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ANUU: I PICIFORMI

ANUU: I PICIFORMI

Una monografia sui Picchi. In Italia sino ad oggi ne è stata pubblicata solamente una da parte del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino intitolata “Guida ai picchi del mondo” di Frugis, Malaguzzi, Vicini e Cristina. Va, quindi, elogiato l’Ente Parco Adda sud perché ha patrocinato la realizzazione di un’interessante pubblicazione ornitologica e naturalistica con l’ausilio di validi esperti del settore. I Picchi nella storia sono stati a volte considerati creature benefiche, altre volte creature capaci di presagire brutti eventi, altre volte dei veri e propri giustizieri. Rimane sempre il fatto che queste specie alate hanno sempre destato curiosità tra gli uomini sin dai tempi più antichi. Attualmente, per chi li conosce, sono aiutanti benefici per la salute degli alberi perché si nutrono di insetti xilofagi che rodono il legno e minano la stabilità delle piante. Queste specie ornitiche, oltre che nei boschi, si osservano anche nei parchi cittadini, nei giardini e, addirittura, durante la brutta stagione, anche sui terrazzi attirati da qualche leccornia messa a loro disposizione. Sono folletti tambureggiatori ed infaticabili perforatori di cortecce. Col loro becco sanno scavare una cavità nei tronchi degli alberi dove depongono le uova e allevano la prole. La cavità, finita la stagione riproduttiva, non viene abbandonata ma rioccupata e utilizzata da altri animali come rifugio oppure come sito per nidificare. Le foto di Marchitelli dedicate ai nostri amici alati dal becco appuntito impreziosiscono la pubblicazione, già di per sé ricca di capitoli molto esaurienti dedicati all’ambiente da loro frequentato come il bosco, analizzandone la situazione nel mondo, in Italia, in Lombardia e nel Parco Adda sud, passando poi a temi quali l’importanza degli alberi morti e del loro rapporto con i picchi. Si entra nel “pieno” del volume quando i capitoli trattano del picchio vero e proprio, analizzandone la topografia, la morfologia, le origini, il linguaggio utilizzato per contattare i propri simili, per poi dedicare una parte molto importante all’analisi di tutte le specie presenti sul territorio italiano, e incentrandosi, poi, su quelle presenti nel Parco. Sono analizzate, inoltre, anche quelle specie presenti nel Parco che, pur non appartenendo alla famiglia dei picidi, possiedono caratteristiche simili o abitudini di vita uguali ai picchi. Nei capitoli conclusivi sono presenti una serie di consigli su come osservare queste fantastiche specie alate attraverso la tecnica del birdwatching, dopo una buona consultazione dei siti web adatti e una ricca bibliografia utilizzata anche per la stesura del testo. Il volume (“Quel tamburellar nel bosco…” di Antonio Massimo Marchitelli – Parco Adda sud – Foto a colori – pagg. 174) può essere richiesto direttamente al Parco Regionale Adda sud telefonando al numero 0371-411129, oppure tramite il sito web: www.parcoaddasud.it. (Walter Sassi)

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