Il nuovissimo Puntatore elettronico KITE OPTICS K1 - prima parte
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di Marco Benecchi
Una delle più interessanti novità che abbiamo potuto ammirare all’ultima edizione dell’IWA, la bellissima e prestigiosa mostra delle armi e degli accessori che si tiene a Norimberga, è stato senz’altro il “kit” arma – sistema di mira proposto dalla Browning. Era composto da carabine Maral e BAR MK 3 destinate alla caccia in battuta già equipaggiate con un mirino elettronico Holografico a punto rosso modello K1 prodotto dalla la KITE Optics, una loro ditta partner. Il connubio è davvero perfetto oltre ad essere molto interessante, perché la Browning, forte delle esperienze dirette dei suoi collaudatori e quella dei suoi numerosi tester esterni, ha deciso di proporre un binomio arma – organo di mira con un montaggio davvero rivoluzionario. Non si è scelto più di utilizzare i canonici 4 fori filettati (6/48”) appositamente presenti sul castello, bensì di sfruttare i due fori filettati sulla canna originariamente nati per il montaggio della semibindella o della tacca di mira.
Questo semplice accorgimento lo vedremmo un po’ come l’uovo di Colombo, talmente ovvio che nessuno ci ha mai pensato prima, ma che permette di montare lo strumento ottico da mira elettronica il più basso possibile, consentendo inoltre una visuale panoramica periferica molto ampia. E’ chiaro che il nuovo mirino Holografico Kite K1 può essere montato anche con qualsiasi tipo di attacco già esistente, sia fisso sia amovibile (noi abbiamo una netta predilezione per gli ottimi prodotti dei fratelli Alessandro e Andrea Contessa di Marcheno), ma in questo modo il tiratore si trova subito in linea con il “dot” senza dover ricorrere a pieghe e/o rialzi per adattare il volto al calcio dell’arma. Attualmente, almeno quattro cacciatori di cinghiali su cinque montano dei Red Point sulle loro carabine semiautomatiche, riconoscendogli le meritate doti tecnico – balistiche e nonostante l’altissimo grado tecnologico necessario a costruirli, i Punti Rossi sono pur sempre degli strumenti relativamente semplici, sia come concezione elettro-meccanica sia come regolazione, uso e manutenzione. Non hanno ingrandimenti perché sono stati progettati per tirare con ambedue gli occhi aperti e a brevissima distanza, ma mantengono le regolazioni di alzo e deriva classici degli impianti ottici tradizionali. Non hanno problematiche diottriche e sono sempre a fuoco. Riguardo al K1 mi sento in dovere di dirvi subito una cosa. Sono già un paio di anni che per la caccia di Selezione uso con soddisfazione un cannocchiale KITE Optics 2,5 – 15 x 56 HD con reticolo illuminato e, in qualità di armaiolo, ho avuto anche l’occasione di poterlo confrontare con un modello simile prodotoi da una notissima casa tedesca. Strano ma vero, le caratteristiche dei due strumenti sono decisamente molto simili, per non dire quasi identiche. Ora che ho potuto provare sia il nuovo KITE K1, sia il modello prodotto dalla nota Casa costruttrice tedesca, devo dire che la somiglianza è a dir poco sconcertante! Ora, se le caratteristiche tecnico - ottico – meccaniche dei due Punti Rossi in oggetto sono più o meno uguali, il nuovo KITE K1 si pone subito in una posizione di vantaggio perché viene offerto ad un prezzo decisamente inferiore. Comunque, a parte questo, vediamo bene il K1 nei dettagli, iniziando con una piccola presentazione della ditta costruttrice. La Kite Optics è una dinamica azienda belga a conduzione famigliare che da circa un trentennio produce ottiche e accessori di ottima qualità. Discretamente famosa in patria, abbastanza conosciuta e apprezzata in Europa ed anche in Italia perché la Kite nel nostro paese è distribuita dalla BWMI Browning – Winchester Italia. Già il fatto che una importante Azienda come la Browning – Winchester abbia deciso di promuovere un prodotto così, la dice lunga sulle sue qualità. Inoltre basta vedere come nasce la Kite Optics per rendersi conto che stiamo parlando di ottimi prodotti. Tutto ebbe inizio a Bruges, in Belgio, dove un modesto negoziante ottico di nome George De Putter decise di ampliare il negozio fondato dal padre Robert per poter coniugare meglio il lavoro con le sue grandi passioni: quella della costruzione di strumenti ottici di precisione e quella dell’osservazione della natura.
Nonostante la buona partenza economico-imprenditoriale, George non si ritenne ancora soddisfatto dei prodotti che vendeva, così nel 1992 decise di fare il grande salto, d’iniziare la progettazione e la realizzazione di nuovi prodotti, in particolare binocoli e cannocchiali prismatici a forte ingrandimento per l’osservazione ornitologica visto che in Belgio vanta una grande e lunga tradizione. Fu così che nacque la Kite Optics e quasi trent’anni di successi hanno dato ragione al sig. De Putter, confermando che la sua iniziativa non era sbagliata. Oggi la Kite Optics, associandosi con la Browning in un know-how perfetto, è in grado di garantire a tutti i cacciatori europei, ma anche a quelli del mondo intero, strumenti molto validi con delle caratteristiche d’avanguardia. La ditta orgogliosamente dichiara che tutti i prodotti Kite Optics sono stati concepiti con lo stesso impegno, dal piccolo binocolo pocket all’impegnativo specktive da osservazione. Non a caso, gli attuali soci dell’Azienda sono tutti esperti ingegneri con una lunga esperienza nell’industria dell’alta precisione. Continua...