuni riguardanti anche la legge regionale 26/93 sulla caccia in Lombardia.

Innanzitutto sulla pagina Facebook del Consigliere Regionale Barbara Mazzali abbiamo letto i 19 emendamenti dalla stessa presentati per la modifica della legge lombarda sulla caccia, che sarebbero frutto di “intenso lavoro con le associazioni”.

Francamente ci chiediamo quali associazioni, dal momento che salvo un confronto a dicembre sulla questione caccia di selezione per allineare la legge regionale a quella nazionale con FIdC e Liberacaccia, sugli altri emendamenti nemmeno Enalcaccia, CPA, ACL, ARCI, Italcaccia sapevano nulla. E al coro di chi ne era all’oscuro si è aggiunto anche il neo-presidente regionale dell’ANUU.

Ci spiace dover addirittura prendere le distanze da molte proposte, anche perché si vede che seppur sostenute da motivazioni “in buona fede” non colgono affatto nel segno, ma alcune sono particolarmente ostili al mondo venatorio e siamo obbligati a chiarire che non sono il frutto di “intenso lavoro” con le associazioni venatorie, ma semmai del mancato coinvolgimento delle stesse.

Sì, perché degli emendamenti non bisogna leggere l’annuncio (tra l’altro, l’emendamento 16 NON elimina le forme esclusive di caccia), ma il testo, per capire come vanno a trasformare la legge regionale e cosa questo comporti.

In particolare non sono certo frutto di confronto con Federcaccia (e nemmeno con altre AAVV, vogliamo sperare) quello che consentirebbe alla Regione e alla Provincia di Sondrio di istituire zone di divieto di caccia stagionali al di fuori del piano faunistico per le più svariate ragioni (em. n. 5), quello che restringerebbe di ben 5 mesi e mezzo l’addestramento cani nelle Aziende Agrituristico Venatorie credendo di allargarlo, consentendolo invece per soli 3 mesi all’anno (em. n. 6), quello che obbligherebbe le associazioni a raccogliere deleghe espresse e singole da ciascun cacciatore per far da tramite nella restituzione dei tesserini (em. n. 10), quello che toglie competenza ad Ambiti e Comprensori nella previsione dei carnieri (em. n. 11).

E altri emendamenti, confrontandosi con chi davvero vive e gestisce i problemi dei cacciatori, potevano essere predisposti davvero in maniera utile, come quello che vorrebbe regolamentare in maniera certa i tempi di risposta sulle domande di diniego di ammissione agli ambiti, con conseguente possibilità di ricorso (emendamento 13).

Altri emendamenti del Consigliere Mazzali sono di dubbio interesse o di dubbia legittimità e non vogliamo rubarne la genitorialità a nessuno, nemmeno da semplici congiunti.

Non stupiscono invece gli emendamenti dei 5stelle, che vorrebbero raddoppiare le misure delle gabbie dei richiami e imporre l’uso di anelli d’acciaio invece dei più leggeri anelli di alluminio.

Altri emendamenti, di certo più accorti, sono stati presentati dai Consiglieri Floriano Massardi (relativi alla conservazione degli appostamenti fissi, alla segnatura, alla caccia alla beccaccia a gennaio negli ATC, all’uso di capi ad alta visibilità anche nella caccia di selezione) e Giovanni Malanchini (relativi alla semplificazione della norma sulle ammissioni agli ambiti, divenuta particolarmente complessa da leggere e all’uso di ottiche notturne per la caccia di selezione al cinghiale).

Ora vedremo quali emendamenti supereranno il vaglio della Commissione e valuteremo anche possibili miglioramenti in vista del Consiglio Regionale del 12 maggio.

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