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ANLC Toscana: Federcaccia, "campioni" di coerenza

ANLC Toscana: Federcaccia, "campioni" di coerenza

Esistono associazioni venatorie serie e coerenti e poi ci sono associazioni, strafottenti e in piena contraddizione con loro stesse, che non conoscono le regole democratiche e pensano solo alla conquista del potere,tralasciando il bene della caccia e dei cacciatori.

Mentre il Presidente nazionale Dall'Olio, oltre a chiedere al legislatore nazionale di inasprire notevolmente i criteri per il rilascio della licenza di caccia e per il rilascio dell'abilitazione di cacciatore formato, si schiera contro il riconoscimento della Confavi (realtà identica alla CCT), in Regione Toscana si tenta di imporre a tutti la presenza e la firma della CCT ai tavoli istituzionali regionali.
Ciò che sorprende è l'insistenza e con cui, ancora oggi, Fidc difende questa operazione, che non lede solo i diritti delle associazioni venatorie riconosciute ma va contro la legge e perfino contro le direttive dello stesso Assessore Remaschi, che aveva invitato la CCT (sigla non riconosciuta come confermato dal parere della stessa Regione) a stare fuori dagli incontri negando la convocazione ufficiale.
Mentre a Roma le Associazioni non riconosciute devono stare fuori dai giochi, a Firenze devono partecipare alle decisioni in barba alle leggi.
Questa carica ossessiva alle poltrone e per la gestione del potere ha travolto tutti. La Regione ha abdicato al suo ruolo di garante per "obbedir tacendo" agli ordini di una associazione che vede nei propri vertici esponenti di una certa parte politica, che hanno perfino ricoperto, negli anni passati, ruoli nella stessa Amministrazione Regionale.
Vista l'immobilità di Remaschi, il dubbio ci assale.... Le decisioni vengono prese in Regione o in qualche palazzo fiorentino, per poi venir propinate come scelte della Regione sui tavoli di confronto?
Libera Caccia rimanda quindi al mittente le accuse prive di motivazioni serie della Fidc, e fa notare che anche Italcaccia non ha firmato l'accordo e che Arcicaccia, non più tardi di ieri, ha pubblicato una dura presa di posizione contro i metodi usati da Fidc.
La coerenza è sempre stata la nostra forza, lo ribadiamo ancora, per noi ai tavoli istituzionali devono sedere solo le associazioni venatorie riconosciute. Se davvero qualcuno vuole cambiare le regole, allora siano cambiate per tutti e siano coinvolte le tante sigle non riconosciute presenti in Toscana.
Richiamiamo, infine, ai suoi doveri l'Assessore Remaschi, dichiarandoci disponibili al confronto costruttivo, ma partendo da basi solide di serietà e coerenza, nonché di rispetto delle regole democratiche da tutti condivise. Alla Fidc diciamo che ci incontreremo ancora nelle sedi opportune, dove continueremo la nostra battaglia, in nome e per conto dei tanti cacciatori toscani ed italiani che, grazie alle scelte di certe compagini venatorie, oggi sembrano destinati all'estinzione; una su tutte l'aver sostenuto la legge 157 che ha di fatto colpito a morte la caccia in Italia.

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