Buon compleanno BERETTA
- Scritto da Alessandro Bassignana
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Tre cerchi e tre frecce
Nel secolo sesto del primo millenio
viveva un uomo di limpido genio,
tra valli già ricche di vene ferrose
produsse dell’armi pei tempi famose.
Beretta faceva di nom il Maestro
a quei di Gardone lui diede gran lustro,
pistole e archibugi di grande fattura,
bombarde e cannoni con somma bravura.
Con forge e fornaci servirono i Dogi
che resero loro le glorie e gli elogi,
per mare e terra nemici dei Turchi,
di Francia e Aragona, dei loro monarchi.
Cinque i secoli, trascorsi d’allora
Beretta in Val Trompia esiste ancora,
e quindici ormai ne sono seguite
progenie operose e pure unite.
Franco e Pietro, di Ugo i due figli,
mandano avanti ancora quei magli,
e nascon da lì pistole e fucili
che più che bell’armi paion monìli.
Qual simbol degno d’un vero re,
i cerchi e le frecce in numero tre,
furon create pel grande Vate,
che ai cari amici le ha poi donate.
Sian da caccia, difesa o sportive
son tutte armi superlative,
lasciano fiere natia Val Trompia
e poi si fregian dei cerchi d’Olimpia.
Il nom di Beretta or varca i confini
come le musiche del sommo Puccini,
gloria per Brescia e tutta l’Italia
di quelle gran terre è nobile figlia.