GESTIONE: LA CONFEDERAZIONE CACCIATORI TOSCANI SCOMMETTE SULLA FORMAZIONE E IL CONFRONTO
- Scritto da Cacciando
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Formazione, informazione e confronto: convinti che la caccia abbia bisogno di maggiore crescita della progettualità e delle capacità di gestione e di meno demagogia e proclami, la Confederazione cacciatori Toscani ha incontrato i propri rappresentanti negli ATC per un confronto a tutto campo. E sempre i rappresentanti della CCT negli Ambiti hanno partecipato ad un primo corso di formazione: un’iniziativa realizzata in collaborazione con il Centro di Didattica Ambientale e Faunistica (CEDAF), l’agenzia accreditata ai sensi della normativa della Regione Toscana, con L’obiettivo centrale di rafforzare le competenze, la crescita professionale e l’innalzamento qualitativo delle attività istituzionali. Entrambi gli appuntamenti, unitamente alla decisione di costituire una commissione specifica di consulenza e supporto per i nuovi amministratori degli ATC, delineano la strategia della Confederazione che punta ad un rilancio forte della gestione di fauna e territorio in Toscana attraverso la crescita delle capacità operative degli Ambiti Territoriali di Caccia. Un passaggio necessario dopo le tante vicende che ne hanno decisamente rallentato l’operatività e la capacità di proseguire lungo la strada tracciata nel corso degli anni che aveva fatto della Toscana un modello di riferimento sul piano nazionale.
Del resto proprio i risultati ottenuti dalla Confederazione Cacciatori Toscani nella composizione dei nuovi Comitati caricano sulle spalle della CCT il peso di maggiori responsabilità. In primo piano il tema delle risorse, in crescente costante diminuzione. E’ emersa con forza l’esigenza di affrontare, con coraggio e con proposte forti, il tema ormai non più rinviabile del nuovo modello della caccia nel prossimo futuro. Servono nuove strategie accompagnate a elementi di razionalizzazione della spesa per assicurare i necessari investimenti sul territorio. Per questo, è stato detto, occorrerà ripensare profondamente il modello organizzativo degli Atc, favorire al massimo la socializzazione dei servizi, assicurare sinergie tese ad evitare possibili drenaggi di risorse destinate al loro funzionamento. Su tali aspetti, gioca un ruolo fondamentale anche la questione danni alle coltivazioni. Con le sole risorse messe in campo dai cacciatori, non sarà più possibile garantire già nel breve periodo sufficienti coperture per un adeguato indennizzo all’agricoltore per i danni subiti da fauna selvatica e su questo tema la CCT ha chiesto alla Regione Toscana l’istituzione di una apposita commissione con le associazioni di categoria, Associazioni Venatorie, Regione ed Atc. L’incontro ha permesso di confrontarsi anche su vari temi concreti (funzionamento e natura giuridica degli ATC, Piano faunistico e modalità per la sua definizione, Centrale Unica di Committenza) e di confermare il giudizio sui limiti ormai acclarati della legge obiettivo per la gestione degli ungulati. Urge un cambio di marcia; significativo al proposito la delibera dell’ATC Siena Nord e Siena Sud che ha deliberato che nel periodo 1 novembre – 31 gennaio la caccia di selezione al cinghiale è sospesa in una fascia di 300 metri dalle zone vocate. (www.ladeadellacaccia.it)