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CCT: monitoriamo la salute del Padule di Fucecchio

CCT: monitoriamo la salute del Padule di Fucecchio

Sono, ormai, trascorsi tre mesi dall’inizio del nuovo anno solare e per la stazione ornitologica “Porto allo Stillo” situata nel padule di Fucecchio è già tempo di un primo bilancio. Anche per l’anno 2019 è stata rinnovata la convenzione per la collaborazione tra la stazione ornitologica e la Confederazione Cacciatori Toscani (CCT). È grazie, infatti, al contributo erogato dalla CCT, che è possibile mantenere attivo l’impianto di cattura ed inanellamento a scopo scientifico, che ha la finalità di valutare lo stato di salute del Padule attraverso il monitoraggio degli uccelli, quali importanti indicatori biologici.

La cattura e la marcatura dei passeriformi è utile, oltre che per verificarne una diretta presenza, a fare una valutazione del livello di biodiversità della componente ornitica. Grazie, proprio, alla variazione registrata nel medio-lungo periodo è possibile capire la tendenza della qualità di un ecosistema complesso come quello del Padule di Fucecchio.
Il primo trimestre 2019 è stato un periodo anomalo dal punto di vista meteorologico; la quasi totale assenza di precipitazioni, accompagnata da settimane di freddo intenso, ha permesso di mantenere all’interno del bacino palustre un livello idrico piuttosto basso e senza variazioni di rilevante entità.
Tale situazione ha creato condizioni favorevoli alla sosta di uccelli di ripasso, osservandone un sensibile incremento già a partire dalla seconda decade di gennaio. Anche la presenza di passeriformi in svernamento è stata decisamente buona; la scarsa quantità di acqua ha permesso ad ampie porzioni di terra di rimanere scoperte. Per i piccoli uccelli che si nutrono preferibilmente a terra, come ad esempio Migliarino di palude o la Passera mattugia, ha inciso notevolmente sul numero di animali presenti, potendo sfruttare sfruttare le risorse trofiche anche in aree più interne al Padule.
I bassi regimi idrici hanno permesso inoltre una regolare conduzione delle sessioni di cattura.

Il trend da inizio anno è stato come di consueto decrescente fino ad arrivare nelle ultime due decadi di marzo ad punto di minimo. Ciò è dovuto essenzialmente alla partenza dei contingenti svernanti senza ancora un rimpiazzo da parte dei migratori transahariani.
Le specie maggiormente catturate ed inanellate sono risultate Passera mattugia, Migliarino di palude e Pettirosso. Oltre a queste che da sole rappresentano circa il 70% del totale degli animali inanellati sono stati catturati anche esemplari di Cinciallegra, Codibugnolo, Capinera, Merlo, Tordo bottaccio, Passera scopaiola, Passera d’Italia, Usignolo di fiume, Martin pescatore, Cardellino, Fringuello, Luì piccolo, Storno, Verdone. A questi si è aggiunto un bellissimo Sparviere maschio; il primo catturato presso la stazione di Porto allo Stillo.
Nel complesso il risultato è da considerarsi piuttosto buono, tuttavia c’è da registrare l’assenza di alcune specie che in genere svernano anche con contingenti numerosi nei canneti della palude fucecchiese. L’assenza di Cinciarella e Pendolino e la scarsa presenza di Luì piccoli è probabilmente dovuta alle alte temperature registrate nei mesi di fine 2018 invogliando molte specie a fermarsi a latitudini più alte.

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