Menu
RSS

facebooktwitteryoutubehuntingbook

AAVV della Campania: Pronta caccia? No grazie

AAVV della Campania: Pronta caccia? No grazie

 

ASSOCIAZIONI VENATORIE REGIONALI DELLA CAMPANIA


Al Presidente della Giunta Regionale della Campania On.le Vincenzo De Luca
Al Consigliere Delegato Agricoltura, Caccia, Pesca della Campania Avv. Francesco Alfieri
Al Dirigente UOD Ufficio Centrale Foreste e Caccia Dott.ssa Flora Della Valle
Ai Dirigenti UOD Foreste e Caccia rispettivi Servizi Territoriali Provinciali di AV BN CE NA SA
e P/C Organi di Stampa


Oggetto : Immissioni di Selvaggina “pronto caccia”


Apprendiamo che, l’Ambito territoriale di Caccia di Avellino ha attuato un programma di ripopolamento “pronto caccia” nel corrente mese di settembre a caccia aperta, in contrasto con l’art. 37 della L.R. 26/2012 e s.m.i.;
A tal riguardo, siamo a segnalare che: La pratica del cosiddetto “pronto caccia”, che consiste nel liberare selvaggina al solo scopo di esercitarne il prelievo venatorio durante la stagione venatoria in corso, è da ritenersi estranea alle finalità del PFVR Piano Faunistico Venatorio Regionale 2013-2023, pubblicato sul B.U.R.C. n. 42 dell’1.8.2013 ed è praticabile solo nell’ambito delle Aziende Agri – Turistico – Venatorie e Faunistico Venatorie, nel periodo compreso fra il 10 febbraio ed il 31 luglio di ogni anno e comunque non oltre il 31 agosto, non certo nel territorio destinato a caccia programmata. 
Sull’argomento pronta caccia gli indirizzi regionali, ispirati ai principi generali di tutela e conservazione della fauna selvatica e della sua utilizzazione sostenibile, hanno sempre orientato la gestione faunistico-venatoria verso una eliminazione delle immissioni “pronta caccia”, per far posto ad una gestione faunistico-venatoria basata sul prelievo oculato di risorse faunistiche naturali. Queste immissioni a caccia aperta, non sono gestione sostenibile, ma solo un gioco, tanto più inaccettabile perché perpetrato ai danni di un patrimonio collettivo qual è la fauna selvatica.
Infatti, sul territorio regionale non sono presenti popolazioni naturalizzate autosufficienti, la cui causa è da attribuire prevalentemente alle modalità di immissione, non esistendo motivi ambientali che giustifichino il perché questa specie costituisca popolazioni stabili in altre regioni e non in Campania. Demandiamo agli Uffici competenti, ogni più utile soluzione, per bloccare e risolvere questa pratica del tutto estranea alla pianificazione faunistico venatoria regionale. Distinti saluti

Le Associazioni Venatorie
ANUU Campania
ARCICACCIA Campania
EPS Campania
ITALCACCIA Campania
Lì 11 settembre 2017

Torna su

Normative

Ambiente

Enogastronomia

Attrezzatura