Pistoia: Polemiche a non finire per i lanci di selvaggina dell'ATC
- Scritto da Cacciando.com
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Pubblichiamo il comunicato stampa inviato ai mezzi di comunicazione da Carlo Maltagliati, storico dirigente del CPA e ora menbro dell'ATC in quota Associazione Italiana Wilderness, che lamenta scarsa trasparenza nelle assegnazioni dei capi da immettere sul territorio:
"Fra qualche settimana arriveranno i 5000 fagiani di oltre 120 giorni così detti pronto caccia pagati con i soldi dei cacciatori. Credevo che nella riunione convocata dal capo del distretto della commissione piccola selvaggina Antonio Colantoni si sarebbe dovuto decidere dove dovevano essere liberati nella nostra provincia questi animali. Con sommo stupore mi fu presentata una lista dove tutto era già definito, sia la suddivisione sia la località. I fagiani erano distribuiti nei tre distretti come gli anni passati e cioè: Pistoia e Sambuca Pistoiese, Montagna Pistoiese, e Valdinievole.
Obbiettai che ciò non era condivisibile in quanto la suddivisione per i tre distretti poteva essere logica per l’immissione di animali a lunga permanenza e quindi era opportuno valutarne anche il territorio, non certo per i fagiani pronto caccia; questi dovevano essere liberati secondo le zone dove vi erano più cacciatori. La mia richiesta è stata bocciata perché quanto stabilito rispecchiava quanto veniva fatto negli anni passati. Volendo avere dei dati precisi, mi sono recato in Regione a Firenze e mi è stato dato il numero dei cacciatori della Provincia di Pistoia comune per comune. Facendo la somma dei cacciatori iscritti all’ ATC 11 di Pistoia, i residenti in Valdinievole sono n. 2727 e gli sono stati assegnati n. 2120 fagiani. Quelli residenti nel Pistoiese compreso la montagna sono n. 2318 e gli sono stati assegnati n. 2880 fagiani. Se poi si controllano i dati dei lanci delle lepri, le percentuali sono circa le stesse, in più i dirigenti della montagna pistoiese hanno rinunciato alla propria quota andata a Pistoia.
Certo Antonio Colantoni ha fatto un bel regalo hai suoi tesserati della Federcaccia essendo lui presidente della stessa a Monsummano T. Un dato fra tutti di come l’ ATC 11 tratta la piccola selvaggina che poi riguarda anche il Padule; nella riunione del 27 Giugno fra le cose in discussione, ci fu quella degli abbattimenti agli ungulati; per decidere se era opportuno o meno aumentare l’abbattimento di un cervo adulto in un distretto, la discussione è andata avanti per un ora e un quarto, dopo altri argomenti è stato discusso del lancio dei 5000 fagiani, dove io feci le mie dimostranze, il tutto per la durata di 10 minuti, dalle ore 20,05 alle ore 20,15 e alcuni avevano lasciato prima la riunione. Un altro dato non trascurabile sono i verbali delle riunioni che su mia richiesta, approvata dai presenti, ci dovevano essere consegnati di volta in volta ; per ora ne abbiamo ricevuto solo uno, stiamo aspettando fiduciosi gli altri. Per le commissioni non sono mai stati fatti, il Presidente però ha detto che dovranno essere fatti ! Speriamo. Questo fa capire gli interessi venatori della maggioranza dei componenti dell’ ATC 11 di Pistoia. Ma i cacciatori non si preoccupino; per quanto mi riguarda se non mi ascoltano in ATC, li informerò a mezzo stampa".
Il componente dell’ ATC 11 di Pistoia
Carlo Maltagliati
risponde l'ATC 11 tramite il suo Presidente Damiani:
"In merito al comunicato stampa apparso nei giorni scorsi a riguardo della ripartizione e distribuzione dei “fagiani” sul territorio Pistoiese, il Presidente dell’Atc Pistoia 11 afferma: “Con sorpresa, sconcerto e dispiacere leggo le esternazioni del componente Carlo Maltagliati al quale più volte, sia in sede di Commissione che in sede di Comitato, è stato spiegato il criterio di assegnazione della selvaggina.
Le ragioni dell’attuale distribuzione dei capi sul territorio pistoiese non attengono al solo rapporto con il numero di cacciatori per zona, ma soprattutto nel rispetto dei criteri tecnici e quindi in relazione al territorio ospitante, alle migliori possibilità di sopravvivenza della selvaggina immessa e di fruizione venatoria.
Ricercare il più alto successo di sopravvivenza è un dovere preciso di questo Ente perché è, senza dubbio, il modo più efficiente ed efficace di utilizzare le risorse economiche destinate al ripopolamento faunistico della selvaggina stanziale.
Il territorio Pistoiese è suddiviso in tre ampie aree : Montagna Pistoiese, Piana Pistoiese e Valdinievole; quest’ultima zona occupa 26.500 ettari di territorio , la montagna e la piana Pistoiese occupano invece 70.027 ettari.
La ripartizione dei capi è così suddivisa : alla Valdinievole andranno 2.120 fagiani , Montagna Pistoiese 1.400 fagiani e piana pistoiese 1.480 fagiani.
Come si vede dai dati, la Valdinievole occupa appena il 28% del territorio provinciale ed è un area con oggettive difficoltà di fruizione venatoria determinate dalla forte urbanizzazione, ciò nonostante vi vengono immessi oltre il 40% di tutti i fagiani acquistati. Ci tengo a precisare che nel corso degli anni nessun cacciatore si è mai lamentato della suddivisione così organizzata.
Onestamente non capisco come si possa andare oltre questo numero se non per ragioni di ‘populistico consenso personale’ a discapito delle risorse di tutti i cacciatori pistoiesi.
Tale dato rende evidente che il componente Carlo Maltagliati non ha ben compreso il complesso lavoro effettuato dai tecnici, da tutti i capi distretto, dai cacciatori che da anni utilizzano questi criteri e dagli altri componenti del Comitato che in maniera democratica approvano tali scelte.
Esprimo altresì il mio sostegno al componente Antonino Calantoni (Presidente Commissione Minuta Selvaggina) che dal suo primo insediamento si è sempre prodigato e impegnato su tutto il territorio pistoiese al fine di garantire una gestione ottimale delle risorse offrendo sempre la massima disponibilità a tutti i soggetti interessati.
Nel prossimo Comitato analizzeremo in maniera profonda tale episodio e valuteremo se necessario eventuali azioni nelle sedi opportune nei confronti di chi esterna dati interpretati in maniera arbitraria che fanno solo del male alla caccia ed ai cacciatori”.