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ANLC: C’era da aspettarselo

ANLC: C’era da aspettarselo

Dalle parole, sempre volgari e violentissime (anche in presenza di bambini o di fronte al lutto di
chi ha perso un familiare), ora sono passati ai fatti. E i fatti, come raccontano le cronache di
questi giorni, non sono più i soliti strombazzamenti e le chiassate di disturbo contro cacciatori e
pescatori, ma sono aggressioni con spray urticante, danneggiamento di decine di auto e perfino
vigliacche imboscate nella nebbia. Veri e propri blitz con percosse, pugni e calci che hanno
portato un pacifico cacciatore di 66 anni in ospedale, con il rischio, sembra non ancora
scongiurato dall’operazione alla quale è stato sottoposto, di rimanere paralizzato alle gambe.
E la cosa paradossale è che il cacciatore non era impegnato nella sua attività “criminale” – come
amano dire questi imbecilli infarciti di soia e dottrine animalare – ma era disarmato e intento a
compiere quelle faticose operazioni di censimento che fanno parte della gestione ambientale e
faunistica e dimostrano quale sia il vero ambientalismo.
Con la sua solita e impunita arroganza, uno dei più noti pasdaran di questo animalismo malato e
intollerante, ha definito “una bufala” l’aggressione e ha minacciato tuoni, fulmini e querele.
A noi non interessa un fico secco se i nove squadristi sbucati dalla nebbia di Marcaria (Mantova)
fossero di questo o di quello schieramento; se fossero mascherati da figli del Corsaro Nero o con
i cappucci bianchi del Ku Klux Klan: dare un nome e un cognome a questi imbecilli è compito
esclusivo di forze dell’ordine e magistratura che, ci auguriamo, finiscano il proprio lavoro con lo
scrupolo e la rapidità richiesti da un episodio così grave e preoccupante.
A noi interessa che in uno stato di diritto venga garantita la dignità e l’incolumità personale di
cittadini che, al contrario di tanti cosiddetti pacifisti (e di troppi politicanti), hanno la fedina
penale immacolata e, dopo aver superato visite mediche e psichiatriche, sostenuto esami e pagato
tasse, praticano la loro passione millenaria nel rispetto delle leggi e delle regole scientifiche
nazionali e internazionali. Non ci sembra di chiedere molto.

Roma 13 dicembre 2016


Il presidente
Paolo Sparvoli


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