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CINGHIALI IN CITTA': FEDERCACCIA PIEMONTE SCRIVE A LA STAMPA

CINGHIALI IN CITTA': FEDERCACCIA PIEMONTE SCRIVE A LA STAMPA
Spett. La Stampa,
Federcaccia Piemonte chiede rettifica dell'articolo titolato "Cinghiali in città: fuggono dai cacciatori", apparso sul vostro quotidiano il 5 ottobre 2016 e contenente una serie di inesattezze tali da offrire un'immagine molto distorta del mondo venatorio torinese.
Non è vero infatti che gli animali selvatici..."spaventati dai cacciatori" fuggano e cerchino nella città "zone più sicure", anche perché tutto attorno l'attività venatoria è inibita, con la fascia collinare trasformata in parco; semmai lì si opera con azioni di "contenimento", dei veri e propri "piani di controllo" attuati a seguito di segnalazioni  e richieste da parte dei sindaci locali. Questa però, occorre precisarlo, è attività ben diversa dalla "caccia" comunemente intesa, e si può sviluppare tutto l'anno. 
Si tenga infine presente come a coordinare il tutto siano proprio gli agenti del "Servizio di Tutela Flora e Fauna della Città Metropolitana", chiedendo aiuto e collaborazione a selecontrollori autorizzati ed istruiti appositamente, tutti scelti tra i cacciatori locali.
Quanto all'erratismo della specie, i cinghiali, così come altri selvatici ungulati, scendono sempre più da montagne e colline verso le pianure e i centri urbani per la pressione esercitata dai lupi, che li predano, e non certo per l'attività venatoria.
Falso poi che i cacciatori abbiano introdotto "incroci" tra il cinghiale maremmano e varietà più imponenti di questa allo scopo di "...avere a disposizione prede più prestigiose".
E dunque nessuna "colpa dei cacciatori", come sostenuto nell'articolo, anche perché l'immissioni di tali specie selvatiche è proibita dalle leggi, e se gli agenti dell'ex Polizia Provinciale avessero davvero notizie del genere dovrebbero provvedere ad individuare e colpire celermente i responsabili, piuttosto che a lanciare i loro proclami d'effetto sugli organi di stampa.
Vogliate cortesemente prendere atto di tutto ciò, pubblicando questa nostra replica; per il futuro, servisse ancora, siamo a disposizione, anche ad evitare si scriva ancora di caccia o cacciatori piemontesi senza esserne debitamente informati. 
Certi vorrete prendere nota di queste nostre osservazioni, inviamo cordiali saluti. 
Federcaccia Regione Piemonte 
leggi l'articolo de La Stampa, scaricando l'allegato pdf
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