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Liguria: il TAR impallina il calendario

Liguria: il TAR impallina il calendario

Il TAR accoglie le istanze del mondo ambientalista e i cacciatori liguri dovranno dire addio alla migratoria dopo al tramonto, ai 4 mesi di caccia al cinghiale e vedranno ridursi sensibilmente i tempi di caccia per specie come la beccaccia, il tordo bottaccio e quello sassello.

Sull'argomento interviene il senatore Ligure Francesco Bruzzone: 

Nel prendere atto della sentenza del TAR Liguria sul calendario venatorio recapitata oggi alla Regione, ritengo opportuno esprimere alcune valutazioni. Buona parte delle contestazioni prodotte dalle associazioni animaliste ricorrenti sono state respinte, confermando la sostanziale correttezza del calendario venatorio ligure. Emergono tuttavia alcune novità i cui contenuti lasciano perplesso chiunque intenda affrontare serenamente il tema.

- La specie cinghiale sarà maggiormente protetta, restringendo di un mese e mezzo il periodo di prelievo. Chi lo spiegherà al mondo della ruralità?

- La Liguria sarà sempre più distante dall’Europa. Con questa sentenza vengono ridotti i periodi di prelievo di alcune specie - beccaccia e tordo sassello - usando la motivazione dell’inizio della fase pre nuziale che, però, in Francia, Spagna, Portogallo, Grecia...inizia 40 giorni dopo, ma gli uccelli sono gli stessi. Tutti sappiamo che non esistono le beccacce italiane e le beccacce francesi.

Altre questioni sono state rimesse alla corte costituzionale, ma non sono state sospese. Personalmente, mi permetto di consigliare alla Regione Liguria un immediato ricorso al Consiglio di Stato, assicurando tutti gli interessati, non solo cacciatori, che nei prossimi giorni attiverò iniziative presso i Ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente affinché venga superata questa nuova forma di protezione del cinghiale ottenuta dalle associazioni ambientaliste e affinché la Liguria, ma anche l’Italia, non sia ridicolizzata sulla precocità prenuziale degli uccelli migratori. Daremo battaglia!

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