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CINGHIALAI BIELLESI CONTRO LA PROVINCIA: NO AI CACCIATORI DI TORINO

CINGHIALAI BIELLESI CONTRO LA PROVINCIA: NO AI CACCIATORI DI TORINO

LA STAMPA del 18/10/16.

Un gesto affrettato, che nuoce al dialogo e che difficilmente porterà i risultati voluti. È duro il giudizio dei cacciatori biellesi sul progetto del presidente della Provincia Emanuele Ramella, che oggi firmerà una convenzione per arruolare «doppiette» in provincia di Torino, a cui affidare il compito di ridurre il numero enorme di cinghiali. «La Provincia aveva gli strumenti per migliorare le “regole d’ingaggio” pur rimanendo nei limiti della legge – spiega Roberto Mò, presidente Enalcaccia –, ma non c’è stata la volontà politica e si è preferita questa soluzione ad effetto». Il mondo venatorio biellese è molto perplesso sui risultati di quest’operazione, che «subappalta» la questione cinghiali ai cacciatori d’importazione: per fare gli abbattimenti bisogna conoscere i territori, i confini, le abitudini degli animali. Un mix di competenze che non si apprende in poche ore. Bisogna poi sfatare il pregiudizio, come ricorda Mò, che i cacciatori siano riluttanti a uccidere i cinghiali, per preservarli per l’apertura della stagione venatoria: abbatterli prima o dopo non cambia niente. «Remiamo veramente tutti nella stessa direzione? Non mi sembra proprio - spiega Andrea Lanza, presidente provinciale di Federcaccia -. Martedì scorso ci è stato chiesto dalla Provincia un intervento nella zona di ripopolamento di Salussola; il giovedì mattina la squadra intervenuta è stata mandata via dal proprietario del fondo, preoccupato per le conseguenze sul raccolto. Nel vicino campo a volo di aeromodelli abbiamo offerto la protezione con le reti elettrificate, che ci è stata negata. Queste sono le contraddizioni a cui assistiamo quotidianamente». Molto critico anche l’ex assessore provinciale (e cacciatore) Guido Dellarovere : «Se si poteva fare una sciocchezza questa annunciata da Ramella è la numero 1. Sono curioso di vedere all’opera queste truppe cammellate, che per delega eccezionale si sentiranno sopra la legge. Poi ci sarà veramente da ridere». Preoccupato anche il neo commissario dell’Ambito venatorio Cleto Canova, che vede naufragare gli sforzi sin qui fatti dai cacciatori: dalla prevenzione con le reti elettrificate all’introduzione dei contenimenti di selezione da appostamento fisso. E ora con la Provincia è guerra totale. Al punto che c’è chi minaccia uno stop forzato, il prossimo anno, della caccia al cinghiale. Lasciando il problema nelle mani del presidente Ramella e di quelle che i cacciatori chiamano le sue «illuminate soluzioni». 

http://www.lastampa.it/2016/10/17/edizioni/biella/cinghiali-guerra-sui-cacciatori-dimportazione-le-doppiette-biellesi-contro-la-provincia-cC4825jHweGovN5ORLWnUM/pagina.html

 

 

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