ANLC Toscana: LETTERA APERTA ALL' ASSESSORE REMASCHI
- Scritto da Luca Gironi
- Dimensione font Riduci dimensione font Aumenta dimensione font
Spett.le Assessore sono qui a scriverLe per rappresentarLe il malumore crescente dei cacciatori. Fino a pochi anni fa per andare a fare i contenimenti bastava avere il porto d'armi, poi è venuto l'art 37, dopo l'abilitazione per la girata, poi l'abilitazione alla selezione, la specializzazione dei cani per cinghiale ed ora un ulteriore corso di aggiornamento per il controllo del cinghiale dentro le riserve naturali. Ma non le pare ECCESSIVO? Se poi consideriamo che in Toscana la caccia al cinghiale è praticata da quasi 30.000 cacciatori, mi può spiegare come pensa di poter abilitare/accontentare tutti con un corso per 50 persone a provincia? Non si rende conto che in questo modo Lei va contro a quella socialità che rende noi cacciatori tutti uguali, andando a creare un gruppo di privilegiati che altro non porterà scompiglio tra la famiglia dei cacciatori? Già con la legge Obbiettivo ha portato discordia inserendo una caccia di selezione al cinghiale che di selezione ha poco o niente. Da più parti Le era stato chiesto di inserire un periodo di fermo biologico e periodi per sesso e classe di età, ma NIENTE, Lei continua ad essere sordo alle richieste del mondo venatorio.
Ormai lo scorso anno, ad una riunione tenutasi a Firenze ci aveva assicurato che la Regione avrebbe modificato i dettami del protocollo tra Regione Toscana ed ENCI per i cani specializzati su cinghiale, ad oggi NIENTE è cambiato. Le erano state chieste regole chiare per i tempi di intervento, perché troppo spesso c'è chi per effettuare i 5 interventi ci mette 3 giorni e chi purtroppo 15. Accorciare i tempi di intervento, affidando anche il N.U.I. a più articoli 51, snellire la burocrazia per essere più celeri nel dare una risposta al mondo agricolo, ma NIENTE ancora NIENTE.
Se i cacciatori del cinghiale sono "arrabbiati" quelli che praticano la caccia alla selvaggina stanziale, lepre e fagiano, lo sono, a ragione, molto di più. La Toscana, un tempo considerata la Regione di eccellenza per l'arte venatoria, oggi è quasi diventata una landa desolata. Lo scorso anno per colpa dell'introduzione del centro di committenza unico, però INESISTENTE, non furono praticamente fatti lanci di selvaggina, ora a distanza di un anno, con gli ATC che dovrebbero già indire le gare per l'acquisto, NIENTE, ancora INESISTENTE.
Il caos normativo che regna negli ATC, oltre a paralizzare tutta la gestione venatoria, ha spinto i presidenti degli ATC a scriverLe una lettera di protesta che già si vocifera sia l'anticamera delle dimissioni.
Da quando la competenza della Caccia è passata dalle Province alle Regioni, stiamo andando di male in peggio, stiamo andando verso la distruzione sociale ed economica di un indotto che riguarda migliaia di persone.
Le chiedo a nome della Libera Caccia e di tutti i cacciatori di riflettere su ciò che ho scritto, non solo perché in un prossimo domani dovrà renderne conto ai suoi elettori, ma sopratutto perché, questo modo di operare della Regione, sta portando alla distruzione la cultura e la tradizione atavica dell'attività venatoria.