Trento: Il TAR restituisce il porto d'armi all'uomo a cui non era stato rinnovato per una condanna di 56 anni fa
- Scritto da Luca Gironi
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Aveva 18 anni nel 1960 quando fu condannato a 5 giorni di carcere e 3200 lire di ammenda per aver esercitato l'attività venatoria senza porto d'armi. Una storia che dopo 56 anni il cacciatore Trentino protagonista della nostra storia pensava sicuramente ormai sepolta. Non è stato così però per la questura di Trento che dopo 56 anni gli ha negato il rinnovo del porto d'armi per uso caccia. Una storia surreale che però ha rischiato di non risolversi bene per il giovane birichino del 1960 ormai diventato settantaquattrenne. Fortunatamente il Tar del Trentino ha accolto le istanze dell'Avvocato Sara de Luca e, rifacendosi ad una recente sentenza del Consiglio di Stato, che non comprende il diniego automatico in presenza di pena convertita in sanzione pecuniaria, vista la tenuità del fatto e la lontananza temporale della condanna, ha diposto che si proceda al rilascio del porto d'armi. Giusto in tempo per far gustare al povero malcapitato almeno una parte della stagione venatoria.
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