Arci Caccia Pistoia e Firenze scrivono agli Assessori Fratoni e Remaschi
- Scritto da Luca Gironi
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Egregi Assessori, le nostre due Province, si spartiscono, quasi al 50%, il cratere del Padule di Fucecchio. Quest’area è stata oggetto di attività venatoria fin dalla notte dei tempi, tradizione che continua tutt’oggi, malgrado il costante peggioramento dell’ambiente, dovuto al modificarsi delle pratiche agronomiche e al costante peggioramento della qualità delle acque. I cacciatori, di riflesso alla propria passione, forniscono un prezioso contributo gestionale, mantenendo, a prezzo di fatica e impiego di notevoli risorse, un ambiente che ha bisogno di cure continue. Un paesaggio da cartolina che in nessun altro modo ci sarebbe la possibilità di tramandare, con il suo aspetto attuale, se non a prezzo di interventi economici insostenibili per le amministrazioni. Nella scorsa stagione venatoria, l’area del padule di Fucecchio è stata interessata dalla presenza di un campo anti-bracconaggio organizzato dal WWF. I partecipanti a questa iniziativa, purtroppo, non si sono limitati ad attività di controllo del territorio, come sarebbe stato auspicabile, ma hanno accompagnato una vera e propria campagna vessatoria nei confronti dei cacciatori ad una mediatica, tesa a far sembrare il Padule una sorta di terra di nessuno, regno di bracconaggio e illegalità. Ebbene, sembrerebbe che, almeno due mesi di controlli, operati da almeno una trentina tra guardie e volontari, abbiano portato ad elevare, sul territorio pistoiese, che in quel periodo ha sicuramente offerto qualche migliaio di occasioni di controllo, appena 22 sanzioni amministrative, spesso comminate solo a causa di una irragionevole rigidezza nell’applicazione della legge.
La nostra associazione, da sempre, fa della corretta gestione faunistica e di una pratica venatoria sostenibile, una propria bandiera e, forte di questa esperienza, chiede che i cacciatori onesti, propri associati e non, vengano trattati con il rispetto che merita la gente per bene. Per questo l’Arci Caccia si rivolge agli Assessori competenti chiedendogli di aprire un confronto con le Associazioni ambientaliste, un tavolo a cui possano essere affrontate le vere criticità di questo territorio splendido e che non si risolvono sicuramente multando con azioni paramilitari qualche anziano cacciatore di storni. Arci Caccia auspica, inoltre, un maggiore coinvolgimento dei cacciatori nella gestione di questa che è la più importante palude interna italiana. Le Associazioni venatorie, la nostra in primis, sono sicuramente pronte a dare il loro contributo di vigilanza e di volontariato nella gestione di ogni parte dell’area, anche quelle protette e delle strutture annesse, spesso di proprietà pubblica, che per mancanza di fondi o braccia vengono male o sottoutilizzate. Le idee non ci mancano e le capacità tecniche neppure, nelle nostre fila militano tecnici di fama e possiamo fregiarci di collaborazioni con Fondazioni, ad esempio la UNA onlus, accreditate ai più alti livelli nazionali.
Le Federazioni Provinciali Arci Caccia di Firenze e Pistoia