FRIULI: FIDC DIFFIDA LA REGIONE IN MERITO ALLA CHIUSURA DI BECCACCIA E TURDIDI
- Scritto da Luca Gironi
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La Federcaccia de Friuli Venezia Giulia ha inviato una diffida inviata alla Regione FVG in ordine al decreto di chiusura dell’attività venatoria alle specie Tordo, Cesena e Beccaccia che è ovviamente aperta fino al giorno in cui il decreto di chiusura non verrà pubblicato sul BUR della Regione FVG.
Il presidente regionale Paolo Viezzi comunica altresì che Federcaccia provvederà ad impugnare il suindicato decreto avanti al TAR del FVG poiché il provvedimento del Ministero dell’Ambiente è assolutamente illegittimo nelle forme e nei modi anche perché viola il principio di leale collaborazione fra le istituzioni.
Il citato ministero ha costretto la Regione FVG ad emettere un provvedimento che non avrebbe voluto paventando aperture d’ infrazione comunitarie al momento insussistenti e indicando responsabilità dei Presidenti di Regione.
Il comportamento del Ministro Galletti è un comportamento inaccettabile avendo egli, fra le altre, atteso l’ultimo giorno utile (pochi giorni fa) per indicare i suoi intendimenti e quindi non consentendo alla Regione FVG ed all’Assessore avv. Panontin neppure di espletare le procedure ordinarie di adozione del provvedimento.
Questo il testo della diffida:
Spett. Regione FVG
Spett. Corpo Forestale Regionale
OGGETTO: Diffida
In riferimento decreto n.535/AGFOR del 19/01/2017dell’Assessore Regionale alla caccia e risorse ittiche che prescrive la chiusura dell’attività venatoria alle specie Tordo, Cesena e Beccaccia ed alla successiva comunicazione indirizzata ai Presidenti di Distretto e Direttori di Riserva a firma del Direttore del Servizio caccia e risorse ittiche si sottolinea che tali provvedimenti avendo efficacia precettiva erga omnes assumeranno efficacia solo in seguito all’avvenuta pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale.
L’esigenza di pubblicazione della norma risponde al requisito di coerenza formale (perché la nuova norma possa avere pieno valore) che si sviluppa anche nella omogenea catalogazione ufficiale delle norme di un ordinamento giuridico. Nel sistema italiano, come detto, è prevista una raccolta ufficiale degli atti normativi per cui “quod non est in registro non est in mundo“, cioè ciò che non è ordinatamente collegato al sistema delle altre norme preesistenti (facendo capo alla Costituzione o allo statuto o comunque alla norma fondamentale di un dato ordinamento), non ha pieno valore e non può dunque avere efficace forza cogente. L’inclusione nella raccolta ufficiale è pertanto elemento necessario al perfezionamento della norma.
Per altro verso, considerato l’altro importante principio per il quale ignorantia legis non excusat, il soggetto cui la norma si indirizza deve ben poter conoscere la norma che dovrà applicare e pertanto la pubblicazione risponde anche, in senso più comprensibilmente pratico, al “dovere” dell’ordinamento di portare correttamente a conoscenza degli interessati (tutti coloro che dovranno applicarla) la nuova norma.
Il periodo di 15 giorni che intercorre tra la pubblicazione della norma giuridica sulla Gazzetta Ufficiale o sul BUR e la sua entrata in vigore prende il norme di vacatio legis, termine che significa mancanza di legge.
Come è noto la vacatio legis può essere ridotta a meno di 15 giorni per le leggi urgenti. In questo caso, però, la norma deve indicare espressamente la sua data di entrata in vigore e tale indicazione manca nel suindicato decreto.
In conseguenza di quanto sopra è evidente che fin quando il decreto non avrà ottenuto la necessaria pubblicazione l’attività venatoria alle tre specie faunistiche è assolutamente consentita.
Si diffida pertanto la Regione ed il suo Corpo di Vigilanza dal contestare violazioni di carattere penale, civile, amministrative ai cacciatori che fossero trovati in esercizio venatorio alle specie Tordo, Cesena o Beccaccia durante il periodo di vacatio legis o addirittura nel periodo antecedente la pubblicazione sul BUR.
In caso contrario la presente Associazione provvederà alle necessarie ed opportune segnalazioni a tutti gli organi giudiziari competenti .
Distinti saluti
Avv. Paolo Viezzi
Presidente Regionale della Federazione Italiana della Caccia del Friuli Venezia Giulia