INTERESSANTE INIZIATIVA DELLA CCT E DELLA FEDERCACCIA DI FIRENZE NEL CUORE DEL MUGELLO
- Scritto da Luca Gironi
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Lo scorso 23 Marzo nella splendida cornice ambientale del Mugello, all’interno della suggestiva Abbadia di Moscheta fondata nel 1034, la Confederazione Cacciatori Toscani e la Federcaccia di Firenze, in collaborazione con CEDAF (Centro Educazione e Didattica Ambientale e Faunistica) hanno organizzato una interessante giornata seminariale improntata alla presentazione delle varie attività organizzate ed in cantiere promosse dal CEDAF e per affrontare le problematiche inerenti la caccia al cinghiale e la gestione faunistica della specie.
I Lavori della mattinata si sono conclusi con un pranzo a base di carni di selvaggina ungulata a chilometro zero sapientemente cucinati e presentati dai gestori del tipico ristorante interno alle strutture del centro di Moscheta.
Il pomeriggio è stato interamente dedicato al tema cinghiale e ai problemi che si registrano in provincia di Firenze sull’applicazione della legge obbiettivo e sulle nuove Aree Vocate. Simone Tofani, Presidente della Federcaccia di Firenze, non ha usato giri di parole nella sua approfondita introduzione. ”Noi contestiamo senza se e senza ma, il metodo utilizzato dalla Regione Toscana nell’ individuazione delle nuove Aree vocate alla caccia al cinghiale in battuta. Dai primi approfondimenti emergono già alcune criticità e nessuna delle osservazioni che avemmo modo di presentare ormai quasi due anni fa, sembra essere stata accolta”.
Tofani ha anche ribadito che nei prossimi giorni, grazie alla collaborazione dei numerosi responsabili delle squadre e dei distretti presenti nei due ATC fiorentini, elaboreremo le nostre ulteriori osservazioni e valutazioni da presentare all’ attenzione del Consiglio Regionale.
Nella successiva presentazione tecnica, sono state evidenziate le criticità della legge obbiettivo.
I dati sulla realtà degli ATC Firenze 4 e 5 parlano da soli; non si è raggiunto l’obiettivo della riduzione dei danni ne tanto meno quello del contenimento delle popolazioni ungulate con particolare riferimento al cinghiale.
Occorre ripensare seriamente all’ intero impianto della Legge e soprattutto snellire le operazioni di applicazione dell’art 37 e dei contenimenti con il pieno coinvolgimento dei cacciatori.
Da Moscheta un segnale forte e pienamente collimante con quanto già in sede regionale la Confederazione Cacciatori Toscani aveva avuto modo di ribadire anche recentemente.
Un lavoro ed un dibattito che tuttavia non cenna ad esaurirsi e che si svilupperà in altre importanti iniziative che si terranno nelle varie realtà provinciali per approdare ad una posizione unitaria da sostenere e presentare all’attenzione della competente Commissione e al Consiglio Regionale.