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Grosseto: Settembrini replica alle polemiche della CCT

Grosseto: Settembrini replica alle polemiche della CCT

Mio malgrado mi trovo di nuovo a dover smentire categoricamente quanto afferma il presidente Prov di FIDC Luciano Monaci nell’articolo apparso sul Tirreno lunedì 11/2/2019.
Innanzitutto la nostra iniziativa al Madonnino non era una riunione regionale ma un’assemblea pubblica aperta a tutti i cacciatori.
Personalmente ho contattato Luciano Monaci quando ho creduto necessario organizzare l’incontro svoltosi il 2/2/2019 per avere chiarimenti da parte dell’assessore Remaschi in merito alle restrizioni sul calendario venatorio e alla riconferma sulla legge obbiettivo.
Il presidente FIDC di Grosseto, da me personalmente contattato nei primi giorni di gennaio, è apparso entusiasta di tale iniziativa e concorde a partecipare.
A riprova di quanto suddetto, l’ammissione di Monaci che afferma sul giornale di aver dato disponibilità a partecipare solo come CCT.
La Fidc è stata la prima associazione da me contattata, in quanto associazione importante e numerosa, dopodiché ho contattato Liberacaccia ed Enalcaccia. A quel punto, arrivati al momento di pubblicizzare tale evento per la stampa del volantino pubblicitario, per correttezza ho ricontattato il presidente Fidc, che solo a quel punto mi dice che non parteciperanno come Fidc ma come CCT.
Mi sono permesso di dire a Monaci che forse non aveva capito il senso di tale manifestazione, spiegandogli che la partecipazione doveva essere dei cacciatori, indipendentemente dall’appartenenza ad un’associazione venatoria, e non un incontro politico strumentale.
Nessuna Ass. regionale ha da me ricevuto l’invito, è stato ogni presidente provinciale che ha provveduto a contattare i propri vertici regionali e nazionali.
La tanto ostentata partecipazione della CCT (ass. non riconosciuta a livello nazionale) che cerca di insinuarsi in ogni assemblea ed ai tavoli di concertazione mi fa pensare che in Fidc non ci siano più dirigenti in grado di risolvere i problemi della caccia e sopratutto difendere i diritti che hanno i cacciatori hanno pagando regolarmente tasse governative, regionali, a.t.c.
La tanto ostentata politica venatoria di CCT di cui sentiamo parlare da 10 anni, sembra, vedendo quello che è accaduto in Toscana, non sia altro che propaganda politica ed una ulteriore associazione in cui esistono presidenti, segretari ed uffici a livello provinciale e regionale. Un modo ulteriore per mantenere poltrone con i soldi dei cacciatori.

Renzo Settembrini

Arci Caccia Grosseto

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