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Friuli: nuovo ricorso della Lac contro la caccia

Friuli: nuovo ricorso della Lac  contro la caccia
La Lega per l’abolizione della caccia (Lac) ha deciso d'appellarsi al Consiglio di Stato contro il piano faunistico regionale.
Dopo la sentenza d’improcedibilità emessa dal Tar della Regione Friuli Venezia Giulia nello scorso mese di maggio, la Lac non molla e intende arrivare all'ultimo grado di giudizio, nella convinzione che il piano faunistico non abbia recepito molte indicazioni dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca Ambientale (Ispra).
Queste le dichiarazioni: "Il piano è fortemente sbilanciato in favore di caccia e cacciatori, consente la caccia al capriolo e al cervo con segugi (mentre l’Ispra ritiene tale pratica da abbandonare per la gravità delle sue conseguenze e per la sua criticità), non pianifica la caccia agli ungulati (cervidi) in base alla reale consistenza dei capi e alle prescrizioni, ma ogni cinque anni consentendo di cacciare senza un minimo controllo sull’adeguatezza delle uccisioni, con gravi danni alla fauna e all’ambiente".
Secondo Lac sarebbe permessa l’immissione di selvaggina “pronta caccia”, non vi sarebbero zone di protezione lungo le rotte migratorie, mentre consentirebbe ancora l’utilizzo del piombo in parecchie zone umide, nonostante diverse indicazioni da parte della legge nazionale.
Il ricorso è stato scritto dall’avvocato milanese Claudio Linzola della Lac e dall’avvocato Lorena Castellet della Lega Antivisezione di Pordenone, ma l'associazione ambientalista invita anche la Regione ad intervenire, rivedendo il piano faunistico.
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