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56a Assemblea Nazionale straordinaria Federcaccia: continuità nel cambiamento

56a Assemblea Nazionale straordinaria Federcaccia: continuità nel cambiamento

Riunita a Roma l’ultima sessione plenaria del mandato. Plauso unanime per il lavoro svolto dal Consiglio uscente e rinnovato slancio verso il futuro per una Federazione protagonista e guida delle tematiche venatorie a 360°. A Gennaro Giuffré e Massimo Cocchi l’onorificenza di “Cacciatore Gentiluomo” alla memoria.

Preceduta dai lavori del Consiglio nazionale, come da calendario la 56a assemblea della Federazione Italiana della Caccia si è svolta sabato 15 dicembre, caratterizzata da una partecipazione ancora più numerosa e sentita dell’usuale. In fondo prevedibile per l’appuntamento che andava a chiudere un ciclo durato 10 anni. L’attuale Consiglio di presidenza giunge infatti alla sua scadenza naturale dopo essere stato confermato nel 2014 nel rispetto di uno statuto, da esso stesso voluto, che limita a due i mandati che possono essere ricoperti nella stessa veste. Anche questo un elemento di dinamismo e modernità che contraddistingue positivamente la nostra Federazione rispetto ad altre realtà.

Nelle parole di quanti sono liberamente intervenuti nel dibattito, vero cuore di ogni riunione federale, comune è stato il plauso per il lavoro svolto e per i risultati ottenuti. Ma non è stato un vuoto momento autocelebrativo perché insieme, in risposta all’auspicio del presidente Gian Luca Dall’Olio di un percorso che possa essere al contempo utile alla preservazione dell’unità associativa e alla costruzione di un programma frutto di un’idea e impegno collegiali la risposta dei presidenti è stata subito pronta e condivisa. Patrimonio comune la convinzione che obiettivi, principi, idee, strumenti e futuri dirigenti dovranno nascere dalla dialettica e dal confronto libero e trasparente.

“Il confronto è sempre costruttivo, utile – ha avuto modo di ripetere più volte il presidente nei due giorni di lavori – e costruire il futuro richiede riflessioni importanti. Una responsabilità cui nessuno di noi deve sfuggire. In questi dieci anni Federcaccia è cambiata, al suo interno e ancora più in come è percepita all’esterno. Siamo ascoltati, cercati… Interlocutori sempre più autorevoli laddove è richiesta serietà e obbiettività, rigore scientifico e visione di insieme. Questa è una autorevolezza che deve essere mantenuta. E anche per questo metto la mia persona a disposizione di Federcaccia se e come ne avrà bisogno, per individuare assieme gli obbiettivi e la squadra che dovrà lavorare per raggiungerli”.

“Le cose fatte e decise in questi anni hanno sempre visto l’unanimità del Consiglio – ha ricordato il vicepresidente Massimo Buconi – così come in generale accordo se necessario le abbiamo analizzate e riviste a distanza di tempo. La fase del rinnovo che aspetta Federcaccia deve avvenire all’insegna del perseguimento di quegli obiettivi. Su alcuni in particolare mi soffermo: la ricollocazione della caccia nella società, per la cui riuscita dobbiamo lavorare all’individuazione di nuovi strumenti; un rinnovato rapporto col mondo agricolo; l’unità del mondo venatorio, per la quale ci siamo spesi con generosità e impegno sinceri, non sempre ricambiati; una valorizzazione delle nostre strutture sul territorio. Su questo Federcaccia deve costruire un progetto condiviso”.

Nella sua relazione il presidente Dall’Olio ha toccato molti temi. Fra i più sentiti gli ultimi passaggi relativi alla questione della revisione dei Key Concept su alcune specie migratorie, che come è noto vede contrapposti ministero dell’Ambiente e Ispra (indirizzati verso una riduzione dei tempi di prelievo, in particolate per turdidi e beccaccia) non solo al mondo venatorio, Federcaccia in testa con le argomentazioni e i documenti del suo Ufficio Avifauna, ma anche a Regioni e al ministero dell’Agricoltura, che proprio nei giorni precedenti l’assemblea ha preso una ferma posizione sulla questione.

E proprio in merito a quest’ultimo, il presidente Dall’Olio ha sottolineato come sia necessario e come Federcaccia stia facendo pressing perché il Dicastero si “riappropri” delle sue competenze in materia di caccia e di specie cacciabili, ma soprattutto si doti di una struttura e di funzionari all’altezza delle sfide che la gestione di ambiente, territorio e fauna richiede e di cui un Ministero di primaria importanza come quello dell’agricoltura non può fare a meno.

Nei lavori della mattinata, condotti e coordinati in modo puntuale da Simone Tofani, provinciale di Firenze eletto dall’Assemblea in qualità di presidente della stessa, è stato approvato all’unanimità il bilancio di previsione della Federazione, il cui ordine e compitezza, fra i principali risultati di questo Consiglio, è stato positivamente sottolineato dal Collegio dei revisori dei conti per bocca del suo presidente Mario Onano.

Da evidenziare, non per la prima volta, l’impegno non indifferente posto alla voce di spesa “Studi e ricerche”, mantenuta e anzi accresciuta ogni anno malgrado le difficoltà note a tutti, che connota ulteriormente una visione della Federcaccia volta a dotare il mondo venatorio di strumenti atti a sostenere le proprie richieste.

Un ringraziamento per il loro operato è stato rivolto agli Uffici tecnici dal vice presidente Lorenzo Carnacina, che ha voluto ricordare anche tutti i cacciatori e appassionati che lavorando sul campo consentono ai nostri ricercatori di avere quei dati e quelle informazioni essenziali per elaborare i propri studi.

Un momento di commozione ha segnato la mattinata nel ricordo di due grandi amici e dirigenti della Federazione, entrambi prematuramente scomparsi nel corso di questo mandato in cui ricoprivano il ruolo di consiglieri di presidenza: Gennaro Giuffrè e Massimo Cocchi. A loro la Federazione ha tributato il riconoscimento di “Gentiluomo cacciatore”, la massima onorificenza prevista per chi con la propria vita e il proprio esempio ha portato lustro alla caccia e, in questo caso, alla nostra associazione.

L’Assemblea è stata anche il momento per consegnare un piccolo ma sentito riconoscimento, ricevuto dalle mani del vice presidente Antonio D’Angelo e di Luigi Chiappetta, agli atleti che hanno conquistato il titolo Italiano di Campione S.Uberto nella edizione del 50ntenario: Anna Violo, Mariliano Mazzoleni, Marco Benvenuti ed Ermanno Rota.

Le parole di Tofani hanno chiuso l’Assemblea e dato idealmente il via ai lavori che porteranno all’elezione del prossimo Consiglio di presidenza: “Non vi nascondo di provare un profondo orgoglio per aver presieduto l’assemblea nazionale e ringrazio chi ha avuto l’idea di propormi. Una assemblea importante, forse storica, dove è prevalso il forte senso di responsabilità e la grande maturità dei dirigenti della nostra Associazione, oltre all’attaccamento alla ‘maglia’, peraltro mai messo in discussione. Abbiamo trasformato quello che poteva essere un problema in una opportunità: condividere insieme un programma e un progetto che porti la Federcaccia protagonista nel terzo millennio e più forte di quanto lo sia adesso”.

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