Toscana: ecco il comunicato ufficiale della Regione sulla preapertura
- Scritto da Luca Gironi
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FIRENZE – "Non si può dichiarare lo stato di calamità per la siccità e poi non tener di conto anche
delle sofferenze degli animali", chiosa il presidente della Toscana Enrico Rossi. Nella pre-apertura
della stagione venatoria che si svolgerà come da programma sabato 2 e domenica 3 settembre
doppiette vietate dunque contro germani reali, alzavola e marzaiola, ovvero gli uccelli acquatici di
cui normalmente è consentita la caccia, ed anche contro i merli. Inoltre non si sparerà fino alle sette
di sera, ma solo fino alle 14.
La Giunta regionale lo ha deciso stamani, licenziando tutta una serie di provvedimenti proposti
dall'assessore all'agricoltura Marco Remaschi e che interessano il mondo venatorio: tra questi c'è
anche l'adozione definitiva del regolamento unico regionale che sostituirà i novantuno diversi testi
(48 in vigore e 43 in via di approvazione) che esistevano fino appena ad un anno e mezzo fa, fino al
1 gennaio 2016, quando la caccia rientrava tra le competenze amministrate dalle province e poi
invece tornata in toto in capo alla Regione. Presto sarà approvato anche un piano faunistico unico.
La caccia al germano, all'alzavola e alla marzaiola – tutti uccelli acquatici – è stata sospesa a causa
della siccità dell'estate. Era già successo nel 2003 e nel 2012, altri due anni particolarmente siccitosi
(anzi, il 2003 forse fu anche peggio) e il provvedimento ha due ragioni: quella di aiutare la
conservazione della specie a fronte dei pochi bacini e specchi di acqua allagati dove quest'anno gli
animali saranno costretti a concentrarsi, ma anche una razionalizzazione dell'uso dell'acqua, visto
che la caccia era consentita anche in invasi allagati artificialmente e quindi si sarebbe dovuta
utilizzare in grandi quantità per riempirli.
Nello specifico il 2 settembre si potrà sparare alla tortora africana e al colombaccio. A questi la
Regione ha aggiunto, questo come gli anni passati, cornacchie, gazze e ghiandaie, ovvero quei
corvidi dannosi per le covate, con popolazioni in eccesso e per cui, anche a caccia chiusa, spesso
vengono organizzate battute ad hoc per contenerle lo sviluppo. Per motivi simili sarà consentita, in
deroga, la caccia agli storni, che provocano danni alle coltivazioni di uva ed olivi. Domenica 3 si
potrà sparare invece solo ai corvidi e agli storni, ovvero le specie 'nocive': caccia vietata in questo
caso a tortora e colombacci.
La stagione venatoria vera e propria inizierà come annunciato il 17 settembre e si concluderà il 31
gennaio: limitatamente ad alcune specie partirà ad ottobre o novembre oppure si concluderà
anticipatamente, come è già accaduto negli anni passati.
La giunta ha approvato oggi anche una delibera che riguarda il prelievo selettivo della specie
muflone nei comprensori della provincia di Livorno e Lucca.
Un compromesso scaturito da un confronto approfondito La sospensione della caccia alle specie
acquatiche e al merlo è stato l'esito di un confronto ragionato e attento. Lo sottolineano tanto il
presidente della Toscana Enrico Rossi quanto l'assessore all'agricoltura e alla caccia Marco
Remaschi.
"Il provvedimento che abbiamo adottato è un compromesso rispetto a chi ci chiedeva di sospendere
la stagione venatoria e chi invece era dell'avviso che non si dovesse prendere alcun provvedimento
– dice Rossi -. Ci abbiamo ragionato e alla fine abbiamo preso questa decisione".
"Si è trattato di un confronto approfondito, con il mondo agricolo e quello animalista - aggiunge
Remaschi -. La politica deve decidere e tenere conto della situazioni oggettive. Lo abbiamo fatto.
Qualcuno dirà che abbiamo scontentato tutti, ma mi sembra un ragionevole punto di mediazione".
L'assessore sottolinea anche il grande lavoro, non facile, che è stato necessario per arrivare ad un
regolamento unico venatorio regionale, frutto anche in questo caso di un confronto attento con il
mondo agricolo, venatorio e tutti quei soggetti sensibili al tema della caccia. Un lavoro di
semplificazione importante.
Walter Fortini