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Federcaccia Emilia Romagna e la caccia di selezione agli ungulati

Federcaccia Emilia Romagna e la caccia di selezione agli ungulati

È a tutela della caccia di selezione e delle sue peculiarità, che Federcaccia Emilia Romagna è intervenuta per chiedere alla Regione di tornare sui suoi passi per ristabilire le regole del 2018.

Bologna, 18 luglio 2019 – La Federcaccia Emilia Romagna ha sempre garantito e tutelato la caccia di selezione agli ungulati, al pari di tutte le altre forme di caccia.

È stata, fra l’altro, protagonista nell’ attivazione di tale caccia nel territorio appenninico. La caccia di selezione, per le sue caratteristiche intrinseche e fondanti – basate su un prelievo fatto su conoscenze tecnico-scientifiche, il censimento o stima dell’entità delle popolazioni, la definizione di un preciso piano di abbattimento in termini numerici e qualitativi ed il forte legame cacciatore-territorio – ha sempre rappresentato un importante biglietto da visita, per favorire un dialogo fra la caccia e la società civile.

Non si può spacciare per caccia di selezione quella forma di prelievo, attuata in alcune zone dell’Emilia Romagna, che trascura l’entità numerica dei cinghiali presenti, si fonda su abbattimenti a numero illimitato, ricorre a pasturazioni e ha un’area territoriale di intervento troppo estesa. Di fatto si è trasformata da caccia di selezione in piano di controllo non governato.

Federcaccia non può accettare che una caccia così valorizzante e sostenibile per il mondo venatorio, come quella di selezione, venga snaturata in questo modo ed è per questo che ha inoltrato istanza di sospensione del relativo atto regionale, affinché vengano ripristinate le modalità di prelievo in selezione del cinghiale, utilizzate nel 2018.

 

Il Presidente Regionale Federcaccia

Massimo Bulbi

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